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Scansione facciale per entrare allo stadio: Forza Nuova dice no


(G.p)I tifosi della Roma e della Lazio sembrano non conoscere la parola pace. Lo scorso anno, le curve dello stadio Olimpico sono rimaste deserte a causa dell'introduzione delle tanto discusse barriere di sicurezza. E questo anno potrebbe andare ancora peggio. 
Infatti non solo le barriere sono rimaste al loro posto ma perchè il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza riunito dal prefetto di Roma, ha pensato di introdurre alcune novità per consentire lo svolgimento in piena sicurezza della stagione sportiva 2016-2017.
La prima riguarda i cosiddetti scanner biometrici. Ad onor del vero non si tratta di una vera e propria novità, tanto e vero che i tornelli, già da tempo, sono dotati di telecamere che riprendono tutti coloro che entrano allo stadio. D'ora in poi, verranno attrezzate con un riconoscimento biometrico.
Sulla questione scansione facciale e scanner biometrico per entrare allo stadio è intervenuto con una nota, diffusa alla stampa, Alessio Costantini, responsabile romano di Forza 
Nuova  che vi proponiamo per intero.



"In Italia è più facile varcare illegalmente i confini che andare allo stadio a vedere una partita di calcio.

Mentre l'Italia, afferma Alessio Costantini, responsabile romano di Forza Nuova, continua ad essere minacciata dall'Isis ed invasa da immigrati, mentre le nostre città ed i nostri quartieri sono in balia di falsi profughi e no borders, a Roma il Prefetto continua ad usare il pugno di ferro contro le curve.
Invece di preoccuparsi dei problemi seri e reali che attanagliano la Capitale, continua Costantini, scaglia la repressione contro gli ultras ed i tifosi. Dopo aver svuotato le curve romane con le inutili e provocatorie barriere, dopo aver allontanato gioia, passione e partecipazione da quelli che venivano chiamati "settori popolari", ieri ha annunciato la nuova trovata: scansione facciale ai tornelli di ingresso. Se non vivessimo in tempi drammatici il tutto ci sembrerebbe ridicolo. Ma forse l'obiettivo è sempre lo stesso: uccidere ogni identità. Anche quella calcistica".

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