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A Monza Lealtà Azione entra in giunta. Ad Arbizzoni l'assessorato allo sport

(G.p)Lealtà Azione entra in giunta a Monza, grazie al neo eletto sindaco Dario Allevi che ha nominato assessore allo sport Andrea Arbizzoni, candidato come indipendente nelle liste di Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale ed eletto consigliere comunale con oltre 450 preferenze.
L'elezioni di Arbizzioni non è piaciuta al collega di Repubblica Paolo Berizzi che sulla nomina dell'esponente di Lealtà Azione alla carica di assessore ha scritto un interessante articolo che riportiamo per intero.
In realtà. a differenza di quanto erroneamente afferma Berizzi, Arbizzoni non sarebbe il primo assessore in quota Lealtà Azione, in quanto già nominato assessore sempre a Monza fra il 2009 ed il 2012.


Monza, l'ultradestra in giunta è il primo assessore neonazi.
di Paolo Berizzi

È il primo assessore in Italia che appartiene a una «comunità umana e politica» di ispirazione neonazista: Lealtà Azione. Il movimento nato a Milano nel 2011 e diventato, col tempo, il più numeroso e organizzato nella galassia dell’estrema destra lombarda (ricordate la parata dei saluti romani al cimitero Maggiore il 29 aprile coi militanti di CasaPound?) Lui è Andrea Arbizzoni, 46 anni, monzese, detto “il senatore” dagli ultrà neri del Monza, di cui è stato capo.
Da 48 ore Arbizzoni è il nuovo assessore allo Sport di Monza: lo ha nominato il sindaco Dario Allevi che, dopo la vittoria al ballottaggio del 25 giugno - spodestato il centrosinistra - ha sciolto gli ormeggi alla nuova giunta. Sport, e non solo. Arbizzoni avrà anche le deleghe a eventi, tempo libero, partecipazione e consulte di quartiere. Ma insieme al percorso del neoasessore (candidato con Fratelli d’Italia e eletto con 455 voti), vediamo meglio che cos’è Lealtà Azione.Da tempo sotto la lente del Viminale, dietro LA opera il movimento degli Hammerskins, network internazionale neonazista e antisemita nato negli anni ’80 dopo la scissione con il Ku Klux Klan americano. Nazionalismo, xenofobia, solidarietà per gli “italiani poveri”: sono i capisaldi di LA, fortemente radicata in Lombardia e con una filiale a Firenze. I personaggi di riferimento dei “lealisti”? Leon Degrelle, ufficiale nazista del contingente vallone delle SS, e Cornelius Zelea Codreanu – collaboratore del Terzo Reich e fondatore della Guardia di Ferro Rumena i cui “legionari” compirono nel 1941 una strage di civili ebrei a Bucarest.
Dal passato al presente. I leader di LA sono Stefano del Miglio (presidente), Giacomo Pedrazzoli e Norberto Scordo - già incriminati per tentato omicidio, aggressione a mano armata e lesioni gravissime -, e Fausto Marchetti. Anche lui ultrà monzese, amico di Arbizzoni. Strutturata come CasaPound in diverse sottoassociazioni ognuna con un tema portante (valorizzazione monumenti e simboli dei “Caduti per l’Onore”; escursioni, sport da combattimento), l’ultima prova di forza dei “lupi” – come si chiamano tra loro i lealisti – è stata la commemorazione al Campo X del cimitero Maggiore: mille saluti romani per la Rsi (e oltre 100 indagati dalla Procura per apologia di fascismo). Poi è arrivata Monza, lo sbarco nelle istituzioni.
«Possiamo l’impossibile», ha esultato Stefano Del Miglio il 12 giugno. Altro commento su Fb questo di Marchetti: «Quando LA scende in campo lascia il segno: lo abbiamo fatto l’anno scorso a Milano con Stefano Pavesi (eletto nelle liste della Lega Nord, ndr), e adesso a Monza con Andrea Arbizzoni». Lui, il “senatore”, ha dedicato l’affermazione ai suoi: «Un ringraziamento speciale alla mia Comunità umana e politica di Lealtà Azione, che mi ha supportato fino alla fine». Ora è assessore allo Sport (ruolo già ricoperto dal 2009 al 2012 nella giunta del sindaco leghista Marco Mariani). Quale debito politico dovrà pagare ai camerati neonazi e agli ultrà che lo hanno votato

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