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Ancora sul canto di una ragazza fascista, le definitive conclusioni di Renzaglia


Continua a infuriare la polemica sulla performance di Anna Lamberti-Bocconi all'Atelier Esc (stavolta lo spezzone video è preso dalla serata del 7 aprile). Il "Canto di una ragazza fascista dei miei tempi" (questo è il titolo completo, necessario a non ingenerare confusione) non è piaciuto, per diverse ragioni, all'antifascisteria intransigente così come a qualche "amico" fascista che ne ha liquidato sia la qualità artistica sia una presunta partigianeria antifascista. Per le confutazioni mi affido a un breve intervento di Miro Renzaglia, grande performer, sulla mia pagina di facebook:

 "il testo di Anna lamberti-Bocconi non è una poesia ma un monologo. Come monologo è di una straordinaria forza emotiva. forse non è irreprensibile da un punto di vista squisitamente letterario ma funziona alla grande... chi si fa le pippe sulle contraddizioni che propone il testo si fa, appunto, le pippe... magari se le farebbe pure sulla divina commedia o sui cantos di pound... il che, ovviamente, è tutto dire... sulla sua rappresentazione in un centro sociale di sinistra, solo applausi per il coraggio dell'autrice... non ho capito bene come è finita la serata, ma se gli spettatori sono scemi, non è certo colpa di Anna..."

2 commenti:

  1. la serata è andata benissimo e finita altrettanto bene.La gente è rimasta come l'autrice si è auspicata all'inizio, inchiodata alle sedie,me compresa, ragazza comunista dei miei tempi.
    Le critiche sono partite, a mio avviso, da quel "fascista" del titolo e lì sono rimaste, quindi non sono attendibili.
    E' stata una lettura potente come lo è la sua autrice.P.P.

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