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Fli perde i pezzi, Urso e Ronchi vogliono morire democristiani

"Alfano ci ha convinti, ce ne andiamo". La dichiarazione non lascia margine a nessuna marcia indietro. L'esodo continua: un'emorraggia costante di deputati. Dopo tentennamenti, aperture e dichiarazioni in dissenso con la linea del presidente della Camera Andrea Ronchi, Adolfo Urso e Pippo Scalia hanno lasciato il gruppo di Fli per aderire al Misto.
"La proposta di Angelino Alfano di una costituente popolare in grado di realizzare in Italia un soggetto politico che si ispira a valori e programmi del Ppe e la decisione di Berlusconi di non ricandidarsi alle elezioni del 2013 con la scelta delle primarie quale strumento di rinnovamento e di partecipazione aprono nuovi scenari per il centrodestra italiano. Da subito, quindi, intendiamo lavorare in piena autonomia e senza vincoli di partito per costruire la nuova casa dei moderati italiani". Con queste motivazioni Andrea Ronchi, Adolfo Urso e Pippo Scalia annunciano la loro uscita da Fli lanciando l’associazione "Fare Italia per la costituente Popolare".
fonti: il giornale (testo) la repubblica (foto)

8 commenti:

  1. Il signor Tulliani è alla frutta! Male che vada può sempre tornare con la prima moglie!Ma la casa di Montecarlo di chi cazzo è?Quando la nave affonda i topi scappano! Quando toccherà il turno di Perina e di Bocchino?Aspettiamo seduti in riva al fiume...E pensare che il signor Tulliani deve tutto a Berlusconi, mi sovviene alla mente la sfida tra lui e il signor Palombelli per fare il Sindaco di Roma, decisiva per la sua futura carriera, fu la preferenza del Berlusconi;altrimenti oggi,farebbe un bel viaggio a Tripoli, accompagnato da Le Pen, a trovare Gheddafi! TV

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  2. a quei tempi li' faceva volentieri caplolino anche a Baghdad da Saddam Hussein per scavalcare a sinistra Rauti e prendersi i voti dei delegati "fessi" nei congressi come risulta chiramente nelle sue "tesi" congressuali del congresso di Rimni nel 1990 che Zio Pino partito in amplissimo vantaggio di voti riuscii a vincere giusto giusto per una manciata di questi grazie al votalfaccia di qualcuno della corrente prima alleata a Fini.......eh' cosa vuol dire la grande capacita' organizzativa dei Fini e dei Rauti!!!!
    persino un diciottene Moro o Andreotti secondo me valeva dieci volte loro, almeno nel non farsi fregare nei congressi........




    Ago

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  3. Il calcio mercato, in questi giorni, è nel pieno della campagna acquisti e cessioni, in politica invece l'unica forza che è sempre alla ricerca di rinforzi è il popolo delle libertà del premier Berlusconi, che grazie all'appello lanciato dal neo segretario Alfano,di una costituente popolare capace di realizzare nel nostro paese un partito sul modello del Partito Popolare Europeo, accompagnata dalla decisione che nel 2013 il candidato premier non dovrebbe essere il nano di Arcore, ma un altro soggetto, conquista la fiducia di tre esponenti del movimento Futuro e libertà per l'Italia, Adolfo Urso, Andrea Ronchi e Pippo Scalia che in ogni caso, da subito, alacremente sono al lavoro, in piena autonomia, senza vincoli di partito, In ogni caso i tre intendono « lavorare,per costruire la nuova casa dei moderati... Che dire, non c'è limite al peggio, magari in gioventù i tre futuristi erano del pensiero di non morire democristiani.... ora vivono da popolari europei...
    Giuseppe Parente

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  4. caro Tassinari,
    magari volessero morire democristiani, i tre ex futuristi riconverti al berlusconismo della terza maniera.
    La democrazia cristiana, nel bene e nel male, ha governato l'Italia per 50 anni, portando il nostro paese a essere tra le sei nazioni più progredite al mondo. Il partito popolare europeo non ha nulla a che vedere con la democrazia cristiana, che mai si sarebbe alleata con il nano di Arcore, che tutto è tranne che un leader politico...
    Alfonso Mensorio

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  5. Caro mensorio il suo nome evoca una tragedia che non ho dimenticato. Per il resto il titolo era solo una citazione e un omaggio al maestro indimenticato che fu Pintor

