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Gianfranco Fini ed i Tulliani a processo per la casa di Montecarlo

L'incredibile parabola umana, politica, giudiziaria dell'ex Presidente  della Camera dei deputati nonche' ultimo ed unico leader di Alleanza Nazionale vivra' nelle prossime giorni un passaggio doloroso e delicato.
Gianfranco Fini,dopo il rinvio a giudizio per riclaggio dello scorso mese di luglio deciso dal Gup di Roma, che ha mandato a processo anche la sua compagna Elisabetta Tulliani, il padre Sergio ed il fratello Sergio e l'imprenditore catanese nel settore del gioco Francesco Corallo, affronta il primo giorno del suo processo.
Un giudizio nel quale Fini rischia una condanna fino a 12 anni di detenzione. Rinviati a giudizio anche altre 5 persone tra i quali l'ex parlamentare partenopeo Amedeo Laboccetta.
Il processo e' fissato davanti alla IV Sezione penale del tribunale di Roma.
Al centro delle contestazioni del magistrato c'e'l'operazione di compravendita del famoso appartamento di Montecarlo, lasciato in eredita'al partito dalla contessa Colleoni per condurre, con maggior forza, la buona battaglia.
Un'operazione effettuata nel 2008 per poco piu' di 300 mila euro e che con la cessione dell'immobile frutto poco piu'' un milione e trecento mila euro.
Una vicenda raccontata nel 2010 dal collega Gianmarco Chiocci su Il Giornale, storico quotidiano milanese.
La procura contesta ad akcunu imputati i reati di  associazione a delinquere finalizzata al peculato, riciclaggio ed evasione fiscale.
Gli accertamenti del procuratore Prestipino e del pm Sargenti hanno riguardato anche l'immobile monegasco finito nelle disponibilita' di Giancarlo Tulliani.
L'appartamento sarebbe stato acquistato dal giovan Tulliani grazie ai soldi di Corallo attraverso due societa' (Printemps Timara) costituite ad hoc.
Il coinvolgimento di Gianfranco Fini e'legato proprio sul rapporto con Corallo.
I Tulliani, come Fini, sono accusati di concorso in riciclaggio e non di associazione a delinquere.

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