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Frignano(Ce) Niente festa della Liberazione, giunta rivendica il fascismo

(G.p)Frignano è un comune di poco più di 8 mila abitanti della provincia di Caserta che fa parte dell'agro aversano dove quest'anno, grazie alla nuova giunta non si è festeggia la ricorrenza del 25 aprile, giorno della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica attuata dalle forze partigiane durante la seconda guerra mondiale contro il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana e l'occupazione nazista.
Il perché di questa scelta, unica nel genere, nel nostro paese, ci viene spiegata, con maggiori dettagli, da Il Corriere di Caserta, sito di informazione locale, con un interessante articolo che pubblichiamo per intero.

La Giunta comunale rieletta, non festeggia la liberazione perché rivendica radici fasciste e reazionarie. La resistenza a Frignano non è da considerare un valore fondante della Repubblica ma un ricordo cattivo di una sconfitta che, a distanza di oltre settant’anni, si fatica a comprendere e ad accettare. Frignano è ormai qualcosa di unico nel panorama politico e sociale locale. La nuova Giunta si fa paladina della “desistenza” e ripudia la storia, tanto da portar via la palla infantilmente perché anni prima i nonni han perso la partita giocata male. Se però il problema lo si sposta sulla gente che vive stanca fuori ai bar o ai circoli, in piazza o sui marciapiedi, si nota con desolazione che questa non ha più il tempo e l’interesse (tra le chiacchiere su di una partita di Champions League e quattro invettive populiste a chi governa a Roma) neppure di ricordarsi di questa che fra le feste è l’unica che ci ha visto davvero uniti tutti, da nord a sud, in un intento unico (a di là dei mondiali di calcio). Della gente comune è facile parlare, certo, ma qui a Frignano si può criticare senza troppa difficoltà anche i partiti (o quel che ne resta) e i movimenti (o quel che si millanta) che nulla han detto ieri della grave mancanza istituzionale della maggioranza Piatto.

Capiamone il perché: Il PD locale, ad esempio, è famoso per risorgere sotto elezioni e che quindi potrebbe anche non essersi accorto di nulla, o aver fatto finta di nulla, perché tanto questa è ormai una festa che imbarazza anche i Dem 2.0; Il M5S vola così in alto, riguardo ai temi di politica nazionale ed internazionale, che francamente può fare a meno di parlare di una “festicciola andata deserta”: della serie, non sprechiamo cervelli! Insomma; il vero e solo atto fondante di questa Repubblica a Frignano non riscalda più i cuori e non fa stringere le mani. Come se ricordare questo giorno fosse un regalo fatto alla “sinistra”. Il nemico di sempre. Perché, diciamocelo pure, a Frignano c’è ancora, a distanza di settant’anni e a spregio di oltre 500.000 mila vittime di guerra, chi fa apologia del fascismo (senza conoscere di questo movimento: radici ideologiche, storia e conseguenze). L’ amministrazione ha disertato e snobbato ieri una festa nazionale che celebra un giorno di gloria per tutto un popolo che, come scrisse allora Calamandrei, quel giorno capì tutt’assieme che “Era giunta l’ora di resistere; era giunta l’ora di essere uomini: di morire per vivere da uomini”. Sarà che la libertà è come l’aria; ti rendi conto del suo valore quando comincia a mancare, ma i primi sintomi dell’asfissia ci sono tutti: ipossia, sincope e istupidimento.

1 commento:

  1. Articolo fazioso, naturalmente.
    Buona, però, la scelta del titolo, che riteniamo di poter, verosimilmente, attribuire ad altri che non a chi ha scritto questo "pezzo", a mio modesto avviso piuttosto livoroso e pressapochista.

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