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Comunali Roma, Bertolaso: "Voti taroccati, ai gazebo ho vinto io". E Salvini invoca la Meloni

(G.p)Caos e anarchia regnano sovrani nel centro destra romano,impegnato nella difficile impresa di trovare un candidato a sindaco che sappia unire le diverse anime della coalizione. Le primarie organizzate da Noi con Salvini, costola centro meridionale della Lega Nord per l'indipendenza della Padania si sono concluse con un nulla di fatto, anche se Guido Bertolaso, candidato prescelto dal cavaliere Berlusconi dichiara : le consultazioni dei leghisti le ho vinte alla grande, perché ci ha votato per me non era taroccato mentre gli altri candidati hanno schierato, in gran forza, le proprie truppe cammellate.
La collega Valeria Forgnone, dalle pagine di Repubblica.it, con un interessante articolo, che pubblichiamo per intero, ci descrive il difficile momento del centro destra romano anche dopo le primarie leghiste dell'ultimo fine settimana, con il felpato Salvini che invoca la Meloni come candidata unitaria  del centro destra alle prossime comunali della città eterna.



Ancora caos nel centrodestra per le Comunali. A pochi giorni dalle primarie della Lega che si sono svolte nel weekend a Roma, Guido Bertolaso il candidato del centrodestra a sindaco della capitale va all'attacco: "Le consultazioni dei leghisti le ho stravinte io perché chi ha votato per me non era taroccato mentre altri candidati hanno mandato le truppe cammellate", ha rilanciato ai microfoni di radio Cusano Campus. Primo, secondo i dati riferiti da Matteo Salvini , era arrivato Alfio Marchini (che ha ottenuto 4.534), seconda un pò a sorpresa Irene Pivetti (3.495) che oggi ha "bruciato" tutti e si getta nella competizione diretta.

Ma interviene Salvini: "Bertolaso? Non è il candidato del centrodestra, o almeno non è il mio" sottolinea al Corriere live, e scandisce "se si facesse avanti Meloni il candidato sarebbe lei, per me non ci sarebbe nessun problema". Pochi giorni fa il leader leghista aveva preso le distanze anche dalla ex compagna di partito Irene Pivetti: "Non è la mia scelta", l'aveva liquidata. E ancora Salvini: "Dobbiamo fare delle vere primarie del centrodestra, in 20 giorni, da qui a Pasqua, ahivoglia il tempo di organizzarle. Prendiamo il modello del Pd, ma le facciamo meglio così non saranno taroccate. Se poi a Roma si trova un accordo" sul candidato, "bene, e se si candidasse Giorgia Meloni io sarei contentissimo, altrimenti primarie".

Tutto per aria, dunque, nel centrodestra mentre si continua a discutere su un nome unitario del candidato sindaco da proporre alle prossime elezioni comunali di Roma. E mentre Bertolaso piazza la botta dei "voti taroccati", la Pivetti non gioca un ruolo da comparsa e lancia ufficialmente la sua candidatura su Fb: "Un primo passo è stato fatto grazie al vostro aiuto. Arrivare seconda con quasi 3500 preferenze in 36 ore senza alcuna preparazione è stato un grande successo ed un grande regalo da parte vostra! Ora inizia il vero lavoro di organizzazione della campagna elettorale" scrive in un post. Sabato la Pivetti aveva partecipato alle primarie della Lega dicendo di essere pronta a scendere in campo per la sfida Campidoglio. Su di lei Salvini aveva più volte cambiato opinione per precisare alla fine: "Non è la nostra candidata".
Srada in salita, per leghisti e azzurri, dopo il no di Rita Delle Chiesa a correre per la guida del Campidoglio per il centrodestra invitata dalla Meloni e le polemiche sulla scelta di Berlusconi di far candidare Guido Bertolaso.

L'attacco di Bertolaso: "Ai gazebo della Lega ho vinto io". Guido Bertolaso è andato all'attacco: "Le consultazioni di Noi con Salvini le ho stravinte io, perché sappiamo che chi ha votato per me non era taroccato mentre altri candidati hanno mandato le truppe cammellate  (come già anticipato a Repubblica). Non solo Irene Pivetti, che è stata presente in vari banchetti, ma ho visto anche le fotografie di Marchini e di Storace, che si aggiravano belli felici e contenti" ha accusato il candidato sindaco del centrodestra ai microfoni di radio Cusano Campus. E conclude "Quando un aereo è in pista per il decollo e dalla torre di controllo riceve l'ok, comincia a dare gas arrivando al fatidico 'punto di non ritorno', cioè dove o decolla o va a schiantarsi. Io il punto di non ritorno l'ho già passato, non mi schianto, sto già volando e sarò il sindaco dei romani

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