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La campagna elettorale e le "lame". Una giusta denuncia e una cantonata di due consiglieri lucani del Pdl

Fa molto bene i consigliere regionali Gianni Rosa e Mariano Pici a denunciare l'inasprimento del clima elettorale in Basilicata, con il raid "antifascista" contro il comitato elettorale di un candidato pidiellino di Rionero in Vulture e l'atroce e infame battuta, in una cerimonia pubblica, sull'uso dei consiglieri di opposizione come combustile per un impianto sportivo a Satriano. Tocca però segnalare che, quando Rosa e Pici scrivono
Quei ignoti “antifascisti” che hanno devastato il comitato elettorale di Ramunno, reo di essere un dirigente del Popolo della Libertà quindi un nemico da affrontare con le “lame”, solo dei volgari e codardi delinquenti che però mostrano il vero volto di quella intolleranza violenta e pericolosa che vive, si nutre e cresce in determinati ambienti “progressisti, democratici ed antifascisti”
prendono una cantonata.

Perché la scritta murale lasciata nei pressi del comitato recita testualmente:
Pdl infame.
Amici dei fascisti.
Napoli campagna elettorale

con le lame
e fanno riferimento all'accusa rivolta a un candidato del Pdl alla municipalità del centro antico di Napoli nella lista "Liberi per Lettieri", responsabile napoletano di casaPound, di aver accoltellato avversari politici nel corso di una rissa alla facoltà di Lettere che ha visto scontrarsi 15-20 esponenti dei collettivi universitari con tre militanti del movimento fascista. Quindi a "usare le lame" sarebbero stati i sodali del Pdl e non la sinistra. Che poi i collettivi dell'estrema sinistra abbiano colto il pretesto per un'aspra contestazione a Lettieri, per scontrarsi con la polizia e lanciare una bomba carta contro un comitato elettorale di un candidato del centrodestra è verita di fatto, ma non può certo essere accollato ai vandali rioneresi. Ecco comunque la prima parte del comunicato dei due consiglieri, pubblicato sul sito di Rosa.

 Una vergogna che la Comunita' di Satriano e di Rionero ed i Lucani e la Basilicata non meritano.

data:: 03/05/2011 Negli ultimi due giorni abbiamo assistito ad “atteggiamenti beceri, vandalici e criminali” che hanno avvelenato il clima politico nella nostra Basilicata, una regione civile e democratica, abitata da cittadini laboriosi e dignitosi.
L’episodio di intolleranza politica avvenuto a Rionero in Vulture ai danni del candidato sindaco della lista Pdl Donato Ramunno è l’emblema di questa barbarie, che non definiamo politica poiché si offenderebbe chiunque crede nei valori democratici, nelle istituzioni, nella politica quale servizio per una comunità. Si offenderebbe quei tanti che hanno la passione per l’attivismo politico come Donato Ramunno, giovane professionista che vuole dare un contributo alla sua Rionero in Vulture. Le scritte ingiuriose, vere minacce fisiche all’incolumità di un cittadino sono atteggiamenti criminali, che a parte l’aspetto di ordine pubblico che compete alle forze dell’ordine, devono essere stigmatizzati ed isolati da tutto il mondo politico e da tutta la società civile. Quei ignoti “antifascisti” che hanno devastato il comitato elettorale di Ramunno, reo di essere un dirigente del Popolo della Libertà quindi un nemico da affrontare con le “lame”, solo dei volgari e codardi delinquenti che però mostrano il vero volto di quella intolleranza violenta e pericolosa che vive, si nutre e cresce in determinati ambienti “progressisti, democratici ed antifascisti”. Ai cittadini di Rionero ed a tutti i lucani di qualunque credo o pensiero politico lanciamo un appello affinché questi episodi siano condannati e questi facinorosi siano isolati dal vero gene democratico, affinché episodi simili non si considerano una “bravata” ma che siano considerati un campanello d’allarme di un clima che può degenerare, riportandoci ai tempi terribili degli anni di piombo.

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