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2 agosto 1980-2020, la sfida degli "innocentisti": in piazza a Bologna e a Roma

La decisione degli "innocentisti" di scendere in piazza proprio nel quarantennale della strage di Bologna suscita allarme e polemiche tra i sostenitori della colpevolezza dei fascisti dei Nar, sancita dalle sentenze giudiziarie e dalla nuova inchiesta della Procura di Bologna sul ruolo di mandante della P2.
Il deputato Pd Andrea De Maria contesta sui social "la scelta di manifestazioni in tono ridotto per i 40 anni della strage che anche alla luce di questa 'perla' appare sempre più incomprensibile".
"Mentre per i 40 anni della strage ci saranno celebrazioni in tono minore per il Covid l'estrema destra si raduna per rilanciare la falsa pista della strage come opera palestinese o della rete Carlos. Si tratta dell’estrema destra: quella che sostiene che la strage di Bologna non sia fascista e che, al contrario, gli autori siano da cercare tra i terroristi della rete Carlos e qualche gruppo palestinese. In altri termini i ‘comunisti’.
Teoria non suffragata da alcune prova concreta, al massimo da qualche suggestione e dalla lettura strabica e fuori contesto di singoli documenti, come la destra faceva in maniera militare all’epoca della commissione MItrokhin, nel vano tentativo di raccontare la storia dell’Italia repubblicana come di un paese in mano ai comunisti, segretamente invaso dal Kgb con una deformazione storica degna dei peggiori libelli propagandistici. “Leggo oggi di una sorta di contromanifestazione revisionista prevista per il pomeriggio del due (agosto), che risulta promossa con il sostegno di alcune forze politiche".
Come riferisce Il Resto del Carlino infatti, alle 18 in piazza Carducci, domenica 2 agosto, in piazza scenderà, "per la prima in 40 anni, il fronte revisionista" del comitato ’L’ora della verità sul 2 agosto 1980’ e dell’associazione ’La verità su Ignoto 86’. Verranno lette le 10 domande che un gruppo parlamentare, composto da Fratelli d’Italia e Lega, ha depositato in Senato "ma senza ottenere ancora risposte". 
"Non ci sono risposte - conclude De Maria - ci sono sentenze passate in giudicato e ci sono nuove indagini che ampliano ancora il quadro dei mandanti indicando tra i piduisti di Gelli, ex senatori del Msi e vertici piduisti delle forze di polizia".
Un post di Articolo 21 segnala invece la manifestazione romana, a cui ha dat, tra i primi, adesione Luigi Ciavardini:

“Vi aspettiamo domenica prossima dalle 9.30 a Roma in piazza del Popolo per urlare la nostra verità”. E’ il tweet dell’Hellas Verona, uno dei molti che circolano nell’ambiente dell’estrema destra,  una sorta di chiamata alle armi nel giorno dell’anniversario della strage di Bologna, un modo per arginare l’impronta nera, qualcosa che era nell’aria anche in considerazione delle nuove inchieste, una giudiziaria, molte giornalistiche, che stanno svelando in modo dettagliato i rapporti tra destra, massoneria, servizi. E attorno molti soldi. A dare notizia dell’adunanza nera nella capitale, dove forse saranno in pochi ma ciò che conta è il gesto simbolico di sfida, è Andrea Palladino, autore insieme a Giorgio Mottola di un dettagliata ricostruzione per Il Fatto, con nuovi documenti e testimonianze, del flusso di denaro di Licio Gelli usati per la strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna. In queste ore, con un articolo uscito su Memoriaattiva.it ancora Palladino, più volte minacciato dalle associazioni neofasciste, ci informa che tra i primi ad aderire c’è Luigi Ciavardini, condannato in via definitiva per concorso nella strage della Stazione di Bologna, che a proposito della manifestazione di piazza del Popolo scrive sui social: “Domenica prossima andate nelle piazze dove persone di ogni età saranno senza pullman prenotati o spettacoli sponsorizzati, è un atto dovuto per un accusa che non appartiene a nessuno di questo ambiente, è un atto di rispetto a quelle Vittime, ed ad una Giustizia di Comodo”. Lo slogan scelto è “Nessuno di noi era a Bologna”. L’organizzazione della manifestazione fa riferimento alla pagina Facebook “Comitato l’Ora della Verità”. 

 

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