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23 ottobre 1976: durissimi scontri a Roma per il carovita

Nella foto, pubblicata nella "Fiamma e la celtica" di Nicola Rao,
la testa del corteo. Al centro con i rayban
Alessandro Alibrandi. Il secondo da destra è Roberto Nistri
Avevo già partecipato a qualche manifestazione del Msi e del Fronte della Gioventù. L’ultima era stata anche la più divertente: il corteo contro il carovita, per chi se lo ricorda, fu una bolgia infernale (… Scese radiosa la pioggia di fuoco che ricoprì la città…), proprio un bel casino con azioni toccata e fuga in tutto il centro di Roma (… mille folletti di fuoco danzanti resero allegre le vie…) e i celerini che non ci capivano più una sega.

Così Gabriele Marconi racconta gli scontri del 23 ottobre 1976 che sconvolsero per ore il centro di Roma e ispirarono a Marcello De Angelis la canzone "Scese radiosa", quella con la citazione dantesca: "poca favilla gran fiamma seconda". 





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PS: Francesco Biava, sulla mia pagina Facebook, mi segnala che gli scontri rappresentarono il "Battesimo del fuoco" per Massimo Morsello, che poi li cantò così


Né il sole né la pioggia imponevano il loro vento
ma io vedevo l’aria pulita lo stesso in quel momento.
Non si ricordava un santo, né era morto un uomo famoso
ma per me era giorno di festa, era un giorno vittorioso;
dimmi amico: come si fa ? Da che parte bisogna attaccare ?
Cosa dire se ci dovessero arrestare ?
Chiama gli altri e proviamoci a inquadrare.

Ma a me del caro vita non me ne fregava niente,
nemmeno dei problemi di tutta l’altra gente.
Ma rispettavo sempre le regole del gioco,
minuto per minuto al mio battesimo del fuoco.
Credimi amico, è stato molto bello
quando hanno abbassato le loro visiere,
genuflessi ma non per pregare.
E’ stato molto bello cercar di non scappare,
cercar di arrivar primo ed ultimo a fuggire.
Dimmi amico: come si fa ? Quanti lacrimogeni avrà ?
Ti giuro amico, di qui non passerà!
Per me oggi è festa e di qui non passerà.
Ti giuro amico, di qui non passerà!
Per me oggi è festa e di qui non passerà.
Ti giuro amico, di qui non passerà!
Per me oggi è festa e di qui non passerà.

"(L'originalità dei temi trattati nelle mie canzoni) - racconta Massimo Morsello Federico Goglio in Frammenti di Cuore - è dovuta essenzialmente alla mia militanza politica: tutto ciò che apparteneva a quella sfera io l’ho trasferito in musica. Già durante la prima settimana del mio impegno politico, ad esempio, partecipai a dei disordini di piazza contro le forze dell’ordine e la sera stessa, dopo essere tornato a casa, scrissi tutta d’un fiato “Il battesimo del fuoco”. Mi sembrava un modo questo per fermare quei momenti intensi, belli, per dar loro un senso che fosse una chiave emotiva trasferibile anche agli altri".

"Gli scontri per il carovita, organizzati con uno schema a macchia di leopardo dal Fronte della Gioventù romano nell'autunno 1976 (cito a memoria e potrei sbagliarmi ma non ho l'archivio sotto mano) furono un momento importante per la formazione dei militanti della "generazione '78". Con lo stesso entusiasmo me ne aveva parlato Marcello De Angelis, che ricordava come fosse rimasto inebriato dal fumo dei lacrimogeni. Scontrarsi con la polizia non per un morto o per una contromanifestazione dei compagni - mi spiegò in quell'occasione - rappresentava per molti militanti del Fdg una rottura culturale non da poco".



La manifestazione fu un indubbio successo ed è passata alla storia come gli scontri più importanti realizzati non in occasione di funerali, "giorni della rabbia", mobilitazioni anticomuniste. Curioso che nel restituire il ricordo entusiasta nessuno abbia sottolineato la coincidenza con il ventennale della rivoluzione ungherese.

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