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Col pretesto di Delle Chiaie il Giornale riscopre la milizia editoriale a destra





di Luca Gallesi 
Quello dal sangue all’inchiostro, dal piombo delle pallottole al piombo dei caratteri tipografici è un passaggio molto diffuso tra i rivoluzionari italiani che, negli anni Sessanta e Settanta, avevano invano tentato la conquista dello Stato. A sinistra, per un Renato Curcio che è diventato un editore specializzato in psicologia sociale, abbiamo molti docenti universitari come Toni Negri ed Enrico Fenzi, e soprattutto tanti scrittori e giornalisti, a partire da Adriano Sofri per arrivare agli innumerevoli militanti di Lotta Continua che hanno fatto carriera nei giornali e in tv o sono diventati apprezzati autori come Erri de Luca. A destra, invece, mancano quasi del tutto i professori universitari ed è difficile trovare giornalisti affermati, mentre abbondano gli editori e gli scrittori, forse a controbilanciare lo scarso peso delle loro idee nel campo politico effettivo. Uno che invece un peso politico l’ha avuto, e anche importante, è Stefano Delle Chiaie, il fondatore di Avanguardia Nazionale, il movimento che con Ordine Nuovo ha monopolizzato l’estrema destra degli anni Sessanta fino all’inizio degli anni Settanta. Oggi Delle Chiaie, in collaborazione con Massimiliano Griner e Umberto Berlenghini, ha pubblicato L’aquila e il condor. Memorie di un militante politico (Sperling&Kupfer). Accusato di tutti i peggiori crimini della storia repubblicana, Delle Chiaie qui si racconta in prima persona e quasi senza reticenze. La sua versione dei fatti si allontana molto da quella ufficiale, ma non viene negato nulla, dalle vicende legate al Golpe Borghese all’asilo ufficioso offerto dalla Spagna franchista fino alla collaborazione con i servizi segreti di molti paesi, dalla Bolivia all’Angola, dal Cile di Pinochet all’Argentina di Peron. L’unica voce decisamente respinta è quella di una sua affiliazione alla P2, e di una sua conoscenza con Licio Gelli che afferma di non avere mai neppure incontrato. Tra le cose più interessanti del libro, oltre ovviamente alla storia di Avanguardia Nazionale di cui fu il fondatore e capo indiscusso, sono gli aneddoti che racconta, dai contatti con personaggi politici come Gheddafi o Arafat ai ricordi di protagonisti non solo della politica ma anche dello spettacolo, come il regista Jacopetti e il tenore Mario del Monaco, il fondatore del Bagaglino Pingitore o, addirittura, Massimiliano Fuksas, che, prima di passare alla sinistra, secondo Delle Chiaie aveva militato in Avanguardia.
Accantonati i sogni eversivi ma non le utopie rivoluzionarie, sono in molti i rivoluzionari di estrema destra a proseguire la loro battaglia sulla carta stampata, come Franco Freda, tra i principali imputati nei processi sulla strage di Piazza Fontana, da cui è stato definitivamente assolto, che dal 1963 anima le Edizioni di Ar. Nate a Padova e poi trasferitesi a Salerno, le Edizioni di Ar hanno recentemente traslocato ad Avellino, dove ha sede anche l’omonima libreria che vende per corrispondenza tutti i libri del radicalismo di destra, dagli scritti di Adolf Hitler alle opere di Nietzsche in una nuova traduzione filologicamente accurata, per finire, ovviamente,a quell’indiscusso classico del pensiero etichettato come «nazi-maoista»che è La disintegrazione del sistema , opera prima dello stesso Freda.
Sodale di Freda è stato Claudio Mutti, anche lui imputato e poi assolto, in numerosi processi sull’eversione nera, che ha fondato a Parma le Edizioni all’Insegna del Veltro, dove pubblica classici dell’estrema destra come Julius Evola e Corneliu Codreanu accanto a pensatori provenienti dall’estrema sinistra, come Costanzo Preve o comunisti sovietici come Gennadij Zjuganov. Un altro protagonista degli anni di piombo, Maurizio Murelli, condannato per l’uccisione dell’agente Marino, quando era ancora detenuto ha fondato le Edizioni Barbarossa, poi diventate Società Editrice Barbarossa, che nel corso degli anni si sono distinte per numero e qualità di titoli pubblicati, da Sombart a Spann passando da Pavolini e Drieu la Rochelle per arrivare ai libri di un altro protagonista di lunghe vicende giudiziarie, Cesare Ferri, incriminato e poi sempre assolto per la strage di piazza della Loggia a Brescia, che proprio con Barbarossa ha pubblicato il suo primo romanzo, Caos, a cui sono seguiti altri titoli sino al recente Vite di cristallo , che racconta come improvvisamente possa cambiare la vita di chiunque, anche a ex terroristi che ora si occupano di disagio sociale, come Mario Tuti, o di ecologia, come Fabrizio Zani. E anche vite marchiate da omicidi premeditati, come racconta Pierluigi Concutelli, condannato a tre ergastoli per vari omicidi tra cui quello del giudice Occorsio, nel libro autobiografico Io, l’uomo nero.
fonte: il giornale

