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Nespoli. La Lega prende le distanze: non ha incarichi di partito.

La notizia della condanna,  in primo grado, ad 8 anni di reclusione per l'ex senatore Vincenzo Nespoli, storico esponente della destra campana nel Movimento Sociale Italiano prima, in Alleanza Nazionale poi,  ha provocato tensioni ed imbarazzi tra i dirigenti leghisti come ci racconta il collega Carlo Porcaro dalle colonne de Il Mattino, storico quotidiano partenopeo, in un interessante articolo che riportiamo per intero.


Tensioni nella Lega dopo la condanna di Vincenzo Nespoli in primo grado per bancarotta e riciclaggio. Pur non avendo incarichi o ruoli nel Carroccio, la notizia ha creato imbarazzo e tensioni tra i dirigenti leghisti. Tra questi, molti hanno preferito non commentare ufficialmente proprio per non dare l’impressione di legittimare l’agibilità politica all’ex sindaco di Afragola che invece nelle retrovie ha operato eccome in questi anni.
 LE REAZIONI 
Ha provato a minimizzare effetti sul cammino della Lega verso le regionali, il segretario provinciale e sindaco di San Giuseppe Vesuviano Vincenzo Catapano: “Il deputato di riferimento per Salvini è sempre stato Pina Castiello, Nespoli non ha mai avuto rapporti diretti con il partito, tanto è vero che non è mai stato presente agli eventi di Afragola né a Sorrento e né al teatro Augusteo”, premette. “Nespoli è stato condannato per una vicenda privata: mi auguro che possa dimostrare la sua innocenza – ha aggiunto -. Sotto il profilo politico è stato assolto dall’accusa di voto di scambio nella sua azione di senatore. Non riesco a comprendere perché collegare questa vicenda giudiziaria personale col dibattito politico non avendo Nespoli ruoli diretti o incarichi nel partito. Non mi risulta abbia mai avuto responsabilità, se vuole dare una mano nessuno può impedirglielo”. Una posizione equilibrata, nel solco della linea dettata immediatamente dal coordinatore regionale Nicola Molteni subito dopo la notizia della condanna. “La Lega regionale ribadisce che Vincenzo Nespoli non ha ruoli né incarichi nel partito. Si tratta di una sentenza di primo grado, di cui la Lega prende atto e che non commenta”, è stata la scarna nota del partito. Insomma, l’orientamento è minimizzarne le conseguenze. Del resto la nomina dello stesso Molteni era servita a proclamare la tregua tra le due fazioni in campo, Castiello da una parte e Cantalamessa dall’altra. Che succederà ora per le regionali dove Salvini vuole piazzare un suo candidato? Con l’indebolimento politico di Nespoli, riacquisterà vigore la posizione di Forza Italia che propone la candidatura di Stefano Caldoro.
GLI INGRESSI 
Ora, lasciando intendere dalla Lega campana, nessuno potrà arrogarsi il diritto di muoversi a nome del partito. Resta il problema di far crescere la classe dirigente sul territorio: in molti bussano alla porta, ma i veti incrociati e gli screening sul rispettivo passato ne sta bloccando l’ingresso. “La Lega tendenzialmente non accredita persone riconducibili ad altre considerate a volte in modo strumentale fonte di un problema d'immagine – ha ammesso il consigliere comunale del Carroccio Vincenzo Moretto -. Resta il nostro garantismo ed il netto rifiuto al giustizialismo a fasi alterne. La Lega su Napoli si sta organizzando ed è pronta con uomini e donne ad affrontare i prossimi appuntamenti elettorali mettendo in primo piano nomi indiscutibilmente validi e legati al territorio”. Ci sarebbero una quarantina di aspiranti consiglieri regionali tra Napoli e provincia “ma attendiamo il via libera a Molteni e Salvini”, fa sapere Catapano. Nelle scorse ore hanno aderito provenienti da Forza Italia i consiglieri comunali di Torre del Greco Luigi Mele e Mario Buono: saranno presentati domenica insieme a Castiello, Cantalamessa e Catapano.

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