Allarme terrorismo? La solita bufala di un governo allo sbando
(umt) "Se la domanda è: esistono informazioni specifiche su singoli o sigle che segnalano la ripresa della propaganda armata, allora, la risposta è un rotondo "no". Queste informazioni non esistono. O, quantomeno, l'Aisi non ne ha trasmesse all'autorità politica. Se invece la domanda è se esistono, in questo momento, condizioni sociali e di piazza capaci di creare un terreno fertile alla propaganda armata, allora la risposta è "sì". Ma in questo caso siamo non solo nel campo del buon senso, ma direi pure dell'ovvio. E' la differenza che passa tra una notizia di intelligence, che al momento non c'è, e un'analisi della fase politica del Paese, che come tale ognuno è libero di valutare".
"Quando si parla di precursori della lotta armata - ragiona un alto ufficiale dell'Arma - si fa indubbiamente riferimento a condizioni che oggi possono anche essere rintracciate nel quadro difficilissimo che sta attraversando il Paese. Ma quando dall'analisi si scende nella concretezza di ció che puó accadere di qui ai prossimi mesi, gli indicatori, sotto il profilo della prevenzione e dell'indagine sono altri. Faccio qualche esempio: la produzione ideologica, la scoperta di rapine di autofinanziamento, la rivendicazione di atti di violenza politica non di piazza, ma che alla piazza devono parlare. Ecco, questo quadro oggi è assente. E questo fa prevedere con ragionevole certezza che non siamo in una situazione in cui un'area di disagio sociale è pronta a passare armi e bagagli alla clandestinità armata. Quantomeno in tempi brevi".
Grazie all'ottimo lavoro quotidiano di Carlo Bonini ci siamo tolti un pensiero. Del resto l'ultimo numero di Gnosis, la notevole rivista dell'Aisi (la nuova sigla dell'agenzia di sicurezza), si occupa per l'interno di terrorismo animalista e di sette sataniche... Evidentemente il ministro Sacconi, come al solito, e vieppiù di questi tempi, ha adottato la linea governativa di sparare una cazzata alla cieca (allarme terrorismo per la battaglia ai licenziamenti facili) e poi si vede quello che succede. Tanto, male che vada, c'è sempre un voto di fiducia da mercanteggiare.
Trovato volantino a Forlì altamente percoloso, l'allarme c'è
RispondiEliminaDetto poi in quella maniera poco convinta e poco convincente...mentre parlava Sacconi aveva lo sguardo da pesce lesso:-)
RispondiEliminaTipo volante rossa...senza firma...con il Duce appeso a testa in giù...e nel mirino elencati quelli della nostra area più Lega nord Polizia e Carabinieri...fate un po' voi...ne ho staccati due, Dio non mi ha fatto la grazia di pizzicarli. erano le 7.30 del mattino di sab 29 ottobre...me li sarei mangiati...beh non esageriamo sai che sapore di merda...
RispondiEliminaPiazza della Vittoria, sotto la pensilina degli autobus...trovato vicino alla festa Octoberfest...stesso scotch...di Forlimpopoli del primo novembre prossimo...guarda caso pubblicizzata stessa immagine alla mostra del cinema sovietico a Roma in via Nazionale, quella con la ragazza che grida coi bei denti fuori...arte sovietica, ma Alemannno...l'arte italiana? Anche fascista? Che per caso c'è del marcio in Alemannia?
RispondiEliminaErgo Sacconi ha ragione.
RispondiEliminaC'è una differenza sostanziale tra le parole e i fatti, Andrea.
RispondiEliminainsabato i manifesti li hai prodotti e messi tu,che sei un noto terrorista stragista...sarà un caso li hai visti solo te
RispondiEliminaInsabato un noto stragista terrorista? No ha solo fatto scoppiare un grosso petardo, simile ai botti dell'ultimo dell'anno, come usano a Napoli e che chiamano "Maradona", nulla di più! Terroristi stragisti sono stati gli anarchici che il 23 marzo 1921, fecero scoppiare una bomba al Teatro Diana di Milano, facendo decine di morti e un centinaio di feriti. Quelli sono terroristi stragisti! TV
RispondiEliminaTv, appunto. Se un grosso petardo non è "terrorismo stragista" - e su questo hai ragione - tanto meno due volantini giustificano un "allarme terrorismo".
