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Forza nuova brucia in piazza le bandiere europee. Tensione a Bologna e a Lecce per i cortei antifà





(umt) Si sono concluse tutte con il rogo della bandiera europea, simbolo del "potere massonico e dell'alta finanza" le manifestazioni indette da Forza nuova in undici città italiane. A guardare le numerose foto postate su facebook dovremmo essere  distanti dai 5mila partecipanti dichiarati in occasione della precedente giornata del 29 settembre, data di fondazione del movimento. Di diverso avviso il leader Roberto Fiore che ha così commentato la giornata: "Un altro passo verso la rivoluzione é stato fatto! Ieri, ancor piú del 29 settembre scorso, migliaia di persone sono scese nelle strade sotto i vessilli di Forza Nuova, sotto le bandiere dei popoli europei, al motto "Forza Nuova al potere". Nonostante i vergognosi divieti degli ultimi minuti, abbiamo marciato nella rossa Bologna, nella rossa Torino. Abbiamo respinto le aggressioni e le provocazioni delle mummie antifasciste a Lecce. Abbiamo sconfitto l'accerchiamento di duecento guardie a Messina che hanno impedito alla gente di aderire al corteo. Ed ancora grandi prove di maturità politica dei nostri giovani dirigenti a Massa, Pesaro, Salerno, Crotone, Trieste, Verona e Roma. Un grazie a tutti i forzanovisti che hanno reso possibile quest'altra grande giornata di lotta e vittoria!"
Tensione alta a Bologna (foto 1 e 2 dall'alto), dove la mobilitazione antifascista ha costretto la Questura a vietare il corteo, che si è svolto comunque seppure con un tracciato ridotto, solo la seconda metà del percorso. Con la bandiera dalle 27 stelle è stato bruciato anche il testo del trattato di Lisbona. Nel capoluogo emiliano il massiccio schieramento di polizia ha impedito che i due gruppi entrassero mai in contatto. C'è stato anche un un lungo fronteggiamento tra compagni e forze dell'ordine, durato circa una ventina di minuti, vicino all'Archiginnasio ma senza incidenti: nella ricostruzione di "La Repubblica.it/Bologna" i circa 150 antagonisti hanno lanciato slogan contro Rauti e in ricordo di Pinelli percorrendo in corteo le strade intorno a piazza Galvani, dove era stato autorizzato un semplice presidio che ha visto la partecipazione di 40 forzanovisti. 

"Anche a Lecce (foto 3) - racconta la cronista di Repubblica.it/Bari Chiara Spagnolo, ci sono stati momenti di tensione nel pomeriggio. Il corteo, partito dal Foro Boario e diretto verso Porta Rudiae, è stato avvicinato da gruppi di esponenti della sinistra radicale e tra le due fazioni opposte è iniziato uno scontro verbale a colpi di invettive e slogan amplificate dai megafoni. Sono stati registrati anche lanci di uova e cassonetti buttati a terra ma il copioso dispiegamento di forze dell’ordine ha impedito che i due gruppi venissero in contatto, nonostante i tentativi da entrambe le parti di arrivare allo scontro. Nei pressi di Porta Rudie, dove la manifestazione avrebbe dovuto fermarsi, alcuni commercianti hanno chiuso i negozi per paura che i manifestanti potessero causare danni".
A Roma nell'appuntamento di piazza del Pantheon hanno tenuto un comizio il coordinatore laziale Gianguido Saletnich e il leader nazionale Roberto Fiore.
Diversi gli striscioni d'apertura utilizzati: a Crotone "Contro l'Europa delle banche ... Contro il governo delle tasse", a Massa Carrara "Ricostruire l'Italia: Famiglia Agricoltura, Moneta nazionale" con una grande foto di Roberto Fiore ripreso durante un'intervista televisiva
A Roma gli slogan erano tracciati sullo sfondo di un grande tricolore: "Salviamo l'Italia dalla massoneria, dalle banche, dall'immigrazione, dalla mafia".



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