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CasaPound: un impegno dalla parte degli ultimi

Che CasaPound sia più un fenomeno di tendenza giovanile, culturale in senso ampio che strettamente politico-militante lo vado sostenendo da qualche tempo, e comunque ben prima del clamoroso successo editoriale di Domenico Di Tullio (promosso sul campo l’antiMoccia, così come Anna K. Valerio si era guadagnati i galloni di anti Melissa P.).  C’è un altro aspetto, però, da non sottovalutare, e anch’esso originale. Un’attenzione particolare ai bisognosi, agli ultimi, con forme di dedizione e di impegno che trovano precedenti solo in forme molto radicali di volontariato cattolico. Valgano ad esempio la mobilitazione in corso a sostegno degli alluvionati, tanto veneti quanto campani e la campagna sui disabili a Roma, rilanciata a livello nazionale dalla trasmissione di ieri della Gabanelli, Report.

Ecco i due comunicati stampa sulle ultime iniziative sociali del movimento: 
DISABILI INTERVENGA LA POLVERINI - "Dopo aver visto il servizio di Report riteniamo che non sia più possibile, per le istituzioni competenti, non inserire nei primi punti dell'agenda politica la vicenda della gestione dei centri ex Anni Verdi". Così in una nota CasaPound Italia a proposito della trasmissione Report di ieri sera, nella quale si è nuovamente trattato della gestione dei centri ex Anni Verdi da parte del consorzio Ri.Rei.
 "Gli avvocati del consorzio cooperativo - continua Cpi - hanno candidamente ammesso una sostanziale interruzione delle terapie a causa della mancata erogazione di ingenti crediti maturati nei confronti della Regione Lazio. E' inaccettabile e barbaro che questa squallida vicenda si giochi sulla pelle di ragazzi che non possono difendersi e che, per colpa di cooperative che mai hanno operato nel settore dell'handicap, stanno subendo sensibili regressioni a livello psichico e motorio. Nessuno ha chiesto a questi signori di offrirsi per la gestione dei centri, e anzi è davvero inquietante apprendere da Report che, ben prima che la vicenda Anni Verdi si concludesse con un fallimento volontario, una delle tre cooperative che costituiscono il consorzio Ri.Rei, la Osa, abbia tentato un approccio per l'acquisto: la storia comincia ad assumere contorni quasi mafiosi''.
 ''Alla luce di tutto ciò - conclude la nota - Casapound, così come i familiari dei ragazzi ricoverati nei centri, pretende un intervento netto da parte dell'attuale assessore alla Sanità e agli Affari Sociali e del presidente della Regione Lazio, in assenza del quale saremo costretti a ritenerli politicamente complici di questo scempio. Riteniamo assolutamente insufficiente, infatti, la generica volontà, esternata dall'assessore Forte, di voler convocare i vertici della Ri.Rei sul caso di Francesca, la ragazza autistica 'espulsa' dal centro di via Sbricoli per colpa di una madre troppo attenta alle terapie somministratele".
 Video dell'incursione di CasaPound e dei genitori dei ragazzi:
IN VENETO COME IN ABRUZZOCasaPound Italia scende in campo per gli alluvionati del Veneto. I volontari del nucleo di protezione civile di Cpi sono entrati in azione sabato nel padovano, dopo che già nei giorni scorsi il movimento aveva avviato in tutto il Paese una raccolta di aiuti da destinare ai tanti che hanno visto le loro case devastate dal fango. In particolare, questa mattina i volontari hanno effettuato una prima distribuzione di abiti e prodotti per la pulizia della casa a Veggiano, e in questo momento si stanno dirigendo nella zona dei laghetti per un’operazione di bonifica e ripristino dello stato dei luoghi.
‘’Come già era avvenuto in Abruzzo dopo il terremoto del 6 aprile 2009 e a Messina un anno fa – spiega il presidente di Cpi Gianluca Iannone - CasaPound Italia anche in questo caso ha sentito il dovere di intervenire in prima persona e di dare il proprio contributo per aiutare gli sfollati dei comuni alluvionati del Veneto''.
''A Padova - aggiunge Iannone  - per la prima volta siamo presenti con un nucleo di Protezione civile, che da questa mattina sta lavorando fianco a fianco con i militanti dei nuclei locali di Cpi impegnati nei soccorsi fin da subito.  Una scelta, quella di creare un nucleo di Protezione civile vero e proprio, che nasce dopo l’esperienza, riuscita, della gestione del campo di Poggio Picenze, come risposta all’esigenza di affiancare, a impegno e buona volontà, un’adeguata formazione e organizzazione dei volontari’’


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