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20 maggio 1977: fuoco nel mucchio al Msi Balduina. Gravemente ferito Enrico Tiano

Sono le 20,30 di venerdì 20 maggio 1977. Gli attivisti del Msi Balduina hanno appena chiuso la sezione e si trattengono ancora, lungo viale Medaglie d'Oro, per un'ultima chiacchiera, uno scambio di idee e di proposte per la serata e il week end. A lenta andatura sopraggiunge una vespa 125. Le due persone a bordo hanno il volto coperto da foulard. Il passeggero estrae una pistola calibro 22 e spara cinque colpi nel mucchio, uno raggiunge il segretario della sezione, che gli volge la schiena. Enrico Tiano, impiegato, 25 anni, abita a Centocelle ma continua a fare politica nel suo quartiere di appartenenza. Il proiettile gli trapassa il torace: è ricoverato in prognosi riservata e in condizioni molto gravi al San Filippo Neri.
In quel momento sopraggiunge in auto un giovane ufficiale dei carabinieri, vicecomandante della compagnia Celio. Vede la scena, blocca l'auto e scende aprendo il fuoco sui due vespisti. Forse ferisce il passeggero: "L'ho visto sobbalzare", spiega il tenente.
L'episodio, secondo l'Unità, è probabilmente collegato con uno analogo: la sera prima a essere bersaglio delle pistolettate sparate da un commando in Vespa sono stati i giovani compagni che stazionano a piazza Igea. La tensione in zona è alta da dieci giorni, dalla battaglia di strada al campo del Don Orione, alla Camilluccia. Il 16 maggio, poi, alla prima udienza del processo per la rissa, due fascisti hanno fatto fuoco sui compagni fuori dal tribunale e sono stati arrestati. 

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