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Laboccetta: Gianfranco incapace e inaffidabile, in politica è uno sprovveduto

(G.p) Amedeo Laboccetta , storico esponente della destra partenopea, nel Movimento Sociale Italiano prima, in Alleanza Nazionali, infine in Forza Italia, grande amico di Gianfranco Fini prima della traumatica rottura, ripercorre le tappe del rapporto tra l'ex presidente della Camera dei Deputati e l'imprenditore Francesco Corallo, come ci racconta, con un interessante articolo, pubblicato da Il Tempo, il collega Manuel Fondato.
Articolo che riportiamo per intero.

Amedeo Laboccetta, dopo l'intera XVI legislatura come deputato del Pdl, recentemente è tornato, tra le polemiche a Montecitorio. Le porte gli sono state spalancate dalle dimissioni di Raffaele Calabrò nominato rettore dell'università Campus Biomedico di Roma.
Per impedirlo anche il gruppo di Fratelli d'Italia votò contro l'uscita di scena del professore.
Laboccetta è stato arrestato il 13 dicembre 2016 per l'inchiesta della Procura di Roma su una associazione a delinquere transnazionale che, secondo l'accusa, riciclava i proventi sul mancato pagamento delle imposte sul gioco on line.
L'ordinanza a suo carico è stata poi annullata dal tribunale del Riesame dopo due settimane. In quest'ambito si è ritagliato da subito il ruolo di grande accusatore dell'ex presidente della Camera Gianfranco Fini.
Lo scorso gennaio rilasciò anche un'intervista molto dura a questo giornale in cui confermava la colpevolezza e il coinvolgimento del fondatore di Alleanza Nazionale soprattutto nella torbida vicenda dell'appartamento di Montecarlo, lascito al partito della contessa Anna Maria Colleoni. 
Il loro rapporto durava fin dai tempi del Movimento Sociale Italiano ma Loboccetta non ha mai condiviso le scelte di Fini, soprattutto in chiave antiberlusconiana.
Conosco da una vita Gianfranco Fini, disse al Tempo. Vuol far credere di essere un allocco o un coglione, come lui stesso si è definito. Ma ritengo che non lo sia affatto, almeno in certi tipi di rapporti. Sul piano politico è stato un grande sprovveduto, un ingenuo, che si è fatto illudere da Giorgio Napolitano.
Abbiamo sempre avuto un rapporto di alti e bassi. Quando Almirante decise la successione non fui d'accordo, lo rappresentai all'allora segretario del partito, ma lui mi riassicurò.
Purtroppo un anno dopo Almirante finì e da quel momento Fini si rivelato per quello che era: un soggetto che con la politica ha ben poco a che fare. E' stato molto fortunato, ha avuto una grande carriera. Poi, a distanza di tempo, si è rivelato per come ormai gli italiani lo conoscono: incapace, oltre che che una persona inaffidabile.
Accuse confermate anche dalle pagine del suo libro, Almirante, Berlusconi, Fini, Tremonti, Napolitano. La vita è un incontro.
"Io nel libro che ho scritto, dico che se Fini vuole raccontare la verità su Montecarlo, è bene che lo faccia. Che la famiglia Tulliani abbia sempre avuto l'aspirazione di acquistare una casa a Montecarlo mi era noto. Me lo dicevano nei vari incontri a casa sua, ai quali ho partecipato. Sapevo di questo progetto, ma non sapevo che le loro mire fossero sull'appartamento di proprietà del nostro ex partito.

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