RispondiEliminaMa ciò su cui volevo richiamare l'attenzione, è il riflesso condizionato messo in chiaro dallo studioso russo Pavlov, per cui scatta nella mente non solo dell'avversario politico,ma anche dell'uomo comune,il meccanismo mentale per cui militante neofascista uguale terrorista stragista!Si tratta di una vera e propria perversione mentale, frutto di un secolo ormai, di intossicazione e manipolazione della mente umana.Tale assioma ideologico è storicamente errato, basti pensare che a cavallo tra l'ottocento e il novecento, teorizzatori e praticanti della bomba in luoghi pubblici, furono gli anarchici italiani. Attentati con relative stragi completamente rimosse o ignorate. Basti ricordare che per la strage anarchica del teatro Diana, ci sono ancora tentativi di depistarla, asserendo anche per tale eccidio,vi furono trame neofasciste occulte;ecco il frutto perverso del riflesso condizionato.L'unico onesto intellettualmente è stato il noto cantante di sinistra, Fabrizio De Andrè, con la sua poco conosciuta canzone "il bombarolo".TV
RispondiEliminaPostato un messaggio aperto sul Manifesto di oggi 1 novembre 2011 a proposito del 2000. Palestina nell'Unesco, Palestina Nazione, un passo avanti; un giorno di festa. Stragista? Mi vien da ridere. Voi stragisti di verità. Produrrò i volantini personalmente da me staccati a Forlì, quando sono andato a portare omaggio a Marco Simoncelli a Coriano e porterò testimonianza fotografica anche di questo piccolo gesto fatto per un grande italiano. Basta odio tra italiani.
RispondiEliminaTrame neofasciste per il Diana? Nel 1921? Ti si è incantato il disco, Tv.
RispondiEliminaUgo, a proposito del "Diana" mi hai signorilmente preceduto (io forse sarei stata più brutale). Grazie.
RispondiEliminaPer Alessandra Colla e UMT, leggetevi il blog "Piovono rane"; è la solita solfa, è il solito ritornello, tutte le stragi sono fasciste o manipolate dai fascisti, pure quella del Diana. Ma badate tale mistificazione, non da parte degli anarchici, ma da parte dei "pennivendoli", dei "tramaioli neri", dei "fontanologhi",infine degli storici di regime. UMT non sono un disco rotto, sono solo un uomo di vaste e profonde letture. TV
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=bTI92AmFU8s
RispondiEliminaper TV
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Con tutto il rispetto per UMT, per questo spazio, per Lei e per il blog "Piovono rane": chissenefrega di quello che pensa a titolo personale Alessandro Gilioli? Intendo: un conto è se a ipotizzare una pista fascista per (oddio) l'attentato al cinema "Diana" fossero stati il compianto De Felice o Denis Mack Smith, e un altro se questa è soltanto la convinzione di qualcuno. Un conto è avere un'opinione, un altro sostenere una tesi ed essere in grado di dimostrarla.
Per Colla, infatti ho precisato chiaramente che non sono gli anarchici i quali hanno sempre solidarizzato con il ferroviere anarchico Giuseppe Mariani, lo stragista del Diana (ma pure con Gianfranco Bertoli per la verità) sono bombaroli ma sono seri; io sono incazzato nero con i "fontanologhi" coi "tramaioli neri";sono loro che con enorme faccia tosta,tentano la solita mistificazione.Visto che lei cita Renzo De Felice, si lega ciò che scrive su un altra strage avvenuta a Milano, il 12 aprile 1928 a piazzale Giulio Cesare; ma attenzione a differenza dell'insigne storico che indica negli antifascisti i responsabili, sa che cosa scrivono gli storici di regime sui responsabili? Anche in questo caso è una strage fascista. TV .
