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Salvini e Le Pen a Milano: Schengen è morta, siamo qui per un'altra Europa

(G.p) Nell'auditorium della vecchia fiera di Milano, si è svolta la prima assemblea del gruppo europarlamentare dell'Enf (Europa delle Nazioni e delle libertà) presieduto dalla leader del Front National Marine Le Pen e dal vice presidente Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord per l'indipendenza della Padania, alle presenza di oltre 1000 partecipanti.
L'Europa delle Nazioni e delle libertà è un gruppo parlamentare nato a Bruxelles, poco più di un anno fa, ed è composto dal Front National, dalla Lega Nord, dal Pvv olandese, dal Fpo austriaco e dal Vlamms Belang belga.
Il quotidiano La Stampa, nella sua versione on line, ci descrive la prima giornata della assemblea di questo nuovo gruppo parlamentare, con immancabile contestazione da parte degli esponenti della sinistra antagonista meneghina.


La santa alleanza contro il disegno europeista si è presentata sullo stesso palco, a Milano, per invocare il ritorno della sovranità nazionale, a partire da quella che permette di controllare le frontiere e quindi l’immigrazione. Il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, ha portato nella sua città i leader delle otto sigle (di altrettanti Paesi) che compongono il gruppo europarlamentare di destra Enf, contro cui è stata organizzata anche una manifestazione dei centri sociali che accusano questi partiti di razzismo e xenofobia.

La presidente del gruppo, la leader del Front National francese Marine Le Pen, è stata la vera star della convention alla fiera di Milano, dove però molti giovani leghisti hanno più volte urlato “secessione” più che inneggiare a una svolta nazionalista. Con Salvini, la Le Pen si è trovata d’accordo nella diagnosi: «Finalmente Schengen è morto e l’Ue si sta disgregando». E anche su una tesi di fondo che riguarda la nuova immigrazione. Per Salvini, «è in atto una sostituzione organizzata di popoli per avere nuovi schiavi» al servizio dei potentati economici. Per la leader francese «l’immigrazione di massa è l’ultimo braccio armato dell’europeismo, cioè impoverire le nazioni europee e uccidere per sempre la civiltà».


La proposta degli euroscettici, che si presentano come i patrioti contro le élite,è quella di una «Europa di popoli» che collaborino fra di loro: meno regole e istituzioni comuni - a partire dalla fine della moneta unica - ma maggiore possibilità di stringere accordi commerciali bilaterali. A tenere insieme gli otto gruppi - fra cui anche il Pvv olandese e la Fpo austriaca - è però soprattutto la visione di una società ancorata ai «valori cristiani», decisa a «non farsi islamizzare» e gelosa delle «tradizioni».

Non è un caso che la Le Pen nel suo discorso abbia citato Milano come il luogo dell’editto di Costantino, «radice della nostra civiltà cristiana». Salvini ha detto di «non voler muri né fili spinati ma regole e rispetto». Ma la sicurezza, insieme all’identità, è stata una delle parole chiave. Una visione della società che alcune centinaia di manifestanti («nazisti rossi», per il segretario della Lega), hanno contestato dall’esterno della fiera. Con striscioni e fumogeni si sono avvicinati alla sede della convention per urlare che «Nessun umano è illegale». E che «Milano è antifascista». Domani mattina i leader del Enf terranno una conferenza stampa conclusiva della prima loro prima riunione ufficiale lontano da Strasburgo.

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