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Tutta Caserta saluta Gerlando Lo Presti

Dopo la tragica scelta di Pasquale Natale, un nuovo Lutto ha segnato Caserta, richiamando alla mente, per le dinamiche occorse, Quel 30 aprile del 1992, in cui fu l’indimenticabile ed indimenticato Andrea Della Peruta, a volare Via…in un altro tragico incidente stradale…E così, come avevamo letto in anticipo in un post di Antonio Mazzella, prezioso collaboratore di questo blog, che ne annunciava i Funerali, sabato 9 gennaio presso la Chiesa del Buon Pastore, l’intera Caserta ha salutato l’avvocato Gerlando Lo Presti, che, come avrebbe auspicato Leon Degrelle, “il Destino avrà trovato forte e degno”…ed in ogni caso…è stata “un'altra grande perdita per la nostra comunità.” Come scrive Giuseppe Vozza, editore, profondo conoscitore di uomini e fatti, storia e costumi, ed impegnato in una ricerca culturale di ampio respiro, che si concretizza anche nella valorizzazione del territorio, troppo spesso trascurato anche da chi avrebbe dovuto occuparsene..

L’ex sindaco Pio Del Gaudio, aggiunge “Un ragazzo perbene. Amico di sempre. Un uomo di destra, un galantuomo buono e testardo che ha sempre combattuto per i suoi ideali.” Mentre altre figure, non certo solo di una parte politica, ma a 360 gradi, referenti provinciali di vari partiti, per esempio, ed anche dei massimi livelli istituzionali, e non solo locali, hanno testimoniato in vario modo, il loro apprezzamento ed il loro cordoglio, scrivendo, venendo in visita di condoglianze, o anche presenziando alla funzione religiosa (Angelo, Domenico…). Dalla Camera Penale rimbalza sulla rete un messaggio: "Il Presidente, il Direttivo e tutti gli iscritti sono addolorati per la grave e improvvisa perdita del collega Gerlando Lo Presti. Alla sua famiglia giunga il cordoglio dei penalisti sammaritani", mentre l'associazione “Avvocati in Caserta” presieduta da Alberto Martucci, appena saputo aveva commentato; "Desta sgomento la notizia della morte improvvisa e prematura dell’amico e collega Gerlando Lo Presti. L’Associazione Avvocati in Caserta e tutti i Colleghi del Foro esprimono il loro più sentito cordoglio e formulano le più sentite condoglianze ai familiari". “Un uomo leale, una persona perbene, di grande spessore umano e morale”. Così ne parlano in tanti. “Appassionato di musica e di cinema, ma anche di sport e di politica… Marco Cerreto, commissario provinciale di partito, lo ricorda come: "avvocato, persona perbene, disponibile sempre e nobile d’animo, insomma un signore”, mentre anche l’ex deputato Nicolò Cuscunà, ne cita sui social il grande valore umano, politico ed ideale. 

