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Immigrazione: a Catanzaro è sfida fra Questura e CasaPound


(G.p)Otto militanti calabresi di Casa Pound tra cui spiccano i nomi di Mimmo Gianturco, consigliere comunale di Lamezia Terme e Bruno Spatara coordinatore provinciale di Casa Pound Catanzaro non potranno, per i prossimi 3 anni, recarsi nel comune di Girifalco. La loro unica colpa è quella di essere stati protagonisti di una protesta lo scorso 14 maggio nell'aula del consiglio comunale contro l'apertura del centro di accoglienza per immigrati, insieme ad un comitato spontaneo di cittadini. La protesta, come messa a verbale dalle autorità competenti, fu civile e pacifica.
Di questa storia di ordinaria ingiustizia ce ne parla approfonditamente il quotidiano on line Il Giorno di Calabria con un interessante articolo, che pubblichiamo per intero.





Se fosse stato in ambito calcistico, si potrebbe parlare di Daspo: per i prossimi 3 anni 8 militanti di Casapound non potranno recarsi a Girifalco dopo la protesta messa in scena il 14 maggio nel consiglio comunale del centro dell'hinterland lametino contro l’apertura del centro di accoglienza per immigrati.
«Nella provincia di Catanzaro – sostiene Gianturco, consigliere comunale lametino - la Questura anziché espellere gli immigrati clandestini, espelle dal comune per 3 anni, pena la reclusione, quei cittadini che protestano contro l’apertura di centri di accoglienza. È successo a 8 militanti di CasaPound Italia a seguito di un flash mob, organizzato durante la seduta di consiglio comunale a Girifalco, con il quale abbiamo dato voce a quei cittadini di Girifalco organizzati in un comitato spontaneo che, nonostante le numerose richieste di audizione al sindaco e all’assessore con delega alle politiche sociali per esprimere le loro preoccupazioni rispetto all’apertura del centro per immigrati, non sono mai stati ascoltati né ricevuti. È una situazione paradossale. Abbiamo dato mandato ai nostri legali affinché si faccia ricorso contro questa assurda decisione».
Secondo Gianturco «è un precedente pericoloso perché nonostante sia stata riscontrata e messa a verbale la pacificità della protesta da parte del Questore Racca, si è giunti al procedimento solo perché è stato considerato un atteggiamento ‘plateale e indisciplinato’ che avrebbe potuto generare ‘una turbativa per la sicurezza e la tranquillità pubblica’».
Gianturco assicura però che «domani, a modo nostro, saremo ugualmente a Girifalco per ribadire che questo centro di accoglienza non va aperto e che i rimpatri vanno effettuati nei confronti degli immigrati clandestini che si fingono rifugiati e per i tanti che delinquono, non certo nei confronti dei cittadini italiani».

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