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Avellino: a giudizio per un saluto romano al comizio di Salvini

Lo scorso 6 maggio non mancarono ad Avellino,momenti di tensione davanti al cinema “Partenio”, dove ci fu una manifestazione della Lega a sostegno della candidata sindaco Biancamaria D’Agostino, impreziosita dalla presenza del leader nazionale Matteo Salvini.
Poco distante dalla struttura, un gruppo di manifestati, riconducibili alla sinistra antagonista dei centri sociali ha contestato la presenza dell'allora  vicepremier in città al coro di “Avellino non si lega” ed intonando “Bella ciao”. Non mancarono insulti indiscriminati  per chiunque, a qualsiasi titolo, anche semplice curiosità, era andato ad ascoltare il leader politico.
Agli insulti qualcuno rispose provocatoriamente, senza commetter alcun atto di violenza fisica, su cose e persone, facendo il saluto romano.
E' il caso di Tiberio Sessa, in passato elettore del Movimento Sociale italiano, che sentito telefonicamente dichiara: non sono un iscritto alla Lega  era andato al comizio unicamente per ascoltare Salvini e farmi una idea su chi votare alle Europee.
Prima di entrare nel teatro, dopo aver ricevuto insulti di ogni genere da parte degli esponenti dei centri sociali che contestavano la Lega definendola razzista e fascista, provocatoriamente ho saluto gli antagonisti romanamente.
Per questo motivo questa mattina ho ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini preliminari sul mio conto ed il contestuale rinvio a giudizio con l'accusa di apologia del fascismo.


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