Gerlando lo Presti, venuto su con l’esempio di umana disponibilità di Alba, una madre amorevole ed il rigore di un papà magistrato integerrimo, che aderivano ad ideali di sinistra, pur legato alle proprie origini, crescendo si è venuto a differenziare politicamente, andando a radicalizzarsi su posizioni nettamente note, ed opposte, (che negli anni ne hanno determinato prima l’adesione al M.S.I, quindi, avendo preferito non schierarsi con Alleanza Nazionale, scelse Fiamma Tricolore, candidandosi anche al parlamento, ed ebbe, poi, negli anni a seguire, una contiguità a movimenti quali F.N., CasaPound, ma diede anche il sostegno alla campagna elettorale de La Destra di Storace, quando come Candidato eleggibile fu designato un Amico di sempre)… in ogni caso venendo universalmente riconosciuto come un esponente di quella classe politica che ha fatto di un idealismo senza interessi personali, e del sacrificio, il motivo portante del proprio impegno ideale e militante, trasmesso anche a quanti lo frequentavano ed all’unico, amatissimo, figlio, Victor…
Così scriveva, infatti, Mazzella. “la Caserta che abbiamo amato, ed ancora amiamo, che Ci appartiene ed a Cui apparteniamo, per scelta, per Sangue o per adozione, ha perso in terra uno dei Figli prediletti, e conquistato in Cielo un nuovo avamposto... da quando Gerlando è andato Oltre...noi tutti, d'ogni Credo e colore, ognuno a modo suo, e tutti a modo nostro, ci stringeremo con il nostro imperituro Affetto, intorno ai Suoi Affetti Familiari, sabato 9 gennaio 2021 alle 15,30 presso la Chiesa del Buon Pastore, in Caserta...” Ed infatti, in un altro post su fb, scritto un altro suo amico e collega, ci si chiedeva, con una domanda che non era altro che una domanda retorica, come mai “Gerlando, che non era una autorità, non era più un professionista affermato, non aveva potere gestionale di nulla, non si ingraziava nessuno incensandolo, non conosceva piaggerie, non era un membro del bel mondo, era il portavoce mondiale del politicamente scorretto, si autodefiniva fascista…insomma una serie di cose che avrebbero dovuto abbassarne la popolarità…” avesse comunque così “tante persone che gli volevano un bene sincero, profondo.”
E lo stesso professionista, si risponde “Gerlando oltre a ciò che era, ovvero un ragazzo -prima e un uomo poi- veramente d'oro, ovvero sempre disponibile, schietto e diretto, compagnone e privo di rancore, era l'incarnazione della parte migliore della … generazione, quella nata nei primi anni '60, che dovette operare una cernita obbligatoria tra il vecchio e il nuovo, tra quello che andava conservato e quello che andava distrutto, rinnovato, cambiato. Una scelta tra un futuro per buona parte truffaldino, e un passato obsoleto e insostenibile. Ecco, quella generazione attraverso persone come Gerlando, ha saputo esprimere il valore profondo di quella scelta…Valori antichissimi come l'amicizia, la fratellanza e la solidarietà, il rispetto per i patti, vennero conservati, e uniti almeno in parte ad una allegra leggerezza indipendente dal benessere, una leggerezza di lettura, di posizione, di valutazione malgrado le cose personali potessero aver preso una piega non proprio ideale, o , a volte, decisamente pessima. Quella posizione chiaramente perdente, ostinatamente tale, eppure con un fondo di vittoria, di trionfo, conservato nell'angolo remoto di una tasca bucata…Lui viveva in quella bolla come un cronopio di Cortazar, un cronopietto che spesso amava travestirsi da diavolo della Tasmania… lo amavamo in tanti, da destra e a sinistra, per questo su di lui, anche quando aveva il momento dello sfogo uno contro tutti … alla fine si convogliava sempre lo stesso sentimento di affetto, immutabile. Noi tutti eravamo un po' Gerlando e Gerlando era sempre un po' tutti noi.”
Ecco, così scriveva l’avvocato GiamPiero Lumbau.
Ed in effetti, la Chiesa del Buon Pastore, pur nel richiesto e mantenuto rispetto di ogni norma precauzionale rispetto all’emergenza sanitaria in corso, era gremita in ogni ordine di posti consentito, fino all’ingresso, alle scale d’accesso, al sagrato…ed alle strade adiacenti…in un tripudio di colori…dove la passione sportiva ed il Credo politico, si coniugavano in forme difformi, eppure non in contrasto, bensì in un incontro quasi dallo spirito conviviale… presenti molti colleghi dell’avvocatura, ma anche rappresentanti di ogni singola categoria sociale, a testimonianza dell’incredibile rispondenza di Affetti, e Stima, che Gerlando aveva destato ad ogni livello…
Impossibile citarli tutti, davvero… fra gli oggetti depositati, a mo’ di omaggio, di tributo, di sostanziale viatico in accompagnamento al lungo viaggio, sulla bara, sciarpe della Casertana e magliette… ma soprattutto del Milan, fra le quali …quella risalente alla storica partita Milan - Steaua Bucarest, giocata a Barcellona nel 1989… che è stata posta sulla bara, nell’estremo commiato, dall’amico storico Peppe Carrese, politicamente già vicino alle politiche della sinistra estrema, in gioventù aderente anche a Lotta continua, e culturalmente esponente di quella sinistra casertana legata all’esperienza stalinista, oggi consulente universitario, ricercatore e studioso con metodologia rigorosa, rispetto anche ad avvenimenti di grande portata che hanno segnato la nostra epoca, che all’epoca vi si recò, con Gerlando Stesso, in sintonia con la mai sopita e sempre condivisa passione calcistica, ed insieme all’attuale dottore anestesista Nando Pasquariello ed a Salvatore Bonaiuto (ora agente di commercio)… e, fra quanto fin qui, faceva bella mostra di sè una Bandiera, quella bianca, su cui si staglia nitido un Sole, con all’interno la Ruota del Carro solare, quella della Comunità Militante di Caserta… una Comunità nazionalrivoluzionaria, che a prescindere da singole contingenti adesioni a strutture vincolate a sigle partitiche, ad appartenenze ideologiche, a tessere e/o liste elettorali, ha raccolto, ed unisce una Comunità legata da Valori condivisi, unità di intenti, un Credo profondo ed un’Identità ideale mai negata, né rinnegata, anzi rivendicata sempre con forza e chiarezza…Grande Gerlando…Croci Celtiche e l’effigie della valorosa Charlemagne, a fargli compagnia, nel feretro, sul bavero della giacca, lo scudetto della sua squadra del Milan…la Croce che portava al collo, adesso passata da Padre in Figlio, come è giusto che sia… 

