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Castellino(Forza Nuova): un 7 gennaio nel segno del ricordo ma anche della lotta


Il 7 gennaio ricorre il quarantunesimo anniversario della strage di Acca Larentia (pluriomicidio a sfondo politico avvenuto a Roma il 7 gennaio 1978, in cui furono uccisi due giovani attivisti del Fronte della Gioventù Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, che caddero assassinati in un agguato davanti alla sede del Movimento Sociale Italiano di via Acca Larentia, mentre il terzo caduto Stefano Recchioni, venne ucciso qualche ora dopo durante gli scontri scoppiati con le forze dell'ordine a seguito di una manifestazione di protesta organizzata davanti alla sede dai giovani missini.
I militanti romani di Forza Nuova hanno organizzato 3 diversi eventi in onore dei 3 giovani attivisti del Movimento Sociale Italiano assassinati: la deposizione di una rosa tra il 6 ed il 7 gennaio ad Acca Larenzia, la partecipazione al presente in onore di tutti i camerati caduti sulla via dell'onore organizzato dalla comunità di Avanguardia e la presentazione del libro di Valerio Cutonilli: chi sparò ad Acca Larentia come ci conferma questa nota, diffusa alla stampa, da Forza Nuova che pubblichiamo per intero.

Come per ogni camerata caduto, la sera tra il 6 ed il 7 gennaio a mezzanotte saremo ad Acca Larenzia per portare la nostra rosa.Ma non solo.
Quest'anno oltre un 7 gennaio di ricordo, sara' anche di mobilitazione.
Nel pomeriggio saremo al Cimitero Verano alla Cappella dei martiti fascisti insieme alla Comunità di Avanguardia, che ha organizzato il Presente.
Alle 18 saremo presso la nostra direzione nazionale per presentare il libro "Chi sparò ad Acca Larenzia?"
Un libro di contro-inchiesta su una strage che ancora non conosce verità.
Saranno presenti l'autore Valerio Cutonulli, Maurizio Lupini, militante presente quella sera e sopravvissuto alla tragedia e Claudio Lombardi, storico militante di Terza Posizione.
Insieme ricorderemo i nostri caduti, ma iniziando una battaglia di contropotere culturale non solo su Acca Larenzia, ma su tutte le stragi italiane, coperte dal segreto di Stato, da meccanismi infami che hanno sparso sangue e coperto veri mandanti ed esecutori.
Battaglie per la verità che ancora oggi possono mettere in ginocchio un "deep state" che tira le file di questo regime liberal-democratico.
7 gennaio, "non solo un ricordo, ma una promessa di vittoria"

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