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16 gennaio 1971: ucciso a Reggio il giovanissimo celerino Bellotti


Antonio Bellotti, giovanissimo agente della Celere di Padova, fu la seconda vittima della rivolta di Reggio. Morì il 16 gennaio 1971 nell’ospedale di Messina, come conseguenza della ferita al cranio riportata la sera del 12 mentre si trovava a bordo di un treno appena partito dalla Stazione Centrale di Reggio Calabria.

La guardia Bellotti, insieme al suo Reparto, era stato impegnato per circa 3 mesi in ordine pubblico a Reggio Calabria, a quel tempo scossa da accese manifestazioni di protesta e da violenti scontri di piazza seguiti allo spostamento del capoluogo calabrese a Catanzaro. La sera del 12 Gennaio, insieme a circa un centinaio di colleghi, aveva preso posto a bordo del treno 880 in partenza alle 20 dalla Stazione di Reggio Calabria e diretto a nord. Poco dopo la partenza un gruppo di dimostranti aveva dato inizio ad una fitta sassaiola contro il convoglio. 

Bellotti fu colpita al volto da una pietra e cadde sul pavimento del vagone, perdendo conoscenza. Trasportato in ospedale, prima a Villa San Giovanni e poi a Messina, le sue condizioni apparvero immediatamente gravi. I medici constatarono la frattura della base cranica e lo stato comatoso del ferito e cercarono disperatamente di salvare l’agente Bellotti che però morì la sera del 16 senza avere ripreso conoscenza. Otto persone vennero fermate nei giorni successivi, poiché accusate di avere partecipato al lancio di sassi contro il convogli degli agenti di Padova. Tre furono rinviate a giudizio per omicidio preterintenzionale ma furono assolte

Alla memoria del Caduto vennero dedicati un monumento in piazza Roma a Lettere (NA), suo paese di nascita, e una lapide posta all’interno della caserma del 2° Reparto Celere di Padova.

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