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  6. L'uscita dal Fli di Urso e Ronchi (per dipanare i dubbi, diciamolo, non incarnano propriamente il mio ideale di militante politico) rende sempre più attuale un'allegoria che ho utilizzato mesi fa su facebook, quando, paragonando Gianfry al reverendo Jim Jones, ricordavo come questo santone, in preda ad un raptus di onnipotenza nei confronti dei suoi discepoli, portò al suicidio l’intera setta "Il Tempio del popolo", oggi ben rappresentata in questa analogia da "Futuro e libertà".
    I finiani 'poltronizzati' partirono in 46 (36 deputati e 10 senatori) e, scivolone dopo scivolone, sono rimasti in 32, tanto per tracciare un bilancio parlamentare dell'operazione 'bocchiniana' e generosamente tacendo dei loro risultati elettorali. Un andamento in perfetta linea con il solco tracciato dal loro leader, che, con una discreta capacità oratoria, illimitata spregiudicatezza e ben accucciato all'ombra di Silvio, era finora riuscito a camuffare le molteplici fallimentari scelte politiche (elefantino, referendum, predellino, per ricordarne alcune) e le innumerevoli capriole (immigrazione, fascismo, diritto alla vita ecc).
    Che lo sbandamento nelle fila finiane sia intenso è facile intuirlo leggendo "Il futurista", che, perso per strada l'ideologo preferito da Fini, Alessandro Campi, esprime on line il meglio del ‘finipensiero’, con Filippo Rossi nei panni del ventriloquo di fiducia. Costui, dopo aver fotografato il Fli incensando adeguatamente il suo mentore ("Non tutti sono all'altezza del loro condottiero"), temeraria esemplificazione della lotta al modello di partito personalmonarchico tipo Pdl (Partito del leader), ed aver definito i due ‘ex’ come "cavalli di Troia" protesi a ”distruggere il Fli ed il suo leader”, getta il cuore oltre l'ostacolo come un ardito, formulando una proposta che rischia di non intaccare i pensieri dei 32 'resistenti': "Solo uscendo definitivamente dal palazzo, solo ricominciando da zero, Futuro e libertà riuscirà a parlare a quegli italiani che stanno chiedendo uno scatto in avanti, un punto e a capo."
    Non pago dell'afflato incalza, chiarendo a quali italiani si rivolge:"Scambiare Fli con la prosecuzione diretta del Movimento sociale italiano e di Alleanza nazionale significa, molto semplicemente, non aver capito nulla di quello che Gianfranco Fini ha detto e fatto in questi ultimi anni". Peccato che il numero degli stolti stia aumentando giorno dopo giorno, senza che ancora sia evidente quale percorso voglia rappresentare il Fli. Un clima talmente disperato da generare un inascoltato appello, sempre dalle colonne de "Il Futurista", rivolto "ai dipietristi come Luigi De Magistris e Pancho Pardi” aff inché "...accarezzino l'idea futurista della politica... la costruzione di un nuovo patriottismo repubblicano", forse preparando il terreno ad alcune scorie finiane che lì troveranno il loro prossimo naturale approdo. Un evidente fallimento per il tanto sbandierato progetto innovativo di una "destra repubblicana, moderna ed europea", presumibilmente contrapposta ad una monarchica, démodé ed africana. Un triste epilogo annunciato per tanti che hanno sguazzato a destra, raccogliendo più onori che oneri.
    Uno solo, in questo miserevole marasma, sembra ispirarsi ad un sonoro 'me ne frego' (unica concessione al Ventennio, dopo anni di ripulitura da incrostazioni neofasciste). Il reverendo Gianfry Jim Jones, silenziosamente ben accomodato nella poltrona di Montecitorio e nel divano di Montecarlo.

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  7. Forse da "normali" persone di centro destra si sono solo stancati di stare in un partito dove c'è gente che dice che voterebbe Pisapia, oppure che crede di stare nell'IDV...

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  8. Invito tutti ad andare su youtube e gustarsi la sceneggiata intercorsa tra Elisabetta Tulliani e il bancarottiere latitante Gaucci a Santo Domingo in epoca non sospetta!Dopo forse si può capire di che sostanza è fatto il compagno (attuale) di vita della Tulliani.Ma la casa di Montecarlo di chi cazzo è? TV.

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