33 commenti:

  1. Così, quasi soltanto "pour parler", vorrei ricordare che Maurizio Murelli NON è mai stato condannato per l'uccisione dell'agente Antonio Marino, bensì per concorso morale — poiché non è signorile parlar male dei morti e degli assenti, non entro nel merito dell'intera vergognosa vicenda.
    Qui però vorrei sottolineare che se certe affermazioni stanno bene in bocca a un saverioferrari, stupisce un po' sentirle da chi, per frequentazioni e percorsi personali, dovrebbe essere un po' più addentro a cose che tanto segrete poi non sono. Ma forse succede quando si vuol essere più realisti del re.

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  2. Come ricordava l'Ideodromo di CasaPound
    «Con Gallesi e la bravissima anglista Caterina Ricciardi dell’Università di Roma sono andato a parlare d’economia poundiana in CasaPound, un palazzo di sei piani occupato a Roma da un centro sociale antagonista, che vi ha sistemato una ventina di famiglie sfrattate dalla speculazione e svolge un’attività polemica contro l’usurocrazia […]. [Si tratta di] rari segnali vitali in un quadro politico stagnante e sconfortante».
    Giano Accame

    Ma dagli amici veramente ci vuole qualche Dio che la riguardi, gentile signora Colla

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  3. Egregio sig. Foria ci spiega il senso della citazione di Accame?

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  4. Gentile Ernesto Foria,
    Lei ha ragione e La ringrazio per la premura nei miei confronti :-)
    Fortunatamente, però, da tempo i miei amici sono altri e sono altrove.

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  5. Per quanto attiene l'assenza di docenti universitari provenienti dall'area di estrema destra,diciamo che le difficoltà sta nel fatto, che i candidati con un percorso politico ben determinato, vengono sistematicamente boicottati, vilipesi,scavalcati da altri nel aggiudicarsi le cattedre universitarie.Si tratta di vere e proprie baronie in mano a delle cricche accademiche quasi tutte "politicamente corrette". Un esempio per tutti il professore Claudio Mutti, poliglotta, profondo conoscitore ed esperto della religione dell'islam,di esoterismo, di storia contemporanea. Aveva vinto, anni fa, il concorso come addetto culturale a Budapest, ma una interpellanza parlamentare comunista, bloccò la nomina. Credo che gli unici docenti universitari dell'area fossero stati Adriano Romualdi, Pio Filippani-Ronconi, entrambi deceduti. Mentre tuttora insegnano il professore Claudio Moffa e il professore Pietro Melis.