“Quel che veramente ami, è la tua vera eredità, Quello che veramente ami, non ti sarà strappato, quel che veramente ami è la tua vera eredità, il resto sono scorie…” dai Canti Pisani dell’intramontabile Ezra Pound, una testimonianza che pare parlarci di quel che Angela rappresentato per Gerlando, e Gerlando rappresenta per Noi… che resta nella mente e nei cuori della Sua Gente… per ultimo, forse, ma certo non ultimo… e comunque come Altri, prima di Lui… Ancora una volta, la Comunità si è mossa, e Caserta si è ritrovata tappezzata di manifesti, stavolta con il suo volto, ed ognuno dei convenuti ha potuto avere “l’immaginetta” che è stata distribuita… 

Quando al termine della cerimonia religiosa, dopo le parole splendide rivolte alla Sua persona da Don Antonello, officiante il rito, e da Adolfo Russo, presidente dell’Ordine degli Avvocati, e da Ernesto Ferrante, giornalista ed amico di Gerlando, alla pari del dottor Alfredo Stella, sociologo e giornalista anch’egli, e tifoso del Milan, e politicamente schierato al fianco della Stessa Comunità Militante, sull’onda di una commozione diffusa, la funzione si è conclusa, e amici di Gerlando, pur di differenti orientamenti politici e sportivi, ne hanno portato all’esterno il feretro…a spalla…e fra loro c’erano imprenditori, come Enzo, Egidio…ed altri fuori, Sergio, Marco, Massimo (…che sta combattendo, con i suoi cari, un’altra dura battaglia…), e quanti colleghi…Enrico, Bruno, Enzo, Mauro, Finizio…solo pochi dei quali conosciuti a chi scrive, e di ogni tendenza politica…insieme a ex compagni di liceo, di mille partitelle, ed amiche di sempre (Silvana, Flavia…e quante altre…) e militanti come Peppe, Piero, Pierpaolo, Luciano…troppe decine di loro, per poterli ricordare tutti…testimoni viventi dell’afflato spirituale che costituisce un collante della Comunità, come Clemente…Lello, che fu consigliere comunale del M.S.I e ne reggeva la parte anteriore sinistra della bara, ha dato il segnale della sosta, sul piazzale in cui in centinaia, ormai, si stazionava, in un tripudio di sciarpe rossonere, rossoblu e fazzoletti neri, e mascherine con Aquila e Gigli… e, qui, Antonio Mazzella, richiamava al rito antico e mai men che attuale, del “Presente”…un richiamo che si levava al cielo, deciso e forte, chiaro e possente…”Camerata Gerlando…Presente…Camerata Gerlando…Presente…Camerata Gerlando…Presente, Presente, Presente!!...”…e poi, lasciando alle spalle una folla attonita eppure consapevole del significato del rito, cui aveva appena assistito, del profondo legame che segnava e segna la Nostra Gente…le spoglie mortali di Gerlando hanno proseguito il viaggio, verso la cremazione…ma ormai Gerlando era, ed è, già Altrove…in quel “mondo della Verità”, in cui ci attende, perché avremo ancora, da affrontare e combattere, insieme, l’Ultima Battaglia…
Repetita juvant, e ci si perdonerà una citazione reiterata…
”Noi tutti eravamo un po' Gerlando e Gerlando era sempre un po' tutti noi.”


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