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La Repubblica: no al raduno forzanovista Capotosti: giusto vietare quello antifascista

 Cresce a Milano il clima di tensione, intorno all'appuntamento di sabato prossimo per le manifestazioni contrapposte annunciate per l'inaugurazione della sede di Forza nuova e il presidio antifascista (per cui ci si avvia a un divieto di polizia per motivi d'ordine pubblico). Dopo la revoca decisa dalla Moratti alla vigilia di Piazza Fontana per motivi d'ordine pubblico, Forza nuova ha diffidato il Comune a onorare il contratto sottoscritto dopo un regolare bando. 
da La Repubblica Milano. 
Il sabato nero di Corso Buenos Aires
I toni si alzano da tutte le parti. E nessuno sembra intenzionato a recedere da propositi ad alta tensione. Sabato in corso Buenos Aires Forza Nuova ha tutta l’intenzione di inaugurare la sede assegnata dal Comune con un bando pubblico, e revocata pochi giorni fa sull’onda delle polemiche suscitate.
Una revoca illegittima, per i neofascisti, che annunciano ricorsi e soprattutto ribadiscono: “Noi saremo lì”. Un clima elettrico che avrebbe portato ieri la questura a negare l’autorizzazione a un raggruppamento di associazioni – Anpi, Cgil, Arci, comunità ebraica e altre – per un presidio di protesta alla minacciata inaugurazione senza autorizzazioni. “E’ la prima volta che succede una cosa del genere a Milano”, denuncia la Camera del lavoro, spiegando che la richiesta era per un presidio “pacifico e democratico” in piazza Oberdan. E annunciando che, nonostante il no dalle forze dell’ordine, saranno comunque in piazza sabato alle 14.30. Con loro, almeno stando al tam tam su Internet, ci dovrebbero essere anche i centri sociali.
Protestano, associazioni e partiti del centro sinistra, mettendo l’accento anche sulle divisioni interne alla maggioranza su questa vicenda: perché per un sindaco che ha deciso all’ultimo momento – anzi, il giorno prima di partecipare alla commemorazione di piazza Fontana – di revocare la concessione in affitto dei 220 metri quadri seminterrati, nel Pdl c’è che prende le difese di Forza Nuova. Luciano Muhlbauer, coordinatore di Rifondazione e della Federazione della sinistra, attacca: “L’Amministrazione deve chiarire immediatamente a che gioco sta giocando, visto che prima revoca lo spazio e poi diversi esponenti istituzionali del Pdl annunciano che saranno con Forza Nuova nel suo tentativo di occupare lo stesso i locali sabato prossimo: sembra che qualcuno a Palazzo Marino voglia fare il doppio gioco”. Martedì, in consiglio comunale, sia Aldo Brandirali che Marco Osnato ( un ex An) hanno criticato la decisione del Comune. Ed entrambi assicurano che sabato saranno in corso Buenos Aires per partecipare a un dibattito con la consigliere provinciale Pdl Roberta Capotosti, che ieri assicurava: “La revoca di un bando, disposta su basi di opportunità politica, è un atto che lascia il tempo che trova e che, qualsiasi legale, anche alle prime armi, potrebbe smantellare facilmente”.
Per ora il movimento di estrema destra avrebbe inviato al Comune un lettera di diffida contro la revoca per motivi di ordine pubblico – che dà tempo fino a domani per abbandonare spontaneamente la sede, poi dovrebbero intervenire le forze dell’ordine – ma annunciano già ricorsi a raffica, dal Tar al presidente della Repubblica, fino alla Corte di giustizia europea. La diffida spedita al Comune, secondo i neofascisti ( che a Milano hanno già una sede, in piazza Aspromonte) basterebbe per stoppare almeno momentaneamente qualsiasi “sfratto” forzoso, permettendo così la kermesse di sabato, con la visibilità conseguente, visto che corso Buenos Aires sarà certamente affollata di milanesi in giro per lo shopping di Natale. Un motivo in più, per i responsabili dell’ordine pubblico, per evitare che quel giorno ci sia qualsiasi manifestazione.


 Roberta Capotosti: giusto vietare il raduno antifascista
"Finalmente un gesto che riporta ordine fra chi è nel giusto e chi è nel torto, fra chi sabato si appresta ad inaugurare una sede ottenuta dopo la vincita di un regolare bando e chi coglie l'occasione per rispolverare dall'armadio vecchi arnesi e vecchi metodi, qualificandosi come gli eredi naturali di quanti, negli anni bui del terrorismo rosso, amavano riempire i muri di Milano con la scritta "Le sedi dei fascisti si chiudono col fuoco con i fascisti dentro oppure è troppo poco. Tutto questo, 'ovviamente', alla faccia della tanto decantata non violenza, della democrazia, della libertà e del pacifismo a fasi alterne, ovvero solo quando conviene". E' quanto afferma il consigliere provinciale del Pdl, Roberta Capotosti, in merito ad una eventuale diffida da parte della Questura a tenere il presidio antifascista in Porta Venezia sabato prossimo, in concomitanza con la confermata inaugurazione della nuova sede di Forza Nuova in corso Buenos Aires a Milano.
Roberta Capotosti
Consigliere provinciale Pdl Milano

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