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  6. Mentre tuttora insegnano il professore Claudio Moffa e il professore Pietro Melis.
    Professor Claudio Moffa che, per quel che valgono le etichette, mi risulta essere, dichiaratamente e notoriamente, un socialista bordighiano, più vicino (o meno lontano) all'area politico-culturale da cui proviene il link che ho messo nell'altro messaggio, che alla "destra" comunque intesa.

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  7. In ambito universitario, andrebbero ricordati pure Marco Tarchi e Francesco Ingravalle.

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  8. Non capisco il senso di riportare la citazione di Accame: cosa si vorrebbe sostenere?

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  9. non entro nello specifico caso giudiziario di Murelli che non conosco, faccio però presente che per la legge italiana il concorso morale è concorso a pieno titolo (art. 110 c.p.)nel fatto di reato. L'art. 110 c.p. serve appunto ad equiparare giuridicamente i diversi contributi, materiali e morali (quindi concreti e psicologici) che i diversi soggetti hanno apportato al fatto di reato. Il diritto italiano prevede il concorso morale non solo nelle forme più forti dell'ideazione e dell'organizzazione ma addirittura come mero rafforzamento del proposito altrui. Esempio classico la condanna di Adriano Soffri.

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  10. Aggiungerei pure il grandissimo - e bravissimo - Franco Cardini che da giovane militò in Giovane Europa.

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  11. Esistono versioni della foto pubblicata in cui si riconoscono e si indicano i nomi dei partecipanti. Sarebbe utile ripubblicarla perché si noterebbe la presenza massiccia, se non prevalente dei gruppi fascisti e dei loro capi. Prego Tassinari di rintracciarla.

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  12. Cara Alessandra, "condannato per l'uccisione dell'agente Marino", non significa che è stato riconosciuto come l'assassino dell'agente Marino, ma solo ricordare, in modo necessariamente sintetico, i fatti di sangue che lo hanno visto coinvolto. Il succo dell'articolo, mi sembra, non è quello di ribadire chi ha fatto cosa, ma solo di segnalare, a un pubblico che per lo più lo ignora, il panorama editoriale vasto ed eterogeneo di un'area politica che non ha mai avuto l'attenzione che secondo me meritava e merita.
    Ma, ormai l'ho capito, quando qualcuno indica la luna, lo sciocco guarda il dito.
    Con immutata amicizia,

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  13. Eh no, caro Luca.
    Se avessi voluto «ricordare, in modo necessariamente sintetico, i fatti di sangue che lo hanno visto coinvolto» avresti potuto scrivere, che so, «Murelli, a suo tempo coinvolto negli scontri che portarono alla morte dell'agente Marino», o qualcosa di simile. Tanto più che ormai si sa benissimo come andarono i fatti, chi infamò chi eccetera. Scrivere "condannato per l'uccisione dell'agente Marino" consente legittimamente a chi legge di fare l'equazione Murelli = assassino. E non mi pare il caso.
    Ma a parte questo, proprio perché ci si rivolge a un pubblico che per lo più ignora certe cose, perché non fare un piccolo sforzo per distinguersi dai velinari che ripetono a pappagallo notizie vecchie di trent'anni?
    Comunque pazienza, si vede che sono irrimediabilmente sciocca :-)

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  14. per l'ANONIMO di martedì 5 giugno 2012 20:41:00
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    Sì, è verissimo che «per la legge italiana il concorso morale è concorso a pieno titolo (art. 110 c.p.) nel fatto di reato. L'art. 110 c.p. serve appunto ad equiparare giuridicamente i diversi contributi, materiali e morali (quindi concreti e psicologici) che i diversi soggetti hanno apportato al fatto di reato. Il diritto italiano prevede il concorso morale non solo nelle forme più forti dell'ideazione e dell'organizzazione ma addirittura come mero rafforzamento del proposito altrui».
    Ma la cornice in cui si svolsero i fatti è molto complessa e ricca di risvolti non pubblicizzati per vari motivi: come ho detto nel mio primo commento, non trovo signorile parlar male degli assenti e dei morti, ma se servisse potrei dimenticare per un attimo il mio status di vera signora :-) e far volare qualche straccio.

