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Ezra Pound, così la narrazione mainstream narcotizza il suo legame col fascismo



Il lungo "lancio" con cui l'Ansa presenta un documentario di Rai Storia su Ezra Pound in programma domani sera, ci restituisce con precisione la narrazione mainstream  sul poeta "maledetto" che circoscrive e ridimensiona il suo legame con il fascismo e con il Duce. 

Ezra Pound, nato il 30 ottobre 1885 e scomparso l’1 novembre 1972, è stato un grande e controverso poeta americano. Iniziatore di movimenti d’avanguardia come l’Imagismo ed il Vorticismo, Pound lascerà un segno incancellabile nella cultura inglese, come ha fatto Einstein per la fisica. A lui è dedicato il documentario di Bruno Testori, con la consulenza storica del professor Francesco Perfetti e quella letteraria del professor Massimo Bacigalupo "Ez for Prez. Storia di Ezra Pound" in onda in prima visione domani alle 21.10 su Rai Storia (18 dicembre 2019).
Nel 1908 Pound approda a Venezia per fare una vita da poeta e prende le distanze dalle sue radici, dove nessuno è in grado di insegnargli a scrivere. Sceglie l’Europa quale terra fertile di cultura e tradizioni. Un modello per gli Stati Uniti, fondato sulle opere di grandi letterati come Dante e Guido Cavalcanti.
Attratto dal suo fervore culturale, da Venezia Pound si trasferisce a Londra che - diceva - "era il centro creativo per scrittori in lingua inglese. Detti una serie conferenze sui poeti trobadorici. Nel pubblico c’era l’amica di W.B.Yeats, che divenne poi mia suocera". Olivia Shakespeare diventa il trampolino per l’ingresso di Pound nel mondo letterario londinese. Il sostegno editoriale del poeta americano prosegue con James Joyce, mentre a Parigi Pound incontra Gertrud Stein e insieme sostengono un discepolo d’eccezione come Ernest Hemingway. Dopo Parigi, Pound lascia questo mondo che lo distraeva e cerca un luogo più tranquillo dove insediarsi. Alla fine decide che il posto ideale è Rapallo. 
All’epoca della "Marcia su Roma" Pound comincia ad interessarsi al fascismo; "L’unica volta che ha incontrato il Duce - specifica la figlia Mary - non è stato grazie a intrallazzi, ma perché era curioso. Quando il Duce che, in America era l’uomo dell’anno, gli ha chiesto perché voleva vederlo, mio padre gli ha risposto: "Per il mio poema". Poi ha cercato di spiegargli i suoi Cantos Malatestiani e Benito ha detto: "Ma questo è divertente". Pound è rimasto molto colpito che il Duce avesse un sense of humour". 
Dopo l’aggressione dell’Italia all’Etiopia, Pound scrive a Mussolini chiedendo di essere ricevuto e la segreteria del Duce blocca anche questa richiesta. Pound è convinto che la segreteria boicotti le sue richieste e scrive direttamente al Duce una lettera contro gli usurai che conferma l’opposizione di Ezra ad una certa visione occidentale dell’economia. A questa lettera, come a tutte le altre, Mussolini non risponde. 
Quando scoppia la Seconda Guerra Mondiale, Pound, per contrastarla, propone al "Minculpop", "L’ora dell’America", una trasmissione radiofonica che "Dica la verità sul ruolo delle banche e della finanza, responsabili di una congiura anglo - americana, contro l’Italia e contro l’Asse". L’ultima trasmissione di Pound va in onda il 25 luglio 1943.
Dopo l’8 settembre Pound viene contattato dagli esponenti della neo-nata Repubblica Sociale Italiana e finirà per guardare con forte simpatia questo esperimento. Nel 1945, viene arrestato con l’accusa di tradimento e recluso nel campo militare americano di Metato, in una vera e propria gabbia, fino a quando collassa e viene trasferito in una tenda dell’infermeria, dove scrive i "Canti Pisani". 
Pound verrà poi rimpatriato per un processo che non avrà mai luogo perché la perizia psichiatrica certifica una sua grave forma di instabilità mentale che lo costringerà, per 13 anni, nel manicomio giudiziario St. Elizabeths di Washington. 
Anche grazie all’efficacia di una petizione internazionale di intellettuali, nel 1958 il governo americano ritira le accuse di tradimento e Pound raggiunge la figlia in Alto Adige. Torna anche a Rapallo e a Venezia, dove Pier Paolo Pasolini "rompe" gli anni ormai silenziosi del poeta americano con una storica intervista realizzata per la Rai.


Un pensiero di G.P. 

In occasione del cinquantunesimo anniversario della morte di Ezra Pound è doveroso ricordare con un pensiero questo suntuoso poeta, conduttore di anime. Con una canzone, testo e musica di Fabio Ferri intitolata To Ezra, cantata dagli Antica Tradizione. Nella canzone viene ricordato, non in prima persona, nei sogni di quei ragazzi, impegnati politicamente, che hanno cercato la luce, in un mondo di tenebre, negando le scontate logiche preconfezionate, rifiutando quella moneta che porta su un lato il comunismo e sull'altro il capitalismo, cercando la terza via. Non so se i ragazzi di Praga, Berlino e Budapest abbiamo davvero gridato i suoi "Cantos, come cantano gli Antica Tradizione, personalmente sarei contento che fosse cosi. Di una cosa sono certo, a chi insiste e persiste nel cercare la terza via, sicuramente piace credere ad una simile ipotesi.

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