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L'ottobre di Meldolesi: dalla Rivoluzione al Manifesto

Fa discutere il manifesto d'ottobre, lanciato dagli intellettuali di supporto al progetto finiano di "Futuro e libertà". Ma, senza entrare nel merito, un velenoso articolo del "Giornale" (e come ti sbagli?) sottolinea il contributo significativo dell'intellighentsia di sinistra tra i sottoscrittori dell'appello, dal filosofo Giacomo Marramao a Nadia Fusini, storica delle differenze, dal direttore della mostra di Venezia Marco Muller al critico d'arte Maurizio Calvesi e al discepolo di Geymonat Giulio Giorello. E' sfuggito però al giornalista il ruolo storico di una figura come quella del professor Luca Meldolesi, eminente economista, transitato dai ranghi di "Quaderni piacentini", uno degli incubatori intellettuali del '68, ai vertici di "Servire il popolo", il gruppo maoista per eccellenza. Che dopo aver fornito il suo segretario, il mitico Aldo Brandirali, all'epoca omaggiato da un grottesco culto della personalità, all'anima ciellina di Forza Italia e il sondaggista di punta, Renato Mannheimer ai salotti televisivi (ma è uno studioso serio) ora irrobustisce i ranghi del veliero liberalfuturista con un altro intellettuale di grande peso.
PS: Due dei versi dell'inno recitavano: E lotteremo per gli ideali del nostro capo Aldo Brandirali. E il ritornello incalzava: Viva il pensiero del grande Mao. Viva la Cina, viva Lin Piao.
Voglio pensare che non siano opera di Pierangelo Bertoli, che nella Lega del vento rosso, il gruppo musicale dell'organizzazione maoista mosse i primi passi ...

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