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La scomparsa di Gilberto Oneto, il padre della patria padana

Per la generazione degli anni Settanta resta Gamotta, il vignettista della Voce della Fogna, ma passerà alla storia come il fondatore dell'identità e della cultura padana. Con Gilberto Oneto è morto un intellettuale revisionista colto e civile.
Oltre a essere architetto del paesaggio, Oneto fu tra i più stretti collaboratori di Gianfranco Miglio e tra i primi a coniare l’idea di «Padania». Alla fine il cuore del suo impegno politico culturale fu proprio la fondazione della cultura padana come elemento fondamentale della sua identità nazionale. Era stato anche opinionista de L’Indipendente, L’Opinione e Il Giornale; molte anche le sue pubblicazioni sui temi dell’autonomia. Per il Carroccio era stato anche candidato alle elezioni europee del 1999 e per lungo tempo aveva scritto e collaborato con La Padania e Radio Padania Libera.
Proprio l'altro ieri in ospedale a Verbania, dove era ricoverato, aveva ricevuto la visita del leader della Lega Nord Matteo Salvini che su Facebook lo ha ricordato: «Buon viaggio Gilberto, fratello padano. Fiero di averti conosciuto, determinato a combattere anche per te».
Il governatore della Lombardia Roberto Maroni e l’assessore alla Cultura Cristina Cappellini affidano a una nota il suo ricordo: «Questa notte la cultura lombarda, e più in generale quella padana, ha perso uno dei suoi più fieri paladini, un uomo libero che ha dedicato la propria vita e la propria professione allo studio della propria terra, con i suoi simboli e le sue peculiarità». Leggi anche: http://ugomariatassinari.it/con-gilberto-oneto-scompare-il-fondatore-dellidentita-padana.html

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