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Torino,ex Moi da villaggio Olimpico a villaggio Isis : la protesta di Forza Nuova



di Luigi Cortese

Nella notte tra martedì 23 e mercoledì 24 agosto alcuni militanti torinesi di Forza Nuova sono andati presso l'ex villaggio olimpico MOI ed hanno affisso uno striscione di denuncia riportante le seguenti parole: Ex MOI da villaggio olimpico a villaggio ISIS, per informare i media e l'opinione pubblica circa le condizioni in cui versa l'ex struttura sorta in occasione delle olimpiadi invernali.
L'ex Villaggio, da tempo occupato da un gruppo di immigrati irregolari che l'hanno trasformato in un ghetto senza regole, è tornato alla ribalta della cronaca nazionale pochi giorni fa, quando


Nella nota, diffusa alla stampa, dal movimento di Roberto Fiore si legge “i nostri militanti nella notte scorsa sono andati a posizionare uno striscione che recita “EX MOI DA VILLAGGIO OLIMPICO A VILLAGGIO ISIS”, quest'azione è stata voluta e fatta per non far calare l'attenzione su quello che potrebbe essere un covo di estremisti islamici proprio nella nostra città”, Forza Nuova da la colpa di questa situazione ai centri sociali di Torino, in particolar modo al CSOA Gabrio oggetto proprio pochi giorni fa di una perquisizione, perquisizione che ha portato alla scoperta di una piantagione di marijuana, nella nota del movimento si legge anche un appello al Prefetto ed al neo Sindaco Appendino per lo sgombero de MOI, ma anche che venga scongiurata la possibilità di ospitare gli immigrati in abitazioni come prospettato dal sindaco.
Forza Nuova incalza la mano contro il Gabrio dichiarando “non si tratta di rifugiati ma di semplici immigrati clandestini che vivono nell'illegalità aiutati dagli stessi che pochi giorni fa sono, durante una perquisizione, sono stati trovati in possesso di molte piante di Marijuana, parliamo del CSOA Gabrio che altro non è un ricettacolo di criminali pronti ad aiutare questi immigrati clandestini e quindi si possono anche catalogare come complici di quelli che oggi sono in Italia per organizzare attentati nel nostro paese e nella nostra città”.
I militanti del movimento si dicono pronti a dare battaglia verso chi odia la nostra tradizione e la nostra civiltà è una battaglia che vogliamo vincere e vinceremo.

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