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Ma una cena con Gasparri e La Russa non vale mica 150 euro

di Roberto Jonghi Lavarini
 150,00 € per cenare con La Russa e Gasparri ??? Ebbene si, questa è la esorbitante quota ufficialmente richiesta per la cena "politico-congressuale" di sabato prossimo al Quark Hotel di Milano. Alla faccia della crisi economica e della destra sociale! Io di cene militanti ne ho organizzate decine, per il MSI ma anche per AN, ma a questa non ci andrei nemmeno gratis, nemmeno se i 150,00 € me li regalassero loro! Ma, sopratutto, tutti questi soldi per chi e per fare che? Per comprare tessere e voti ai congressi del PDL? Legittimo (in questa bella "democrazia" così fan tutti...) ma queste spese allora le coprano coloro che, prima con AN e poi con il PDL, di politica e sottogoverno, hanno vissuto e bene, molto spesso senza avere meriti e consenso politico e, troppo spesso, senza nemmeno averne i requisiti e le capacità. Sono sicuro che i tanti, vari e troppi "Bozzetti, Gamba, Milone e Randazzo", con tutte le cariche e prebende che hanno immeritatamente avuto, penseranno loro a "riempire le casse" ed a fare almeno duecento iscritti ciascuno: con una classe dirigente così forte, radicata, disinteressata e riconoscente, i miei amici La Russa sono in una botte di ferro... Ognuno darà in proporzione a quello che ha ricevuto, mi sembra giusto ed io non ho ricevuto nulla...
La tragica verità è che, da troppi anni, la base militante della destra milanese e lombarda non è stata, non solo gratificata, ma nemmeno ascoltata o convocata per discutere di Politica. Tutte le più recenti scelte politiche (comprese le candidature e le nomine) sono state fatte dai vertici, senza mai consultare la base, per cooptazione, per correnti e clan, privilegiando parenti, amici e compaesani rispetto a vecchi militanti e dirigenti politici, più meritevoli e diversamente motivati. Ora che sono in crisi, per chi suonano il corno, appellandosi strumentalmente agli "antichi affetti", ai "valori della destra" ed alla "vecchia fiamma missina"? Si rivolgono alla base sana della destra italiana, ai pochi militanti disinteressati rimasti fedeli fino ad ora, che, però, oggi, dopo averlo preso, troppe volte, in "quel posto", non si fidano più dei loro sorici referenti (che hanno perso ogni credibilità politica) e non si faranno più "spremere come limoni" per "portare acqua a mulini altrui".
In Politica tutto è possibile, anche riconciliarsi e ripartire ma servono partecipazione, trasparenza, meritocrazia e rinnovamento, nuove fondamenta sicure, regole precise e trasparenti, motivazioni politiche ed ideali, "patti chiari per una amicizia lunga". Insomma, se i vertici del PDL, provenienti da AN (Alfredo Mantica è l'unico che conserva una sua autorevolezza e Massimo Corsaro rappresenta l'ultima speranza), vogliono tentare di riconciliarsi con il loro storico bacino di consenso, devono riprendere veramente a fare Politica, a discutere, a confrontarsi ed a rimettersi in gioco. Non vi è più nulla di scontato, non vi sono più automatismi ideologici! Militanti, iscritti e simpatizzanti sono maturati e si sono definitivamente affrancati dalla retorica missina-aennina ed oggi si sentono assolutamente liberi di fare Politica, senza vincoli e senza condizionamenti e, ai prossimi congressi, valuteranno, decideranno e voteranno autonomamente con la propria testa. In tanti ex AN (come Clemente, Di Martino e Tusa) sono già su altre posizioni, molti altri (anche tanti insospettabili larussiani che sicuramente parteciperanno alla cena di sabato...) si stanno incontrando e confrontando, in questi giorni, con Albertini, Formigoni e Podestà: finalmente, con la convocazione dei congressi, si è rimessa in moto la politica, anche all'interno del PDL ed al di fuori degli schemi.
Io sono certamente un "rompiballe" che non sta mai zitto ma, al di là di qualche piccolo rancore personale che umanamente può condizionarmi, sono, senza falsa modestia, persona politicamente preparata, obbiettiva e bene informata e, sopratutto, parlo a nome di una "maggioranza silenziosa" che la pensa come me e con me si confida e si sfoga, per questo tutti leggono con attenzione la mie email perchè rappresentanto la pancia ed il cuore della destra missina!

4 commenti:

  1. l'unica volta che posso concordare con Lavarini....(parlo ovviamente e solo per l'assurdità della cifra e per l'assurdità dei commensali "d'honneur"......).

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  2. Ognuno per se e dio per tutti. Basta MSI, basta Fiamme e fiammette, labari e coccarde. La destra partitica è bel che morta, lasciatela riposare in pace...meglio Albertini di LaRussa (e lo dice uno che ha militato per anni nel fronte della gioventù)

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  3. il bello che Joghi vuol far credere di avere delle persone dietro di lui...poraccio...

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  4. Sono aristocratico anche da un punto di vista filosofico e numerico, privilegio sempre la qualità alla quantità. Comunque, al di là delle mie 526 preferenze elettorali cittadine, il comitato Destra per Milano (fondato nel 1999) ha un centinaio di iscritti. Pochi giovani militanti di piazza? Forse ma tante famiglie normali (coppie regolari con figli) e veri lavoratori (imprenditori e professionisti) che non hanno tempo da perdere. Noi non facciamo parte del microsmo sociologico della "destra terminale" e siamo ben radicati, conosciuti ed ascoltati nella Milano che conta, in quella città ambrosiana che produce benessere e cultura.

    "il poraccio" Barone Nero di Urnavas

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