RispondiEliminaAnche molti fascisti sono seri. Condannano Vinciguerra per la collaborazione giudiziaria non per la responsabilità di Peteano. Lei che è uomo di vaste e profonde letture, che idea si è fatto in proposito?
RispondiEliminaper TV
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Mi pare che l'episodio del "Diana" e quello del 1928 non siano per nulla paragonabili: nulla li accomuna — né contesto, né modalità e tantomeno finalità: quelle dell'attentato del 1928 rimaste, peraltro, oscure. Senza contare che per l'attentato al "Diana" il Mariani, come tutti i serissimi anarchici d'antan, se ne assunse la responsabilità. Nella strage della Fiera di Milano, invece, un responsabile manca. E ancora: la strage del "Diana" suscitò orrore e riprovazione nello stesso ambiente anarchico, se dobbiamo credere ad anarchici come Luigi Fabbri.
P.S.: Ugo, perdonami questi OT, ma conosci le mie passioni ;-)
Pubblicato su foto del profilo facebook parte del volantino strappato dalla pensilina a Forlì in cui si minacciano un po' tutti in forma anonima...lentezza nel districarmi con altre cose in computer...tipo raddrizzare un video...farlo ruotare...
RispondiEliminaQuello di Peteano non fu tecnicamente una strage di civili inermi (da condannare lo stesso); mentre lo furono al teatro Diana e in piazzale Giulio Cesare, in occasione della fiera di Milano.UMT la tua sottile ironia non mi tange; quello che mi preme è dimostrare citando fonti autorevoli, che il riflesso condizionato,scatta anche quando vengono ricordati eccidi anarchici,i "pennivendoli", i "fontanologhi", gli "storici di regime", subito si mobilitano e scrivono che in realtà o erano fascisti camuffati o erano manipolati sempre dai fascisti.Mi pare che non sia una cosa del tutto inedita; anzi credo che lo stesso criterio, venga applicato anche per gli eccidi del dopoguerra,i fratelli Mattei arsi vivi, i missini ucisi dalle BR a Padova, non vi sovviene alla mente le "faide interne" come sostenevano i pennivendoli? TV
RispondiEliminail post che è in orario 18.44 di oggi 1 novembre è mio, non anonimo!
RispondiEliminaPer Colla,mi spiace ma le sue letture appassionanti, escludono evidentemente Renzo De Felice.I responsabili non rimasero ignoti, stavano per essere giudicati dal Tribunale Speciale a Roma, quando il provvidenziale colpo di stato del 25 luglio 1943 liberò tutti mandanti ed esecutore.Ovviamente non legga l'interpretazione che gli "storici di regime" danno, altrimenti scoprirà l'ennesima trama nera, il tutto condito con l'immancabile depistaggio della polizia.Post Scriptum.Il ferroviere anarchico Mariani,in linea con la tradizione anarchica,rivendicò l'attentato, e trovò pure la solidarietà, non solo tra i propri correligionari, ma anche di Sandro Pertini che nel 1946 lo fece scarcerare, tramite il guardasigilli alla Giustizia Palmiro Togliatti.Fatti certi non opinioni o dietrologia. TV
RispondiEliminaper TV
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Spiace a me che Lei, pur leggendo De Felice, non comprenda il senso delle sue parole.
