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Formia: Forza Nuova propone il registro dell'accoglienza


(G.p)In merito agli oltre 500 mila euro di contributi ottenuti dal comune di Formia dal Servizio Protezione Richiedenti Asilo la locale sezione di Forza Nuova guidata da Ruggero Ricciardella propone un Registro dell'accoglienza per i "sedicenti rifugiati" che in solido con le cooperative ne beneficeranno.
A renderlo noto, ci pensa, con una nota, diffusa alla stampa, Ruggiero Ricciardella responsabile cittadino del partito guidato da Roberto Fiore. Nota che pubblichiamo per intero.



Forza Nuova Formia propone come soluzione alla questione “refuges” ed al mantenimento di ulteriori 25 richiedenti asilo che Bartolomeo e la sua amministrazione si apprestano ad accogliere a spese dei contribuenti: l’istituzione nel comune di Formia di un «registro dell’accoglienza». Tale registro permetterà ai cittadini e volontari di associazioni umanitarie, benefiche, onlus e non, ma anche ad esponenti di partiti politici che ideologicamente si sono sempre riconosciuti nei valori dell’accoglienza e delle porte aperte, di registrarsi per poter ottenere l’affidamento, a proprie spese, di un numero di immigrati quantificabile a seconda delle proprie capacità economiche e di spazi.
Il registro, si baserà su un principio di riservatezza, con la sola possibilità da parte del Comune di dichiarare il numero di chi vi aderisce. In questo modo i costi dell’assistenza e del mantenimento dei clandestini, ma anche per le strutture, ricadrebbero non più solo sulle casse pubbliche, che sarebbero alleggerite, ma su quelle dei cittadini che si presteranno concretamente a passare dalle parole ai fatti, permettendo di reinvestire l’ingente somma di danaro eventualmente risparmiata in interventi a favore di formiani che vivono situazioni di disagio economico e sociale, provvedendo insomma ad una sorta di salario minimo di inserimento sociale per i giovani disoccupati e le famiglie in difficoltà.
Questo registro dell’accoglienza – conclude Ricciardella -, metterà in luce l’ipocrisia dei sostenitori della causa migratoria e dell’accoglienza, i quali dovrebbero smettere di predicare solidarietà coi soldi pubblici, lucrando esclusivamente sui benefit e sussidi che ne derivano e concretizzare la loro prodigalità e munificenza ospitandoli e sostentandoli a proprie spese, evitando quindi di derogare alla propria coerenza e filantropia”.

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