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Fasanella: il golpista Sogno era al servizio di Sua Maestà britannica

Gli inglesi, i sudditi di sua maestà britannica, hanno mai tentato di fare un colpo di stato in Italia? La cosiddetta “notte della Repubblica” batte anche bandiera britannica? La rubrica settimanale di cultura di GrParlamento, Pagine in frequenza, condotta da Alessandro Forlani, ha cercato oggi (qui il podcast della trasmissione) di rispondere a questa domanda. Secondo quanto hanno scoperto il ricercatore Mario José Cereghino e il giornalista Giovanni Fasanella, c'è un filo che collega in una scia di sangue gli agenti segreti del Mi6 alle morti di Matteotti, e forse anche Mattei e Moro.
Una delle figure chiave di queste manovre è l'ambasciatore Edgardo Sogno, nel corso della Resistenza al vertice della Brigata Franchi, struttura antifascista organica ai servizi inglesi. Come del resto è noto che a lanciare la categoria di "strategia della tensione" è un giornalista britannico in rapporto con i servizi di Sua Maestà, che alimentano robustamente la campagna di controinformazione contro la "Strage di Stato". 
Il risultato di questo lavoro è il libro: Il golpe inglese, edizioni Chiarelettere. Ospite di Pagine in Frequenza, Giovanni Fasanella racconta di come gli inglesi, per mantenere il controllo geopolitico del Mediterraneo, non abbiano lesinato uomini e denaro e siano arrivati addirittura a teorizzare l’opportunità di azioni sovversive. Fasanella racconta di come all’inizio del ’62, di fronte alla crescita inarrestabile dell’Eni di Mattei, i diplomatici britannici abbiano scritto che la pratica doveva passare ai servizi segreti; il 27 ottobre l’aereo di Mattei cade per lo scoppio di una bomba. 
Sul tema degli anni ‘70 e delle trame, che portarono alle stragi terroristiche di quel periodo, Forlani ha intervistato Massimiliano Griner, sceneggiatore televisivo e ricercatore indipendente, autore di vari libri sulla storia del fascismo e del neofascismo. Griner è ora in libreria con Piazza Fontana e il mito della strategia della tensione, edizioni Lindau e, con Lilly Viccaro Teo, Contropotere, la notte della Repubblica e i giornalisti che hanno cercato di fare luce, Nutrimenti. Sul periodo ’76-78 e sull’influenza dei servizi segreti italiani e stranieri, è intervenuto Aldo Giannuli, ricercatore all’università statale di Milano, consulente delle Procure nei processi per stragi, e autore, tra l'altro, del recente  Il noto servizio, Giulio Andreotti e il caso Moro, edizioni Marco Tropea. 

18 commenti:

  1. Sulle guerre del petrolio e le attività inglesi anche contro la nostra Eni è già uscito da qualche anno un interessante libro di Benito Li Vigni intitolato proprio "le guerre del petrolio". Li Vigni, a differenza dei giornalisti dietrologi italioti, è un ex dirigente dell'Eni, è il massimo esperto italiano di questioni petrolifere e MAI, tanto per fare un esempio, si sognerebbe di mettere in relazione i servizi segreti inglesi e il caso Moro.
    Fasanella è invece convinto che la storia contemporanea sia fatta solo ed esclusivamente da servizi segreti di Stato. Lui, con questa concezione paranoica e complottarda della storia, riesce a mischiare sempre capra e cavoli e in realtà non scopre quasi mai qualcosa di vero!! (scusate lo sfogo!) Speriamo che in futuro nascano dei veri storici in questo paese!

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  2. Un libro degno di essere acquistato e di essere letto attentamente è quello recentissimo di Griner relativo alla cosiddetta "strategia della tensione" e del suo mito fuorviante, che tanti guasti ha provocato tra gli storici e i ricercatori. In pratica Griner mette a tacere definitivamente tutti i vari "fontanologhi" e "pistaroli neri", che hanno saturato con inchieste giudiziarie,con inchieste parlamentari e ultimo ma non per importanza giornali, televisioni, biblioteche e librerie,con la tesi che vuole che i neofascisti italiani, siano stati strumenti e mercenari al servizio degli americani e dei servizi segreti.Era ora che venisse dato alle stampe un libro che finalmente è una boccata di ossigeno, in una atmosfera satura di miasmi e di dietrologia da ridere. TV

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  3. Nell'intervista radiofonica che ti invito ad ascoltare, Griner conferma il ruolo della manovalanza fascista. Contento tu, TV...

