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Paola Frassinetti ricorda Sergio Ramelli


13 marzo 1975, quarantuno anni fa. Un ragazzo tornava a casa, in via Amadeo a Milano. Parcheggia il suo motorino poco distante, in via Paladini e si incammina verso casa. All'altezza del civico 15 di via Paladini fu aggredito da un gruppo di militanti di Avanguardia Operaia, armati di chiavi inglesi modello Hazet 36 e colpito ripetutamente e selvaggiamente al capo.
A seguito dei duri colpi ricevuti perse i sensi e fu lasciato esangue al suolo.
Sergio Ramelli, militante del Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano Destra Nazionale morirà il 29 aprile del 1975, dopo 47 giorni di agonia.

L'ex deputato Paola Frassinetti, negli anni 70' responsabile del settore cultura del Fronte della Gioventù meneghino dalle pagine del suo profilo facebook ricorda Sergio Ramelli, amico e camerata, nel quarantunesimo anniversario della brutale aggressione del militante missino.

41 ANNI FA... OGGI
«Nel pomeriggio del 13 marzo 1975, come sempre, eravamo nella sede del MSI e FdG di via Mancini a Milano. Strana quel giorno l'atmosfera: telefonate, trambusto. Poi un dirigente ci ha chiamato e riunito per dirci: "Sergio Ramelli, quel ragazzo con i capelli lunghi che andava al Molinari è stato sprangato sotto casa al rientro da scuola, ora è in coma al Policlinico". Rabbia, dolore e un avvertimento: "state attenti ora mi raccomando a tornare a casa". Per 47 giorni abbiamo sperato, pregato, atteso... Questa notizia tragica, forse troppo grande da sopportare, aveva sconvolto noi ragazzi, noi che ogni giorno rischiavamo la stessa sorte tra una versione di latino e un pomeriggio in sezione. Noi inconsapevoli e incoscienti. Noi che con naturalezza a chi ci chiedeva perché continuassimo a rischiare rispondevamo: "per difendere le nostre idee". Le nostre lacrime, da allora, non si sono ancora asciugate! Noi, ragazzi di via Mancini, non ti scordiamo Sergio, ma - credici - da quel pomeriggio niente è stato più come prima»

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