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Verona teme lo tsunami grillino ma intanto resta un santuario della destra radicale

(umt) L'ondata di piena grillina rischia di travolgere anche il caposaldo più saldo della Lega Nord. A lanciare l'allarme è il Corriere del Veneto  che segnala come l'epurazione dei bossiani in Veneto, sottraendo risorse importanti alla campagna elettorale, rischia di creare una situazione favorevole allo tsunami. Ma per tanti aspetti Verona conferma la sua rassicurante immagine di santuario della destra radicale e dell'orgoglio antimeridionale. Tre indizi fanno più di una prova. Eccoli in ordine cronologico inverso:
1. Ieri sera era in discussione alla terza circoscrizione (quella dove è stato eletto Marcello Ruffo, il leader di CasaPound) una mozione del Partito democratico contro i "fascisti del terzo millennio". Dopo due ore di dibattito è finito 8 a 3. Mozione respinta. E Ruffo su Twitter sfotte gli avversari in anglomaccheronico: "Game over baby. This is #Verona mica New York".
2. Sempre ieri il Verona era impegnato nel posticipo a Novara. E subito si è diffusa viralmente sul web una notizia che sembrava confermare la pessima fama degli ultras veronesi: incuranti del polverone scatenato l'anno scorso in morte del livornese Morosini, durante il minuto di raccoglimento si sarebbero scatenati in fischi e cori contro l'ex calciatore del Napoli e allenatore del Benevento, Imbriani, stroncato a 37 anni da una leucemia. Salvo scoprire dopo qualche ora che non è vero e che i tifosi del Verona si sono limitati a inneggiare per i gialloblu (inutilmente: è arrivata la seconda sconfitta di fila). Ma la bufala ha trovato facile credito ...
3. Una settimana fa il rettore dell'Università di Verona ha annullato una conferenza revisionista in tema di foibe, decisione applaudita da tutti gli esponenti della destra veronese a partire dal sindaco, passando per il consigliere della lista Tosi, Vittorio Di Dio per finire con i dirigenti di casaPound e Blocco studentesco, Marcello Ruffo e Martina Poli . Normalmente succede il contrario: negli atenei italiani l'agibilità politica è negata ai fascisti. Poiché gli antagonisti hanno deciso di riunirsi comunque nell’aula T4 del polo Zanotto i militanti del Blocco hanno organizzato un robusto presidio, con tentativo di sfondamento e lancio di fumogeno contro i compagni del collettivo "Studiare con lentezza" barricati nell'aula. All'arrivo della polizia entrambi i gruppi di contendenti si erano già allontanati. Sono state sequestrate due auto con materiali usati per l'occasione. Seguiranno denunce.

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