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  4. Caro Ugo,
    a questo "Anonimo", non rtispondo neppure, perchè lo ritengo troppo imbecille per sostenere con lui una discussione che abbia un minimo di senso. Ai tuoi tantissimi e meritati lettori meno isterici (coda di paglia?) dell'Anonimo, voglio invece ricordare che "Il Golpe inglese" è basato esclusivamente su centinaia di documenti top secret trovati negli archivi di Stato britannici. Credo che nessuno, giornalista, storico o ricercatore italiano, abbiamo mai prodotto una mole così imponente di documenti inediti sui rapporti tra Italia e Gran Bretagna.

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  5. E infatti mi toccherà leggerlo ... e poi ne riparliamo

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  6. Ecco, Ugo, apriamo un bel dibattito dopo la lettura del libro. E a partire dai documenti, anche quelli sui giornalisti e intellettuali "clienti" dei servizi inglesi. Credo che sarebbe molto salutare. Potrebbe aiutarci almeno, si spera, a uscire da questo modo schizofrenico di discutere del nostro passato: si invoca continuamente la verità e poi, di fronte ai documenti, si infila la testa sotto la sabbia.

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  7. Ma credo che sul ruolo del padre dei fratelli Bellini come agente d'influenza britannica nell'alimentare in chiave antiamericana la controinformazione mi pare ci siano conclusioni abbastanza definitive. Per il resto con piacere...

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  8. Non posso che sottoscrivere, Ugo.

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  9. Tocca leggere pure il libro di Li Vigni. Lo consiglio a tutti, anche a chi pensa che i documenti "top secret" siano sempre oro colato. Ma la storia non insegna nulla?

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  10. All'Anonimo che insiste: ho letto tutti i libri di Li Vigni, tutti citati nel "golpe inglese". Di più, i lunghissimi incontri che ho avuto con Benito prima e dopo la ricerca negli archivi di Londra, sono stati per me una fonte preziosissima di informazioni utilissime per contestualizzare i documenti top scret. lei, Anonimo, continua a parlare a vanvera.

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  11. Nel libro di Griner a proposito della madre di tutte le stragi attribuite ai neofascisti (quella della BNA) l'autore contesta il mito mass-mediatico e fasullo della strumentalizzazione dei neofascisti per conto terzi (leggi americani e servizi segreti) ma sostiene l'assoluta autonomia e l'autenticità della loro lotta politica rivoluzionaria.In pratica presta attenzione all'interpretazione che taluni esponenti dell'area neofascista sostengono da sempre, e cioè non i servizi che infiltrano i neofascisti, ma costoro che infiltrano gli apparati dello stato e servizi nell'ottica della loro autonoma scelta rivoluzionaria.Metodo auspicato e indicato dal Maresciallo d'Italia nonché presidente dei combattenti della RSI, Rodolfo Graziani per esempio, nell'immediato dopoguerra, basta leggere quanto scritto nel blog del sito dello storico Giuseppe Casarrubea, a tale proposito. Per quanto riguarda Fasanella non ho letto il suo libro e non era lui il "fontanologo" preso di mira, quindi respingo al mittente l'insulto, per lui dico meno sussiego nelle polemiche, anche perché non ho nessuna coda di paglia, sono solo onesto intellettualmente. UMT io non posso ascoltare Griner se non mi indichi dove posso udire l'intervista; concludo ricordandoti che nelle mie aspre polemiche, non ho mai data dell'imbecille a nessuno, chiedo la reciprocità e visto che parliamo della perfida Albione, un po' di stile da lord britannico non guasterebbe. TV

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  12. Tv, chi sostiene la sua autonomia rivoluzionaria e l'infiltrazione dei nazionalrivoluzionari nei servizi è lo stesso signore che si dichiara innocente per piazza Fontana.
    Quando ad ascoltare TGriner è semplicissimo: la trasmissione è linkata alla parola "qui" del terzo rigo di questo post. Griner comincia a parlare intorno al 17-18' minuto ...

