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Casa Pound a Bolzano: 11 condannati per una bandiera italiana

Sono undici gli esponenti del movimento politico CasaPound finiti davanti al giudice con l’accusa di manifestazione non autorizzata e per aver esposto la bandiera italiana al Monumento della Vittoria nella piazza omonima a Bolzano.
I fatti risalgono al 2 agosto 2014 quando CasaPound indisse una conferenza stampa al Monumento alla Vittoria che aveva come tema la rimozione dell’anello luminoso posto su una delle colonne, esposero un tricolore (vedi foto) coprendo così, almeno alla vista, il suddetto anello.
I ragazzi di CasaPound furono però poi indagati per manifestazione non autorizzata e condannati ad una multa di 1.300 ciascuno. Condanna però impugnata da 10 degli 11 partecipanti. Si tratta di Mirko Gasperi, Davide Brancaglion, Maurizio Puglisi Ghizzi, Andrea Bonazza, Alice Ardolino, Luca Roccazzella, Patrik Stecher, Sandro Trigolo, Davide Vivarelli e Fabio Vacca. Questi hanno chiesto la sospensione del provvedimento optando per la messa in prova che consentirebbe loro di estinguere la condanna attraverso lavori socialmente utili.
L’unica a non aver portato avanti la richiesta, è stata Licia Cristofolini assolta in pieno per aver dimostrato di non aver partecipato alla manifestazione ma di avervi solo assistito.
“Siamo stati condannati in 10 per aver esposto la bandiera italiana al Monumento alla Vittoria. Felicissimi di averlo fatto! – commenta il coordinatore regionale di CasaPound Andrea Bonazza su Facebook – a breve inizieremo i lavori socialmente utili presso alcune case di riposo. Felicissimi di farlo!”. Poi ancora lo stesso Bonazza già annuncia: “torneremo al nostro Monumento e, cantando il me ne frego, sventoleremo altre mille bandiere tricolori. Lo faremo sempre! Fatevene una ragione”.
Fonte: Il giorno dell'Alto Adige

1 commento:

  1. cagati sotto hanno scelto la messa alla prova... che impavidi e fieri italiani! Prima fanno gli spavaldi, poi si cagano sotto pure di una multa. Il Duce vi sputerebbe in un occhio!

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