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Trieste: CasaPound apre una sede in città. Per gli antifascisti va chiusa

Corteo antifascista intitolato Apriamo i porti chiudiamo CasaPound oggi a Trieste contro l’apertura in pieno centro città di una sede di CasaPound Italia.
I manifestanti,circa 500, secondo gli organizzatori, hanno sfilato lungo le vie del centro nonostante una pioggia incessante. 
Nel loro mirino anche le politiche del Governo sull'immigrazione sostenute dal Comune e dalla Regione Veneto. Tra la  pluralità di vessilli delle associazioni aderenti anche un paio di 
bandiere con la scritta No Tav. 
"Non permetteremo che la zona del Viale XX settembre ridiventi un posto da cui far partire squadrismo e odio razziale, hanno sottolineato gli organizzatori riferendosi alla collocazione della nuova sede di Casa Pound e non vogliamo rimanere impassibili di fronte al lento sterminio di massa nel Mediterraneo, dove per ragioni politiche ci si rifiuta di salvare vite umane". Nessuno spazio hanno scandito, a fascismo, razzismo, sessismo e omotransfobia. Secondo gli organizzatori del corteo antifascista l’apertura della sede triestina di CasaPound e’ "una grossissima minaccia per democrazia, inclusione sociale, uguaglianza di genere, diversità e contaminazione culturale", per cui la sede del movimento politico guidato da Simone Di Stefano va chiusa
Nel corso del corteo, alcuni partecipanti, militanti della sinistra antagonista dei centri sociali, si sono staccati dalla manifestazione ed hanno urlato: Fascisti di merda cercando, invano di avvicinarsi alla sede di CasaPound. Un potenziale scontro tra opposti estremisti evitato dalle forze dell'ordine.


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