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  13. UMT, Griner nell'intervista parla di topolino che ha partorito la montagna, riferendosi alla successiva strumentalizzazione politica della strage, di cui ne fu ampiamente beneficiario il partito comunista non certo il MSI di Almirante o i neofascisti in genere.Poi parla di connubio e convergenza dei fronti oltranzisti di destra e di sinistra,che si badi bene, ancora oggi a quest'ultimi, si nega ogni responsabilità e coinvolgimento.Griner inoltre, non nega il coinvolgimento dei padovani; egli scrive però di contestare il ruolo ad essi attribuito, non come la vulgata corrente vuole a tutti i costi, cioè di manovalanza eterodiretta e mai autonoma, che perseguiva un proprio progetto autonomo di lotta rivoluzionaria. Non è una differenza da poco, anche se consideriamo che l'agente zeta del SID Guido Giannettini, prima di essere tale, era un oltranzista e militante neofascista impegnato nella lotta politica. Comunque per chiarire le idee sul ruolo autonomo dei neofascisti nel dopoguerra, è indispensabile consultare il sito dello storico di sinistra Giuseppe Casarrubea, relativamente al Maresciallo d'Italia Rodolfo Graziani. TV

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  14. TV nell'intervista Griner riconosce un certo ruolo di manovalanza fascista nelle stragi. Tu l'hai sempre negato. Domanda secca: sei del tutto d'accordo con Griner? Hai cambiato idea? Fammi sapere...
    PS Casarrubea è lo stesso che sostiene che il bandito Giuliano era organico ai piani post-Salò della X mas?

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  15. Io non ho cambiato idea sulle stragi che vengono a prescindere e comunque sempre attribuite ai neofascisti;aspetto con ansia che uno storico solerte,riesca a scoprire in qualche archivio, una recondita "trama nera" anche nella strage di via Rasella.Guardate che ci hanno provato pure per quella del teatro Diana...non se può proprio più!Per quanto attiene alla madre di tutte le stragi, io batto e ribatto su una cosa che è un tabù per la sinistra, per gli storici,per i "fontanologhi" e cioè il coinvolgimento nella strage degli anarchici.Coinvolgimento che fu certificato dalla contro inchiesta delle brigate rosse.Altro non sono in grado di dire. Casarrubea nella sua meritoria (seppur parziale)ricerca archivistica, conferma l'ipotesi di lavoro di Griner, scelta autonoma e non condizionata da terzi, dei neofascisti nella lotta politica.Era ora!TV

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  16. Ma? Intanto mi sono imbattuto su questa notizia, riguardante i documenti dei national archive di Kew Gardens:
    'L'Archivio Nazionale ha rilasciato i risultati della nostra indagine sui documenti falsi (qui c'è un link che non funziona). Le indagini, così come i documenti falsi, sono ora disponibili sul nostro sito.
    Nel luglio 2005, si è scoperto che un certo numero di file presso l'Archivio Nazionale conteneva documenti falsi. Questi file sono relativi alla seconda guerra mondiale. Ciò ha comportato un'approfondita indagine interna, i cui risultati sono stati rilasciati oggi.
    Una indagine della polizia, con la piena collaborazione degli Archivi Nazionali e la perizia legale ha confermato che i documenti erano falsi recenti ed erano stati introdotti a partire dal 2000. L'indagine ha identificato 29 falsi singoli da 12 file diversi.
    La Metropolitan Police ha presentato un fascicolo alla Crown Prosecution Service (CPS) nell'ottobre 2006. La CPS ha deciso che non era nell'interesse pubblico proseguire (mah!?), e l'indagine della polizia è ormai chiusa.
    David Thomas, Director of Technology & Chief Information Office, ha dichiarato: "L'Archivio Nazionale visiona molto seriamente tutto ciò che compromette l'integrità delle informazioni storiche. Siamo orgogliosi della qualità del materiale custodito qui e del livello di accesso ai documenti originali, per questo motivo, un'indagine approfondita è stata condotta e nuove misure di sicurezza implementate, i cui risultati sono ora disponibili per tutti.'

    3 maggio 2008
    http://www.nationalarchives.gov.uk/news/stories/195.htm?homepage=news

    Per quanto riguarda i Bellini, alla lettura di questo libro (che consiglio) http://www.mursia.com/index.php?page=shop.product_details&product_id=3134&flypage=flypage.tpl&pop=0&option=com_virtuemart&Itemid=58&vmcchk=1&Itemid=58 ; non mi paiono poi così tanto 'agenti inglesi' (anche perchè, mi pare, che Bellini fu il primo ha parlare di Mattei vittima di un complotto, cosa strana per un presunto agente del mandante dell'omicidio).

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  17. Freda & Ventura, Moretti & Simioni e Sofri & Boato uniti nella lotta (contro il nostro paese)!
    :-D

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  18. A proposito del caso Moro: posso chiedere a Fasanella se ritiene davvero possibile, come lui sembra adombrare ne "Il misterioso intermediario" (p. 207), un ruolo nella vicenda del pittore Ivan Mosca (nome di spicco del martinismo italiano) che all'epoca abitava proprio in via Gradoli?

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