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Scontri di Roma, ci sono dei giusti anche nel Pdl

La debacle di Fini sembra aver liberato il peggio della fascisteria del Pdl (e questa volta uso il mio neologismo non in senso ironico e quasi affettuoso ma proprio nell'accezione negativa che gli attribuiva Paolo Signorelli):  tra i deliri forcaioli di Maurizio Gasparri che  supera la fantasia del più scatenato Marcoré, la rabbia malcelata di Igazio La Russa che sbava in diretta, la lucida determinazione di Mantovano a riciclare i peggiori strumenti securitari come il Daspo e la miserabile polemica di Alemanno (subito ritrattata in perfetto stile berlusconiano) con i magistrati che hanno ristabilito un minimo di misura. E quindi meritano una particolare menzione due miei amici, il segretario provinciale di Potenza, Antonio Tisci, e la consigliera provinciale di Milano, Roberta Capotosti che da soli, eroicamente, restituiscono senso a un partito che nel suo nome invoca la libertà.
Antonio, che proviene dai ranghi dell'ultimo Fronte della Gioventù, ricorda nel suo stato su facebook che Spaccarotella è un assassino non potenziale mentre Roberta mette le mani avanti: "Preventivamente mai dalla parte degli sbirri". Certo qualche sua uscita ("Mussolini ci insegna ad essere esempio" è stato il suo messaggio al meeting milanese di Forza nuova) potrà mettere in imbarazzo una ben più vasta platea ma in questo momento di grande disordine sotto al cielo io credo che la linea di discrimine sia una sola: tra chi è senza se e senza ma dalla parte della rivolta giovanile e chi no. E Antonio e Roberta e un altro personaggio scomodo e ingombrante come Paolo Caratossidis stanno dalla parte giusta.
PS: Ovviamente mi sembra molto più "normale" il disprezzo generalizzato nei confronti di Gasparri espresso trasversalmente dalla vecchia guardia del Fuan, che ha avuto modo di 'apprezzarne' la vocazione ostinatamente reazionaria fina da più di trent'anni fa ... 

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