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E' in libreria il romanzo di Vattani, un album lungo 300 pagine





E' da oggi in libreria Doromizu. Acqua torbida, il primo romanzo di Mario Vattani, un viaggio iniziatico nel ventre di Tokyo, come suggerisce il convulso booktrailer prodotto dalla Mondadori per il lancio del libro. Doromizu in giapponese significa acqua torbida, fangosa. Mentre in Giappone il mizu-shobai – letteralmente “mercato dell’acqua” – è quello dell’intrattenimento, con doromizu kaigyou ci si riferisce al mercato del sesso. In generale Doromizu è un’espressione che si usa per indicare i quartieri a luci rosse. La storia è quella di un giovane italiano, un venticinquenne squattrinato con la passione per il cinema, Alessandro Merisi vive a Tokyo da due anni con un visto di studio. Lavoretti saltuari come fotografo o cameraman gli permettono di sbarcare il lunario, ma non colmano certo il vuoto che ha spinto un ragazzo italiano cresciuto in Inghilterra e rimasto presto orfano di madre a cercare in Giappone l’occasione di costruirsi un futuro. Poi, all’improvviso, Alessandro riesce a mettere le mani su una grossa somma di denaro, che potrebbe cambiargli la vita. L’inaspettata ricchezza coincide con la sua prima occasione di fare l’aiuto regista nel mondo del cinema giapponese, naturalmente partendo dal gradino più basso, quello dei film a luci rosse. Comincia così il viaggio iniziatico di Alex nel ventre di una Tokyo d’inizio millennio tenebrosa e tentacolare, che in breve tempo lo inghiottirà, trascinandolo nel gorgo dell’“acqua torbida”, della pornografia. Un universo popolato da personaggi tanto demoniaci quanto, a tratti, infantili e giocosi, da tatuatori che sono anche maestri di vita, da esponenti della yakuza. E da donne immortalate spesso in situazioni estreme, figure femminili che incarnano, con le loro stridenti contraddizioni, le diverse anime di una civiltà dove il contrasto fra luce e ombra appare talvolta accecante: ed ecco emergere quindi la malinconica arrendevolezza di Aya, il doloroso coraggio di Megumi, la granitica saggezza di Tomomi. 
"Da qualche anno - spiega sulla sua pagina facebook Mario Vattani - che – senza per questo rinunciare alla mia passione per la musica – mi sono dedicato alla prosa. Nel farlo, ho cercato di farlo senza rinunciare all’uso del ritmo, diciamo della “poesia” che appartiene invece al mondo della composizione. Chi conosce e ama il Giappone, vivrà questo racconto con la nostalgia di chi conosce ormai l'armonia di un luogo magico e distante. Chi in questi anni ha letto dei miei brevi articoli o descrizioni giapponesi, e prova curiosità e attrazione verso quelle isole, si riconoscerà certamente nella passione che mi ha ispirato. Coloro che ancora oggi mi fanno l’onore di ascoltare ed apprezzare Sottofasciasemplice - il progetto musicale più personale che io abbia mai intrapreso - troveranno in questo romanzo quel ritmo, quelle atmosfere vivide, quelle immagini che mi sono sempre sforzato di evocare con le parole e con la musica. Io credo che per queste persone, “Doromizu” non sarà un libro, ma un album di oltre trecento pagine, che mi auguro possano leggere e rileggere per trovarvi dettagli e trabocchetti, come sempre hanno saputo fare con la mia musica. Soprattutto a loro ho voluto dedicare un lavoro speciale, una colonna sonora del romanzo, firmata Sottofasciasemplice, che la RTP ha gentilmente accettato di produrre e distribuire. Buona lettura allora, e buon ascolto. Virtù e Fortuna".

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