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  15. Marco Tarchi
    Altra personalità che, a quanto mi risulta, fino a non molto tempo fa, respingeva la catalogazione " a Destra".

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  16. se vogliamo dirla tutta le srcm ce le aveva Azzi, che le diede a Murelli pochi giorni prima di ferirsi nel tentativo di far saltare un treno per dar la colpa delle stragi ai rossi.
    Prima della manifestazione Murelli ne diedde una a Loi, direi che è qualcosa di più di un concorso morale no ???

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  17. Poi, tanto per fare la pignola che ogni tanto mi viene bene: doveroso parlare di Claudio Mutti e delle Edizioni all'insegna del Veltro.
    Peccato che l'ultimo libro di Evola pubblicato risalga alla prima metà degli anni Novanta (poi vado a cercare bene i dettagli), e l'ultimo libro sulla Guardia di Ferro sia della fine del secolo scorso (che bello parlare in questi termini). I francesi dicono che nella vita di una donna non conta il primo, ma l'ultimo: magari si potrebbe applicare la stessa massima anche ad altre cose, no? Quest'anno Mutti ha pubblicato un libro di Marco Costa su Ceausescu e uno di Lattanzio sulla Corea socialista. E poi c'è "Eurasia", rivista di geopolitica diretta dallo stesso Mutti e nel cui comitato scientifico figurano personaggi "istituzionali" come il generale Fabio Mini e lo storico ed ex diplomatico Sergio Romano, tanto per dirne due.
    Mi chiedo perché sia così difficile guardare avanti, e perché si preferisca il torcicollo ad ogni costo... Ma forse la risposta la so già.

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  18. Sbagliato: ritenta. A me le *bombe* non le ha date Azzi, ma unaltra persona che per questo è stata giustappunto condannata. Ma anche fosse stato? Le SRCM erano tre. Una la lacio io è su quel lancio ci sono dei feiti leggeri. L'imputazioni è *lesinioni* (non tentato omicidio. Il giudice stabilisce che non avevo intenzione di uccidere). Lancio seconda RSCM: non esplode. Loi lancia la terza. E' certo che non voleva uccidere, ma gli danno conocrso in omicidio volontario e io con lui. Tecnicamente era una sentenza suicida perché la dinamica del primo lancio dimostrava la mia non volontarietà all'uccisione. Poi, quel che è stato detto circa il concorso da un punto di vista del codice è assolutamente vero... Io comunque non ho mai fatto rimostranze né chiesto mai rettifiche. Mi son preso e mi prendo quel che passa il convento... Questo quanto dovevo per precisione essendo stato tirando in ballo e visto che è notorio che seguo questo sito.

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  19. "Eurasia...nel cui comitato scientifico figurano personaggi "istituzionali"": Claudio Mutti è sempre stato un uomo delle istituzioni :-D

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  20. @Alessandra Colla: "Fortunatamente però da tempo i miei amici sono altri e sono altrove". Dici sempre così, però intanto figuri quale gerente del ritorno all'ordine (neonazista) di Eurasia dopo la cacciata di Tiberio Graziani...

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  21. @Andrea Carancini

    Nel C.S. di "Eurasia" figurano personaggi istituzionali, l'ho detto e lo ripeto. Claudio Mutti è il direttore della rivista.

    Io non figuro quale gerente eccetera: io attualmente sono il direttore responsabile di Eurasia, che non mi pare abbia nulla a che fare col nazismo neo- o vetero- che sia.

    Delle mie amicizie personali decido io, se non è di troppo incomodo al resto del mondo.

    Su Tiberio Graziani, ti invito a non parlare di ciò che non conosci.

