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Pavia, i giovani comunisti ringraziano i vigili e li promuovono ad Armata rossa

I giovani comunisti di Pavia cantano vittoria. La loro mobilitazione ha impedito l'apertura del ClubHouse 88, il locale skinhead che ha rilevato la sede storica di Forza Nuova
L’assalto fascista alla nostra città è stato respinto con prontezza e fermezza: il locale Clubhouse88 non aprirà e questo grazie all’impegno dei militanti antifascisti e alla loro mobilitazione.Nel rallegrarsi di questa notizia non si può non sottolineare ai fanatici del pensiero liberale, che sostenere che l’antifascismo sia un valore del passato, permettere l’apertura di posti come quello citato, partecipare alle iniziative fasciste e avere queste persone come interlecutori politici non fanno altro se non legittimarne l’esistenza. L’impegno profuso per evitare l’apertura di questo posto dimostra ancora una volta proprio il contrario: l’antifascismo non è un valore del passato, bensì una valore fondante della nostra società. Un solo concetto viene ribadito da questa esperienza a tutta la destra italiana: ogni volta che i fascisti tenteranno di riattecchire nei nostri quartieri facendo leva con gli sporchi legami che hanno con i partiti liberali e istituzionali di destra, trasformeremo quella città in una Stalingrado. Anche questa volta il fascismo non è passato e non passerà mai.
In questo caso, però, la gloriosa funzione dell'Armata rossa è stata svolta dalla polizia locale che, verificando il mancato rispetto delle normative sui locali pubblici, ha costretto gli skin a rinunciare all'inaugurazione, in programma per ieri sera. Perché, come spiega Mauro Vanetti, un dirigente di Rifondazione comunista-Federazione della sinistra, in un altro post del blog dei giovani comunisti pavesi
dopo la ramanzina per la conferenza stampa incauta e dopo aver chiesto lumi su cosa intendessimo fare a proposito del presidio che loro stessi ci avevano proibito, i questurini annunciano al segretario del PRC che il Clubhouse88 ha annullato l’inaugurazione e addirittura chiuderà, con tanto di consegna delle chiavi alle forze dell’ordine. Il motivo è che “non aveva i permessi” per essere dichiarato idoneo a diventare una nazidiscoteca. La cosa buffa è che i poliziotti che hanno verificato che il posto fosse in regola non li abbiamo chiamati noi; sono arrivati mentre noi facevamo la conferenza stampa, poco dopo che tre o quattro fascisti sono usciti dal covo preoccupati dalla nostra presenza. Sospettiamo insomma che li abbiano chiamati loro stessi.

6 commenti:

  1. Ogni *scarrafone è bello a mamma soia* (sono milanese e spero di avere azzeccato). Della sbirraglia antfascista mena vanto rifondazione... che cgongola del suo bel parto.

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  2. Bah, l'apertura di un bar non mi sembra in ogni caso un "assalto fascista".... Se uno non vuole andarci non ci va.
    Il riferimento alla "gloriosa Armata Rossa" è però, in certo modo, pertinente. Si tende a credere che l'antifascismo sia sempre sinonimo di democrazia. E si dimentica che proprio in nome, o sotto il pretesto, della lotta contro regimi antidemocratici l'URSS invase l'Afghanisthan e il Tibet, compiendo due dei tanti genocidi dimenticati....

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  3. i bonehead che chiamano gli sbirri e questi gli chiudono il locale perchè sprovvisto dei necessari permessi......sembra una barzelletta....

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  4. Ma gli skins pavesi non erano i duri e puri che si rifacevano al vfs perchè in lombardia non avevano trovato realtà di loro gradimento.
    Mo si fanno mettere sotto dai pinguini mandati dai giovani comunisti ?

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  5. Naziskins come sbirri piccolo borghesi ignoranti e modaioli servi dello Stato !

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  6. Mha! piu che di politcia ,mi sembra di vedere bande giovanili ke si contendono il territorio,IO faccio l'armata rossa e voi fate le bande nere... hahhh :0)

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