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La destra scatenata contro il movimento. Gasparri vuole far chiudere i ragazzi a casa


Gasparri insiste: "Tenete a casa i figli
Nei cortei potenziali assassini"

Il capo dei senatori Pdl dopo le polemiche sollevate dalle dichiarazioni di ieri 1 ("Ci vorrebbe un altro 7 aprile"): "Genitori, mercoledì non fate uscire di casa i vostri ragazzi. Quelle manifestazioni vanno evitate"ROMA - "Voglio fare un appello: genitori, dite ai vostri figli di stare a casa. Quelle manifestazioni sono frequentate da potenziali assassini. Vanno evitate". Così, il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri ai microfoni di Agorà su Rai Tre riferendosi alla manifestazione degli studenti in programma per mercoledì prossimo.

Il capogruppo dei senatori del Pdl prosegue sulla linea polemica cominciata ieri 3, "qui - aveva detto Gasparri - serve una vasta e decisa azione preventiva. Si sa chi c'è dietro la violenza scoppiata a Roma. Tutti i centri sociali i cui nomi sono ben noti città per città. La sinistra, per coprire i violenti, ha mentito parlando di infiltrati. Bugie". Per poi incalzare: "Ci vuole un 7 aprile. Mi riferisco a quel giorno del 1978 in cui furono arrestati tanti capi dell'estrema sinistra collusi con il terrorismo".

Ormai la tensione in previsione dell'approvazione definitiva da parte del Senato della riforma dell'università, è senza freni. Il voto di Palazzo Madama è previsto per mercoledì 22. E gli studenti insieme ai ricercatori hanno deciso di manifestare a Roma in concomitanza con il voto al Senato. Comune e prefettura
stanno studiando la possibilità di estendere la zona rossa all'intero centro storico per prevenire possibili incidenti e si è aperta una trattativa tra le forze di polizia e i promotori della manifestazione affinché i partecipanti non abbiano caschi e armi improprie.

Cresce anche la polemica sulla proposta di Alfredo Mantovano, sottosegretario agli Interni, rilanciata ieri proprio da Gasparri, di istituire per l'occasione una sorta di daspo 4 (il divieto di accedere alle manifestazioni sportive) e di provvedere ad arresti preventivi nei confronti di coloro che sono ritenuti violenti. "Bugie le sue", ha replicato Massimo D'Alema, Pd, presidente del Copasir (Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti): "Bisogna stare molto attenti perché l'interesse alla violenza è un interesse dei gruppi violenti, ma potrebbe diventare anche un modo di chi è al potere di rafforzare il proprio potere. E' un gioco che abbiamo già visto anche nel passato. E' sbagliato che il governo non apra un dialogo con gli studenti, sarebbe un modo per isolare violenza".

In difesa del capogruppo del Pdl al Senato è sceso La Russa: "Il pensiero di Gasparri è stato frainteso: voleva dire che prevenire è meglio che curare", ha detto a Repubblica, il ministro della Difesa. Ciò va fatto "non avendo scrupoli nel mettere in condizioni di non nuocere chi nella fase preparatoria del corteo infrange e leggi in vigore".

Secondo La Russa "va creata una situazione di isolamento: i delinquenti sono solo il 10 per cento". "Chi trasporta oggetti contundenti, organizza piani di violenza e prepara scudi tutti uguali - ha continuato - commette reati non so se da arresto, ma da denuncia. Denunciandoli gli si impedisce di essere in piazza a fare danni". Per il ministro tuttavia "non sarò mai io a dire che bisogna impedire i cortei, guai a parlare di limitare il diritto alla protesta". Per questo ha lanciato un appello agli studenti: "Non rimanete in posizione agnostica o, peggio, non collaborate anche solo passivamente con chi mette a ferro e fuoco le città".

da Repubblica.it

2 commenti:

  1. Occorre operare dei distinguo preliminari.Il primo l'area non deve assolutamente fare il cane da guardia del sistema, favorendo il muro contro muro, invocando maggior repressione, maggior rigore. Così facendo si rischia di ripetere l'errore tragico del 68, che partito bene e all'insegna della rivolta e dell'unità generazionale, finì in farsa degna dei paesi sud americani con consolidate tradizioni golpiste. D'altro canto bisogna non cadere nell'equivoco del giovanilismo a tutti i costi. La vita è seria va vissuta con spirito di milizia, pronti anche a fare i lavori più umili, più malpagati, come lo stanno facendo una elevata percentuale di giovani attualmente, in attesa di una futura sistemazione più dignitosa.Altro equivoco è quello di fomentare lo scontro generazionale, tra padri e figli, secondo il quale i padri vivono situazioni di privilegio, mentre i figli sono penalizzati. Ogni epoca ha i suoi problemi e le sue soluzioni. La logica del posto fisso e vicino a casa nell'epoca attuale, con una globalizzazione sempre più scatenata, sempre più incalzante non paga.Concludo con una breve riflessione; Gaspari,Alemanno, Maroni,La Russa, chi più chi meno, hanno tutti trascorsi militanti, il che vuol dire scontri in piazza, con avversari e guardie, denunce,arresti.Non sono credibili quando invocano la repressione cieca contro i ribelli d'oggi, un minimo di coerenza e di dignità vuole che costoro non usino, argomenti forcaioli e sbirreschi, criticare eventuali eccessi va bene, fare la morale ai giovani ribelli d'oggi no, loro non lo possono fare, del resto si sa che i vecchi non potendo più dare cattivi esempi per questioni di età, elargiscono a piene mani dei saggi consigli! T.V..

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