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Chi ha paura delle memorie di Delle Chiaie?

(umt) Stefano Delle Chiaie si racconta a Massimiliano Griner e a Umberto Berlenghini ma le sue memorie non trovano un editore. Il progetto è stato infatti già rifiutato da Marsilio, da Rizzoli e da Newton Compton. Eppure parla finalmente, organicamente un indiscusso protagonista di trent'anni della storia italiana, dalla nascita delle strategia della tensione ai movimenti politici accusati di aver fatto sponda allo stragismo mafioso degli anni '90. Perché? L'unica risposta che mi viene è che il soggetto - che pure ha vissuto intensamente e pericolosamente - non è riducibile allo stereotipo del mostro fabbricato in una lunga stagione di depistaggi e provocazioni. Eppure la materia per un bestseller c'è, abbondantemente.
E tutto ruota intorno a quel golpe di Massimiliano Griner
Comunemente il nome di Delle Chiaie è associato ai più gravi episodi della strategia della tensione, la strage da Piazza Fontana e quella della stazione di Bologna, e gli si attribuiscono rapporti non limpidi con apparati deviati dello Stato. Ora, dopo una lunghissima attesa e in forma del tutto esclusiva, Delle Chiaie racconta per la prima volta la sua versione dei fatti.
Nato a Caserta nel 1936, ma romano d’adozione, Delle Chiaie comincia la sua attività politica sul finire degli anni ’50 quando abbandona il movimento Ordine Nuovo di Pino Rauti, per fondare Avanguardia Nazionale Giovanile. Le cronache cominciano ad occuparsi di lui nel corso del ‘68 quando al suo gruppo vengono attribuiti diversi attentati dinamitardi a Roma. Certa è però la partecipazione della sua Avanguardia agli scontri di Valle Giulia che danno inizio al Sessantotto italiano: l’aspirazione di concertare una contestazione studentesca trasversale agli schieramenti politici viene annientato sul nascere dal fermo intervento del MSI.
Pochi giorni dopo la strage di Piazza Fontana, una velina dei servizi segreti opportunamente inviata agli inquirenti coinvolge Delle Chiaie nell’inchiesta. Mentre a Milano si stringe la morsa intorno agli anarchici, Delle Chiaie riesce fortunosamente a darsi alla latitanza.
La notte tra il 7 e l’8 dicembre 1970 l’Italia è alle soglie di un colpo di stato: Delle Chiaie è il braccio destro dell’uomo che lo ha organizzato, l’ex comandate della Decima Mas Junio Valerio Borghese. Fallito il tentativo eversivo, di cui per la prima volta Delle Chiaie fornirà retroscena mai rivelati, fugge nella Spagna franchista, sicuro rifugio per centinaia di neofascisti italiani espatriati.
Inizia il periodo meno noto ma più interessante della vita di Stefano Delle Chiaie, che terminerà 17 anni dopo a Caracas. Ricercato dalle polizie di mezzo mondo, è diventato una delle figure più carismatiche dell’Internazionale Nera: è di casa a Madrid, Parigi, Lisbona, Bogotà, La Paz e Santiago del Cile. Opera anche nell’Argentina di Peron e in Angola per fronteggiare la rivolta indipendentista. Con regolarità rientra clandestinamente in Italia per tenere unite le forze eversive e rilanciare l’attività politica.
Ormai in Delle Chiaie convivono anime diverse: dall’agit prop al rivoluzionario fascista, dal consigliere politico e economico all’organizzatore di polizie politiche per conto di dittature militari, come nel caso della famigerata DINA di Pinochet. Si sprecano i tentativi di eliminarlo, sia da parte degli organi preposti alla sua cattura che da parte dei suoi rivali politici.
Sono gli anni che lo vedono coinvolto in episodi tragici e controversi: dal tentato omicidio dell’oppositore di Pinochet Bernardo Leighton, avvenuto a Roma nel 1975, ai fatti di Montejurra dell’anno successivo, un sanguinoso colpo di coda del regime franchista.
Cessate le condizioni che gli consentono di operare in America Latina, Delle Chiaie si consegna agli inquirenti per chiarire la sua posizione di fronte alla giustizia. Portato alla sbarra quale regista delle stragi di Piazza Fontana e della stazione di Bologna, viene assolto in entrambi i casi.
Il libro sarà una narrazione in prima persona fatta dalla viva voce di Stefano Delle Chiaie e supportata dal copioso archivio documentale da lui raccolto sia per fini storici che di difesa nelle aule di giustizia. Prenderà il via da una meticolosa ricostruzione delle fasi iniziali del colpo di stato. Tornerà in seguito agli anni giovanili e proseguirà narrando il coinvolgimento di Delle Chiaie nelle indagini su Piazza Fontana. Seguirà la narrazione degli avventurosi anni vissuti in America Latina, con rapide puntate nel pensiero politico di Delle Chiaie. La parte conclusiva tornerà sul fallito golpe, chiarendone dinamica e risvolti finora sconosciuti.
Schema generale dell’opera e principali contenuti
Prologo
La notte dell’Immacolata (i primi atti del golpe Borghese)
1. Anni giovanili
Il capitolo inizia con la fondazione di Avanguardia Nazionale, nel 1960. Poi ritorniamo ai ricordi di ragazzo nella Roma liberata del ’44, e risaliamo gli anni ‘50 attraverso le prime esperienze politiche giovanili, dal MSI a Ordine Nuovo
2. 1960-1967
Tambroni - Piano Solo - Convegno Istituto Pollio all’hotel Parco dei Principi – Manifesti maoisti - Morte di Paolo Rossi
3. 1968
La contestazione rossa e quella nera - Viaggio nella Grecia dei Colonnelli – Attentati dinamitardi a Roma – Il comandante Borghese e il Fronte Nazionale – La rivolta di Reggio Calabria
4. 1970-1975
Esilio in Spagna – Montejurra – Ricostituzione di ANG - Angola
5. 1975-1987
In Sudamerica. Costa Rica, Bolivia, Cile, Venezuela. Lotta senza quartiere
6. 1987-1989
Alla sbarra - Lo stato italiano contro Stefano Delle Chiaie – La strage di piazza Fontana – La strage di Bologna
7. 1970
L’esito del golpe Borghese

9 commenti:

  1. Sarebbe sicuramente un libro interessante, molto di più di certi mattoni banali che popolano le librerie italiane.

    Mimmo C. (Foggia)

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  2. Ma possibile non ci sia nessuna casa editrice interessata?

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  3. Dubito che abbia il coraggio di dire la verità vera, con la scusa dell'"onore", mai dirà/anno, il ruolo che hanno avuto sia AN che ON nella strategia della tensione.

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  4. sicuramente non svelera' mai tutti gl'intrecci e le cose di cui e a conoscenza , ma cmq basta il nn volerlo pubblicare a farci capire in che direzione va l'informazione e quanta gente ancora lo teme..Gianni

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  5. Lo pubblichi su internet in pdf, se non è un bluff, così tutti potranno farsi un'idea. se poi nel frattempo spuntasse un editore cartaceo potrà sempre toglierlo dalla rete.

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  6. Sarebbe bello sì! Insistete! Ricercate! Mi piacerebbe veramente leggerlo....

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  7. Ma, provade presso una casa editrice nostra? Tipo: Ritter, Settimo Sigillo, Ar, Il cerchio e la croce, ecc...

    Nazionalpopolare

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