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Avanguardia Nazionale: 56 anni e non li dimostra. Sabato 25 giugno il raduno a Roma


(G.p)In occasione del cinquantaseiesimo anniversario Avanguardia Nazionale ha organizzato, a Roma, presso la sala convegni del ristorante La Fraschetta nel Campo, sita in via Tiburtina 949 una due giorni di dibattiti, incontri e conferenze.
All'evento saranno presenti delegazioni di ex militanti di Avanguardia Nazionale da tutta Italia, da Trieste alla Calabria.
In esclusiva per i lettori di fascinazione intervisto Vincenzo Nardulli, storico leader degli avanguardisti pugliesi nella roccaforte nera di Mola di Bari e stretto collaboratore di Stefano Delle Chiaie:



Avanguardia Nazionale, cinquantasei anni e non li dimostra, ci puoi spiegare il senso di questo incontro di sabato 25 e domenica 26 giugno?

Stefano Delle Chiaie, 3 anni fa, decise di organizzare un incontro nazionale con il nobile obbiettivo di riabbracciare, ad uno ad uno, i tanti militanti di Avanguardia Nazionale, disseminati, per lo più, in tutto il territorio nazionale. Infatti il nostro primo incontro si tenne nel 2014, ora siamo al terzo.
Questi nostri incontri, con cadenza annuale, hanno lo scopo di analizzare e dibattere sulla situazione politica del momento.


L'incontro del prossimo fine settimana avrà sicuramente un alto valore storico, politico e culturale, perché Avanguardia è sempre stata immune da qualsiasi sindrome nostalgica ed immersa in un sogno rivoluzionario, oppure sbaglio?

La nostalgia non ha mai albergato in nessuno di noi. Il Fascismo è stata l'idea politica più rivoluzionaria ed innovativa che l'Italia e gli Italiani abbiano mai avuto, e da questa idea abbiamo costruito la nostra lotta adattandola al contingente. Già nel 1974, Avanguardia Nazionale diede alle stampa La lotta politica di Avanguardia Nazionale dove si riassumevano le nostre proposte politiche anticipando i tempi e proponendo un nuovo modello per i militanti nazional rivoluzionari.


La storia di Avanguardia Nazionale è stata spesso mistificata dall'informazione di regime ed il suo leader Stefano Delle Chiaie liquidato sia da "compagni" che da "camerati" come il provocatore e l'infiltrato di turno, in che modo e come vi siete difesi da questi attacchi, difendendo la vostra storia politica ed il vostro mondo?


Possiamo affermare, senza ricevere alcuna smentita, che la storia ed i fatti ci hanno dato ragione. Avanguardia Nazionale, come ha detto, il Comandante, nel suo libro L'Aquila ed il Condor può vantare di non aver mai avuto, al suo interno, pentiti e confidenti.  Innumerevoli sono stati i tentativi del sistema e dei suoi servi di infangarci, ma senza alcun successo. Più volte abbiamo sfidato i nostri pubblici accusatori ad un pubblico dibattito ma al 17 giugno del 2016 finora nessuno ha accettato la sfida.
Preciso per i lettori di fascinazione, che i nostri convegni, le nostre presentazioni del libro di Stefano Delle Chiaie sono sempre state aperte a tutti e finora nessuno è venuto a dirci quello che poi, in maniera vigliacca, ci dice alle spalle.


Hai conosciuto generazioni di giovani militanti politici, potresti definirci chi è, secondo te, l'avanguardista del terzo millennio?  

Non esiste la figura dell'avanguardista del terzo millennio, perché un avanguardista è un avanguardista sempre. Ci sono tanti giovani e numerose comunità militanti che partecipano alle nostre iniziative politiche in tutta Italia, segno della validità delle nostre tesi e di una rinnovata partecipazione delle nuove generazioni alla lotta politica. Lunga vita ai sogni.
Avanguardia vive.

















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