Infatti in: Renzo De Felice, "Mussolini: Il fascista", vol. 2: "L’organizzazione dello Stato fascista, 1925-1929" (Einaudi 1965) a pag. 461, nota 3, a proposito dell'attentato del 12 aprile 1928 si può leggere testualmente (metto in maiuscolo i passi che qui interessano):
« [...] Nonostante lunghe e minuziose indagini in tutte le direzioni, GLI ATTENTATORI NON FURONO MAI SCOPERTI. Secondo una testimonianza di E. Rossi (cfr. E. Rossi, "Elogio della galera. Lettere 1930-1943", a cura di M. Magini, Bari 1968, pp. 327 sg.) nel luglio 1943, poco prima della caduta del fascismo, lo stesso Rossi, R. Bauer, V. Calace furono arrestati per essere processati come responsabili dell’attentato (cosa che per altro il Rossi ha negato). Corsero pure voci che l’attentato fosse stato organizzato da fascisti estremisti (cfr. L. Federzoni, "Italia di ieri" cit., pp. 231 sg.). Ciò che è certo è che l’orribile eccidio suscitò in tutto il paese e anche all’estero grande impressione e che — ANCHE SE NON SE NE SCOPRIRONO GLI AUTORI — si ritorse sull’antifascismo».
Quanto al Mariani (del quale ho detto chiaramente più sopra che rivendicò l'attentato, basta leggere con attenzione), è più che naturale che ci sia stato qualcuno che plaudì al suo gesto, proprio come a me è capitato di sentir plaudire a stragi ed omicidi. Ciò non toglie che le teste pensanti dell'anarchia, comprensibilmente, non condividessero il fatto.
Ora, se non Le dispiace, mentre Lei torna alle Sue vaste e profonde letture io torno a lavorare, altrimenti non mangio.
Colla,le ripeto che De Felice in una postilla (non nel testo) della sua monumentale biografia del duce, circa quel eccidio, lascia intendere che la responsabilità a suo giudizio, era da ricercare nell'ambito degli antifascisti, vedo che lei si è ben guardata da riportarla.Inoltre la esorto a recarsi in via Senato a Milano, presso l'Archivio di Stato, dove troverà dei dossier voluminosi circa quell'eccidio.Alla luce del materiale ivi custodito risulta che l'autore materiale della strage fu un operaio antifascista della Borletti.Costui scappò in Francia, ove continuò in Costa Azzurra la sua attività di bombardiere.Fu arrestato a Parigi dopo l'entrata dei tedeschi nella capitale da parte della Ghestapo, su segnalazione dell'OVRA italiana, dopodiché fu estradato. I suoi mandanti che erano tutti al confine di Ventotene furono tradotti a Roma per essere sottoposti al processo davanti al Tribunale Speciale, assieme all'esecutore materiale. Ma intervenne il colpo di stato del 25 luglio 1943 e tutto ebbe fine. Il "liberogiustiziere" Ernesto Rossi,fornì ingenti somme di denaro al ritrovato e libero compagno, il quale sparì dalla circolazione ed ebbe una serena vecchiaia, come la ebbe l'altro stragista Giuseppe Mariani, grazie a Pertini e Togliatti.La sua ironia come quella di UMT non mi tange. Si documenti, presso biblioteche ed Archivi di Stato e poi, solo poi, venga a fare polemiche con il sottoscritto! TV
RispondiEliminaTV; sei di una profonda scorrettezza nelle discussioni. Tu citi come fonte storica De Felice, la Colla ti copia la frase esatta del suo testo, che smentisce manifestamente il tuo enunciato. E tu invochi "una postilla ... che lascia intendere". Cioè, aria fritta.
RispondiEliminaPer il resto, se dovessimo dare fondo ai dossier dell'Archivio di Stato, altro che confutare l'innocenza dei fascisti sulle stragi... Sarebbero crocifissi sui dossier ...
A me sempre m'incuriosa(sic) sto fatto de Bertoli che butta 'na bomba contro Rumor...e veniva da Israele, questo m'intriga, poi vorrei sapere di più della "disgrazia" del generale Mino, di Mattei...partigiano cattolico a cui rendo onore pur essendo filofascista e antinuclearista...vorrei sapere di più di un tal Giuseppe piccolo che di punto in bianco uccide un handicappato petrone a Bari riscatenando l'odio fratricida dopo la tregua succeduta all'omicidio di Walter Rossi, pace all'anima sua, che Dio lo abbia in gloria,sì, Dio ama i coraggiosi, come tutti i nostri camerati uccisi dal fronte rosso e dalla reazione.
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