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Il compagno Marco Rizzo e l'antifascismo da passarella del Bella Ciao cantato al salone del libro di Torino

Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista, candidato alle Europee, di domenica 26 maggio, è stato ospite del programma radiofonico Un Giorno da Pecora, in onda su Rai Radio 1 di martedì 14 maggio.
Nel corso della trasmissione è stato intervistato dai conduttori Geppi Cucciari e Giorgio Lauro. Alla domanda circa l'esistenza di un pericolo fascista nel nostro paese il compagno Rizzo ha dichiarato: "qui ci sono tanti antifascisti da passerella. Il neofascismo si combatte, giorno dopo giorno, stando nelle periferie e parlando di lavoro con la povera gente. Se si pensa di fare gli antifascisti cantando Bella Ciao al Salone del Libro di Torino e basta, si fa dell'antifascismo da passerella, alla Partito Democratico.
Quello di cantare 'Bella Ciao' rimane  un gesto simbolico importante. “I simboli non si portano solo in certi momenti. Se canti 'Bella Ciao' dal tuo salotto o fai il radical da tastiera, alla fine risulti, agli occhi della gente, solo antipatico”. 
Chi sono i radical da tastiera? “Fazio o Saviano”. Nemmeno Saviano, secondo lei, è di sinistra? “Lasciamo perdere,  risponde Rizzo, sta in un attico a New York a dire cose senza senso, banali, non mi piace assolutamente è non è di sinistra”.
Alla domanda quale è il male assoluto della contemporaneità? Marco Rizzo risponde con due parole: il mercato. L'idea che una società debba basarsi sui soldi. Tuttavia il socialismo ha fallito, anche in luoghi come Cuba. Vi spiego una cosa, ha precisato Rizzo, l'Italia si confronta con paesi europei come la Germania, Cuba si confronta con i paesi del Centro America, come Haiti. E chi va li si rende conto che si sta molto peggio ad Haiti che a Cuba.





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