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La legge Mancia: Castelli contestato da Cospito

"La legge Mancia non si chiama così perché facciamo la mancia ma dal nome del deputato che l'ha proposta".
Incalzato da Nicola Cospito, leader del Movimento nazionalpopolare federato con Forza nuova ("Sono un professore e la contesto, avete distrutto la scuola, vergogna, ci avete imposto ministri ignobili come la Gelmini"), l'esponente leghita si rivolge ai giornalisti con una clamorosa "excusatio non petita".
Questa, invece, è la nota diffusa dal Mnp sulla caduta del governo Berlusconi, firmata, appunto, da Nicola Cospito:

Finalmente con le dimissioni di Silvio Berlusconi, finisce per l'Italia una stagione che ha visto il nostro paese in preda ad una caduta abissale a tutti i livelli: sociale, materiale, politico e morale. Il governo del cavaliere di Arcore, durato quasi ininterrottamente per diciassette anni, ha segnato il trionfo della corruzione e del malcostume politico oltre che l'abbandono del Meridione d'Italia e non solo, nelle mani della mafia e della criminalità organizzata. E' stato il trionfo dell'evasione fiscale e dei furbetti di ogni livello che si sono arricchiti attraverso ogni sorta di speculazione, e allo stesso tempo la ha rappresentato la distruzione dello Stato Sociale (che nulla ha a che fare con l'assistenzialismo) l'indebolimento di ogni difesa per i cittadini, i lavoratori, le famiglie. E' stato il trionfo del liberismo sfrenato, del capitalismo finanziario, usuraio e massone che ha determinato la deindustrializzazione dell'Italia, l'abbandono delle campagne e la rinuncia alla dignità e alla sovranità nazionale. Una stagione di servitù nei confronti dei guerrafondai americani e di complicità nelle loro impresi criminali. Per questo, per noi del Movimento Nazional Popolare, e sicuramente per i movimenti a noi affini, prima di tutto Forza Nuova, la caduta di Berlusconi rappresenta un momento di soddisfazione a prescindere dal quadro politico nazionale che, così com'è, resta vecchio e impresentabile. La giornata di ieri ha visto i militanti del Movimento Nazional Popolare e di Forza Nuova in prima linea sia nella contestazione a Castelli, esponente di primo piano della Lega cui è stato rinfacciato il nepotismo e l'inettitudine di parvenus della politica, oltre che la condivisione con il berlusconismo di ogni forma di corruzione partitocratica, sia nella presenza di decine di giovani forzanovisti con le bandiere del Movimento davanti a Montecitorio, mentre erano in corso le votazioni.
Questa mobilitazione delle forze nazionalpopolari è solo l'inizio di una nuova stagione che vedrà nascere anche in Italia, come in Grecia, Ungheria, Romania, Germania e nel resto d'Europa, uno schieramento compatto e deciso che saprà opporsi in modo sempre più deciso alla deriva neoliberista di Bruxelles, disgregatrice dei popoli e delle coscienze.

5 commenti:

  1. "Il governo del cavaliere di Arcore, durato quasi ininterrottamente per diciassette anni, ha segnato...". Preso dall'entusiasmo il buon Cospito dimentica che nei 17 anni deve calcolare 1anno e mezzo di governo Dini/ Scalfaro e i governi Prodi, D'Alema( 1 e 2),Amato,Prodi( 2006-20 08) per altri 7 anni.
    Periodi in cui l'Italia ha mandato i suoi bombardieri a colpire la Serbia e in cui è stato legalizzato il lavoro interinale.
    Pur con ogni comprensibile disgusto per i comportamenti e per le politiche di Berlusconi le analisi dovrebbero essere un poco accurate identificando, ad esempio, quelli che sono state le linee guida bipartisan del periodo.

