Header Ads


E' andato oltre Marcello Perina: una vita ben spesa, dalla lunga milizia ai tempi del disincanto


Si è spento a Roma Marcello Perina, uno dei più rispettati dirigenti del Msi. Perina aveva 93 anni, fu uno dei giovanissimi che aderirono alla Rsi e fece parte dell'anima rivoluzionaria e socialista nazionale del Msi. Collaborò all'apertura della prima sezione missina nella Capitale, in via Sagunto 5, all'Appio. Ed è proprio in sezione che aveva conosciuto sua moglie Wilma.

 Così il Secolo d'Italia.  Un breve post sul suo profilo facebook ringrazia per la solidarietà e da indicazioni per i funerali:

È morto ieri a casa, serenamente, dopo una breve malattia. I funerali si svolgeranno domani, venerdì alle 15.30 nella chiesa di San Gabriele di via Cortina d’Ampezzo 144. La famiglia ringrazia tutti per l’amicizia, l’affetto e i moltissimi messaggi che stanno arrivando in queste ore. 

Il figlio Marco ne racconta la storia

Addio a Marcello Perina, storico dirigente del Msi: aprì la prima sezione missina di Roma all'Appio
È morto a Roma, all’età di 93 anni, Marcello Perina, uno dei più rispettati dirigenti del Msi, con una lunghissima biografia politica ma anche una storia di impegno e successo come imprenditore nel settore farmaceutico.
Era nato a Levico, in provincia di Trento, e poi arrivato a Roma con la sua famiglia. Fu uno dei giovanissimi che aderirono alla Rsi, “truccando” i documenti.
Nel primissimo dopoguerra, studente di Architettura, si unì ai gruppi clandestini dei Far guidati da Roberto Mieville e con lui entrò nel Raggruppamento giovanile studenti e lavoratori del Msi, l’anima rivoluzionaria e socialista nazionale del partito appena fondato.
Marcello Perina era orgoglioso di ricordare di aver collaborato ad aprire la prima sezione missina nella Capitale, in via Sagunto 5, all’Appio. In sezione aveva conosciuto sua moglie Wilma – lui segretario giovanile, lei responsabile femminile – costituendo con lei un sodalizio non solo personale. Furono entrambi animatori della corrente rautiana del partito e seguirono Pino Rauti in tutte le sue scelte politiche: l’uscita dal partito nel ’57 per dare vita al centro studi “Ordine Nuovo”; il rientro del ’68; l’organizzazione della corrente interna che tra i ’70 e i ’90 animò con i suoi documenti, le sue riviste, talvolta le sue provocazioni, la vita del Movimento Sociale.
Nel partito ebbe incarichi nazionali importanti, fu a lungo membro del Comitato centrale e della Direzione nazionale – organismi che all’epoca avevano un rilievo nelle scelte – ma fu soprattutto al centro di una rete di amicizie e impegni molto particolare: il gruppo formato da Paolo Andriani, Giulio Maceratini, Giampiero Rubei, Paolo Signorelli e molti altri.
Con loro costituì un sodalizio umano, una famiglia allargata oltre che un’area costantemente impegnata nel fornire idee e “carburante” al partito.
Pochi di loro arrivarono a ricoprire incarichi elettivi – Marcello Perina fu consigliere provinciale per due mandati consecutivi – e tuttavia dedicarono gran parte del loro impegno e delle loro intelligenze alla politica. Era un uomo che detestava la retorica, con uno spirito giovanile che ha conservato fino all’ultimo.
È invecchiato lavorando, discutendo sui social con nuovi e vecchi amici, leggendo, progettando vacanze, incoraggiando i suoi cinque amatissimi nipoti, seguendo – ormai con disincanto – le vicende del Paese. Lascia la moglie, tre figli – Flavia, Marco e Ivana – ultimo di una generazione irripetibile per energia, serietà e anche coraggio nel difendere le proprie idee a dispetto della convenienza.




Nessun commento:

Powered by Blogger.