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Giorgia Meloni lancia il listone unico di centro destra alle prossime amministrative


(G.p)L'idea forza di un "listone " di tutto l'italico centro destra sui temi del sovranismo da sperimentare già alle prossime amministrative partendo dalle comunali di Genova è stato proposto da Giorgia Meloni, leader indiscussa di Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale, aspirante candidata premier ad ipotetiche primarie per la coalizione di centro destra di cui ancora non si conosce la data di svolgimento, gli ipotetici partecipanti e le regole.
L'idea forza del listone unico di centro destra è stata lanciato nel corso della trasmissione "In mezz'ora" che va in onda, ogni domenica, con inizio alle ore 14-30 su Rai condotta dalla collega Lucia Annunziata.
Sulla possibilità che il centro destra trovi un accordo in vista delle elezioni politiche anche se si andrà, con molta probabilità, a votare con l'Italicum, Giorgia Meloni dice di essere ottimista che ampi pezzi di centro destra siano disponibili a presentarsi al corpo elettorale con una proposta politica chiara arricchita da una norma "anti inciucio".
Norma che la leader di Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale vorrebbe sia inserita anche alle prossime amministrative.
Da leader dell'opposizione in consiglio comunale a Roma Giorgia Meloni ha detto la sua anche sul nuovo stadio della Roma a Tor di Valle precisando:"ho sempre detto di essere favorevole ad uno stadio della Roma ed uno stadio della Lazio, sul progetto di Tor di Valle pendeva un giudizio della Regio Lazio e su questo ancora non ho capito se su quel terreno si può costruire.
Ad oggi, precisa Meloni, non ho gli elementi necessari e sufficienti per valutare il progetto della Raggi. Ho sempre detto che avrei lavorato ad una riduzione delle cubature e la possibilità che lo stadio possa incidere sulla città. Ancora non ho visto questo progetto, mi sembra però che sia una decisione di Beppe Grillo e non del sindaco.
Sulla sindaca Raggi, che in settimana si è schierata al fianco dei tassisti, la leader di Fratelli d'Italia afferma: non era competenza del sindaco la materia per la quale i tassisti erano in piazza. Detto ciò ambulanti e tassisti hanno ragioni da vendere, siamo di fronte a governi forti con i deboli e deboli con i forti. 
La gente è scesa in piazza non perché di destra ma perché voleva difendere un suo diritto. Tra i tassisti che non navigano nell'oro ed Uber mi schiero, conclude Meloni, con i primi


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