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Fini, quelle telefonate segrete che inguaiano casa Tulliani

Elisabetta Tulliani, compagna di Gianfranco Fini, ultimo presidente di Alleanza Nazionale ex Presidente della Camera dei Deputati, lo scorso mese di marzo, ai finanzieri impegnati in una perquisizione, giurò di non aver rapporti con il fratello Giancarlo da tempo, addirittura di non aver ormai nemmeno il suo numero di telefono.
Elisabetta aveva scaricato il fratello cosi su piedi? Pure comprensibile dopo tutto quello che le aveva fatto passare con lo scandalo della casa di Montecarlo, quella lasciata dalla contessa Colleoni ad Alleanza Nazionale per la buona battaglia e che suo fratello Giancarlo, acquistò nel 2008 con i soldi di Francesco Corallo, il re delle slot machine, a poco più di 300 mila euro, nonostante il valore di mercato, secondo tutti gli esperti del settore valesse 3 volte tanto.
Una storia fatta di interessi privati, paradisi fiscali, intrecci finanziari tra la famiglia Tulliani e l'imprenditore catanese Corallo e tante bugie.
Bugie che all'ultimo presidente di Alleanza Nazionale è costata definitivamente la fine della carriera politica ma che dal punto di vista giudiziario continua a riservare sorprese.
Le ultime carte, depositate presso la Procura della Repubblica di Roma aggiungono dettagli che delineano meglio la storia dell'uscita di scena di Fini, senz'altro assecondata dalle performance della famiglia Tulliani.
Dalle carte pubblicate dallo storico quotidiano Il Tempo, guidato dal diretto Gian Marco Chiocci, che da cronista de Il Giornale fece scoppiare lo scandalo, emerge chiaramente come Elisabetta non abbia raccontato la verità agli uomini della Guardia di Finanza quando disse di non aver rapporti con il fratello Giancarlo, nel frattempo volato a Dubai per godersi una latitanza dorata mentre l'Italia cerca di riuscire ad eseguire il mandato di cattura che pende sulla sua testa. Impresa davvero impossibile visto che il nostro paese non ha accordi sull'estradizione con gli Emirati.
Gli investigatori ritengono che Elisabetta non abbia affatto tagliato i ponti con il fratello Giancarlo, con il quale avrebbe continuato a comunicare utilizzando tecnologie alternative per tenere segrete le telefonate.
Nelle carte si fa riferimento anche ad un'intercettazione tra la Tulliani e il suo avvocato, in cui la compagna di Fini chiedeva cosa fare per inviare dei soldi al latitante Giancarlo ed il legale le consigliava come pagare il canone di locazione dell'alloggio.
Tra le carte pubblicate da Il Tempo, emerge anche una importante circostanza che smentisce la versione di Fini e signora sull'operazione per comprare l'appartamento monegasco nella disponibilità del patrimonio di Alleanza Nazionale effettuata da Giancarlo all'insaputa di Elisabetta.
Secondo l'ex presidente della Camera dei Deputati la compagna non sapeva che il fratello l'avesse coinvolta nelle vicende delle due società off-shore attraverso le quali venne perfezionato l'acquisto della casa di Montecarlo.
Eppure i magistrati hanno scovato una mail del 10 aprile 2013 che Elisabetta Tulliani inviò al fratello. Una mail che come allegato, aveva la copia dell'atto di vendita. Dimostrazione evidente di come non fosse all'oscuro dell'operazione, come proverebbe anche la procura legale concessa ad un avvocato che lavorava come intermediario con Corallo per essere informata circa gli sviluppi delle 2 società aperte in paradisi fiscali.





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