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Alemanno scarica Mancini ma un testimone conferma: "L'ad dell'Eur partecipava ai vertici sulla mobilità"


(umt) - Scaricato da Alemanno, preoccupato che la melma della supertangente per i filobus targati Finmeccanica non lo risucchi, Riccardo Mancini si difende in perfetto stile Pdl. Il fattaccio è successo all'insaputa. Sì, ha ricevuto 60mila euro, dopo l'aggiudicazione dell'appalto, ma non sa da chi e perché. Forse, ha provato a spiegare al giudice, lo ritenevano più influente di quello che era. 

La presa di distanze del sindaco in qualche modo gli fa gioco. La replica bizantina di Alemanno infatti tenta di disinnescare lo scandalo ridimensionando il ruolo politico dell'ex amministratore delegato di Eur spa: «In merito alle notizie sulla questione filobus, che apprendo dagli organi di informazione, non ho nulla da aggiungere rispetto a quanto ho già dichiarato nei giorni scorsi. Attendo con fiducia che le inchieste facciano il loro corso e ribadisco ogni estraneità nella vicenda da parte della mia segreteria». Rilancia Nuova Italia: «Diversamente da quanto dichiarato da alcuni esponenti politici, si informano i mezzi d'informazione che l'ingegner Riccardo Mancini non è tra i soci fondatori né ha ricoperto o ricopre alcun incarico nell'organigramma della Fondazione».
Repliche formalmente ineccepibili perché è vero che Mancini non fa parte della segreteria del sindaco né ha incarichi nella sua fondazione. E' stato soltanto un finanziatore nella campagna elettorale del 2006 e il tesoriere di quella del 2008. E a conferma della sua "influenza in Campidoglio",  la cui matrice abbiamo già descritto ieri, arriva un supertestimone, un alto funzionario del Comune che rivela: "Nelle riunioni sulla mobilità e le metropolitane che si sono tenute negli ultimi tre anni in Comune e presso l'assessorato ai Trasporti, Mancini era presente senza aver alcun incarico nel merito della mobilità romana. E si atteggiava da padrone assoluto". 
Beh, in questo caso non sarà certo andato all'insaputa. Tra i partecipanti a pieno titolo ai summit anche un politico in ascesa, l'ex assessore ai trasporti Sergio Marchi, il vicecoordinatore romano del Pdl recentemente transitato nella Destra che lo candida alle regionali.

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