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  2. Bravo Nicola!. ben fatto Nico, quanto all'anonimo "camerata" dell'area vogliamo ricordare che i disastri del centro-sinistra sono noti, noi gia' li conosciamo bene e non e' il caso di ribadirli dato che oltetutto riguardano il passato......In merito a Castelli e alla Lega che "lotta" ( sic!!) contro i privilegi della casta ricordiamo ai "Camerati" che si sono ostinatia votarli e appoggiare una legge porcata e l'altra pure a strizzare l'occchio al governo liberista, corrotto, massone e succube dei potentati stranieri che il Nostro( Castelli) percepisce pensione di senatore, pensione di dirigente nel settore privato (percepita prima del 1996 quando manco aveva cinquant'anni......), sottosegretario all'industria e fanno TRE........Gli bastavano??? ovviamente NO!.....perche' ha pure avuto la sfacciattagine di candidarsi sindaco di Lecco lo scorso anno senza rinunciare ad uno solo dei lautissimi e profumatissimi emolumenti che gia' intascava. , fortunosamente bocciato dai cittadini lecchesi. E gli esempi potrebbero essere elencati a dismisura. Quindi "camerati" del meno peggio e dell'ooseessione del ritorno al boscelvismo mettetevi il cuore in pace che sinceramente per quanto MOnti non mi piaccia affatto e mai lo appoggerei, peggio di cosi' non siamo mai stati durante l'intera storia italiana del dopoguerra!



    Ago

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  3. Nicola doveva continuare a parlare, non gli manca logica stringente e angolante

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  4. Anonimo delle 17.25 concettualmente è vero quello che dici ma quella non era una analisi fatta a una tavola rotonda o su un documento scritto, era una CONTESTAZIONE MILITANTE IN PIAZZA. Nicola ha colto l'occasione per colpire l'avversario e l'ha colpito. E si trattava dell'aversario più ipocrita perché forte anche di voti anti-immigrazione, antimondialisti, ecc.

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  5. Al di là del fatto che Berlusconi non poteva durare per un'altra legislatura, andrebbe notato quale governo si è stanziato. Con tutti i demeriti che certamente ha quello appena finito, non pare sia migliore quello che ci è stato confezionato, fatto di tecnocrati e guidato da un uomo della Goldman Sachs. L'uscita di scena dell'uomo di Arcore non ha nulla a che fare con la sua lunga presenza, ma è legata alla necessità, da parte dei poteri forti, di accantonarlo in quanto non risultava più idoneo (o capace) di assecondare la fame insaziabile dei banchieri. Lo ha fatto prima, quando si poteva spremere la nazione, quando si è dato il via ad una liberalizzazione selvaggia ed incontrollata del mercato. Ma ora, davanti all'aumento della disoccupazione, della povertà che ha colpito milioni di famiglie italiane, dell'assottigliamento dei servizi sociali, non era più possibile succhiare il sangue alla gente, pena la morte dell'economia nazionale. Berlusconi, va ricordato, non è solo un uomo politico ma è anche un imprenditore. La conseguenza di questo binomio ha portato l'ex primo ministro ad essere più accorto e attento alle sue scelte politiche ed ai modi in cui li ha imposti. In buona sostanza ci ha inchiappettati a raffica usando, però, la non sgradita vasellina. Monti, invece, è un personaggio ben diverso al quale non interessa ingraziarsi quel ministro o quel deputato. Non gli interessa una maggioranza di governo perché è sceso in campo avendo già il portafoglio dei ministri ed i voti parlamentari a suo favore. Diversamente non si sarebbe esposto a figure meschine. Monti è un uomo di banca, non è un politico e non è un imprenditore. E' un grassatore che conosce bene il metodo usuraio delle banche e che ci è stato regalato da tre idioti politici per antonomasia, Bersani, Casini e Di Pietro. Ora, alla luce di quanto sta per accadere, ovvero la presentazione di una ennesima finanziaria che va ad aggiungersi a quella varata pochi mesi orsono, è ancora il caso di maledire Berlusconi o forse è il momento di pensare a quale sistema adottare per innalzare le barricate senza rompere più le palle sui torti e sulle mancanze di chi, comunque, non governa più? Vogliamo portare lo sguardo verso il futuro o vogliamo crogiolarci nel maledire il passato mentre ci stanno inchiodando una bara economica su misura? fate un po voi.

    G. Martorana

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