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Marcello Veneziani: ei voi di destra c'è nessuno?


(G.p)Sul dibattito, tutt'ora in corsa sulla riorganizzazione dell'italico centro destra interviene sulle colonne de Il Tempo, storico quotidiano romano, lo scrittore Marcello Veneziani che propone la nascita di una forza nazionale, popolare, alternativa al misticismo grillino ed al centro sinistra del premier Renzi.
Considerazioni che vi proponiamo per intero.



Ei di destra, c’è nessuno?

Questo sarebbe il momento perfetto per il centro-destra. Da una parte il governo Renzi arranca, le sue promesse trionfali sono smentite dalla realtà, lui capisce il clima cambiato e sposta il referendum di due mesi, non lo lega più alla sua sorte ed è pronto a modificare l'italicum. Dall’altra i grillini s’inguaiano a Roma, i «ragazzacci» scendono gli scalini del gradimento pop con la stessa facilità con cui erano saliti. E subito passano da statisti a «mezze pippe». È il momento propizio per una forza nazionale, popolare, alternativa alla sinistra e alla mistica grillina del NO, una forza seria, in grado di rappresentare il disagio degli italiani schiacciati dall'alto dall'Europa padronale e dal basso dagli sbarchi massicci di migranti. E invece il centro-destra balbetta, si spappola. Da una parte c’è Parisi che delinea un centro-destra senza Forza Italia, senza la destra e senza la Lega. Una forza così non sarebbe alternativa al centro-sinistra ma sarebbe solo un'altra stampella del Partito Renziano. Sarà magari quella la mission che gli ha affidato Berlusca, il Fu Mattia Pascale. Ma un centro-destra che chiude al populismo, cioè all'unica ondata di consensi che cresce ovunque, sarebbe destinato a perdere. Parisi è un buon amministratore delegato, come lo definì il Cavaliere, ma non è un leader né un fondatore. Dall’altra parte Salvini non sfonda da Roma in giù, è un po’grossolano e Noi con Salvini è solo il nome di una ristretta comitiva. Fratelli d’Italia, in attesa del nuovo fratellino, è chiuso per gravidanza. Perfino la festa annuale di Atreju che si faceva in settembre a Roma, quest’anno non si fa perché il Parto prevale sul Partito. Un partito ridotto solo al suo leader e alle sue doglie, anche se i sondaggi lo danno in crescita. Un centro-destra così è la sponda ideale per Renzi e Grillo. Poteva essere il Terzo Incomodo, quello che gode tra due litiganti. E invece è il Terzino Comodissimo, che sparisce tra i due litiganti. Quanto ancora questa Italia larga e profonda non sarà rappresentata? Mi sa che la spinta decisiva per far nascere qualcosa a destra non verrà dalla politica...

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