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  22. la gerenza di eurasia comprende anche la sua redazione, in cui alessandra colla figura appunto quale direttore responsabile. quanto al fatto che da tempo gli amici di colla "sono altri e sono altrove, riferito a casapound, ecco l'attuale dirigenza di eurasia ad una conferenza di casapound di un anno fa: http://www.piazzafontesecco.org/2011/09/conferenza-terracciano-il-soldato_777.html

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  23. E a proposito delle edizioni barbarossa, è vero che a suo tempo john kleeves promosse una causa per veder riconosciuti i suoi diritti d'autore? come è andata a finire?

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  24. Mi pare evidente, da tempo, che Alessandra Colla non è "amica" di CasaPound

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  25. @Andrea Carancini
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    1) La frase "da tempo i miei amici sono altri e sono altrove" si riferiva in generale all'ambiente della c.d. "destra" neo-, postneo-fascista eccetera. Le mie frequentazioni sono su base elettiva, non ideologica.

    2) Vado a parlare dovunque m'invitino, senza preclusioni.

    3) In relazione alla conferenza dell'Aquila e all'episodio di J. Kleeves, non è mia abitudine far volare gli stracci. Ma t'invito, ancora una volta, a non parlare di ciò che non conosci.

    4) Come regola generale, di quello che faccio rispondo solo a me stessa.

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  26. riguardo a John Kleeves, io non "parlo": mi sono limitato a chiedere delle delucidazioni in merito (a cui evidentemente non si vuole rispondere).
    riguardo al resto, ognuno giudica da sé.

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  27. E tu Ugo, che fai, il difensore delle cause perse?. :-D

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  28. 4) il famoso "foro interiore", il Sangue di Ar non mente

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  29. Non è questo il caso - mi sono limitato a puntualizzare un fatto circostanziato di cui ho puntuale conoscenza - ma in generale sì: è una vita che mi siedo dalla parte del torto, Andrea

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  30. L'andare a parlare ovunque senza preclusioni (a patto che non la contradicano vedi vivamafarka) è sinonimo di apertura mentale o di arrivismo prezzemolino ??
    E rientrano tra le frequentazioni ELETTIVE della signora Colla anche quelle con LEALTA' E AZIONE, gente che nel suo curriculum penale è riuscita a collezionare denuncie per insulti, minacce ed aggressione contro degli studenti della scuola media inferiore Colorni colpevoli di aver difeso una loro compagna di scuola insultata dai "camerati" solo perchè con la pelle nera...

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  31. per il fiero Anonimo delle 14:21
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    Posto che "foro interiore" è un'espressione dotta che sta per il più accessibile termine di "coscienza", non vedo perché dovrei dar conto ad altri di quello che faccio e che riguarda soltanto me. Il sangue è mio e di nessun altro. Dà fastidio?

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  32. Certamente la signora Colla è libera di fare quello vuole, ci mancherebbe.
    Semmai la questione era la coerenza tra quello che si dice e quello che si fa.
    Tutto qui, per fare un esempio se uno si abbuffa di fiorentina e poi si dice amante degli animali mi sembra sia normale che qualcuno gli faccia notare la stranezza della cosa, no ?

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  33. Faccio notare quattro fatti (apparentemente) scollegati: giorni fa parlo di john kleeves sulla bacheca fb di tassinari e qualche ora dopo mi arrivano prolungati squilli telefonici (all'una dopo mezzanotte); ne riparlo qui e si fa minacciosamente vivo l'avvocato di delle chiaie (che "scopre" solo dopo un mese un vecchio pezzo di vinciguerra, pubblicato nel 1994 e da me ripubblicato sul mio blog: http://andreacarancini.blogspot.it/2012/08/vincenzo-vinciguerra-giuseppe-pisauro.html). avvertito o preavvertito? e, più in generale, come mai il fantasma di kleeves è ancora un nervo così scoperto ( anche, evidentemente, per i suoi editori)?

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