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Io e Fini: una passione delusa - 1

Ho conosciuto Graziella Balestrieri su Facebook, dopo averne letto una bella lettera aperta al presidente Fini, nel blog di Roberto Alfatti Appetiti. Era, in tutta evidenza, una lettera d'addio, un modo intelligente per elaborare il lutto di quella che è a tutti gli effetti una delusione amorosa. Mi è piaciuta molto la vicenda di questa ragazzina che andava ai comizi di Fini con lo stesso spirito con cui mia sorella andava ai concerti dei Police. E le ho chiesto di raccontarcela meglio questa storia. Ecco la prima puntata.

Peccato. Peccato che la mia vita sarà inesorabilmente legata alla sua figura. Peccato che di una passione politica così forte non ne rimarrà nulla se non un racconto e dei bei momenti vissuti. Ho iniziato per così dire ad “inseguire” Fini quando ero già piccola, tipo i tredici o i quattordici anni. Cmq ero molto incosciente allora ed oggi lo sono ancora di più preda degli istinti. E peccato che io leghi la figura del Presidente della camera alla morte di un camerata, mio zio Adolfo che nella sua vita, tutta l’intera vita non ha avuto occhi , cuore e braccia solo che per il partito. Nel MSI, prima poi An con gran rammarico, seguito allo scioglimento seguirono giorni di silenzio, con le parole “ora è tutto finito”, ma poi chi la passione la sente per davvero chi non vuole arrendersi ad una realtà vigliacca decide e si rimbocca le maniche con la speranza in un uomo dagli occhiali grandi, dall’impermeabile sempre uguale che forse poteva essere uno che ci avrebbe guidati. Ma così non è stato. Nell’amarezza del passato la conferma del presente. Ed era un lontano 17 Dicembre 1997 che mio zio moriva, che si portò con sé nella bara un telegramma. Ma non è il luogo delle lacrime e dei sentimentalismi questo. Racconto solo la passione, i viaggi e gli incontri per me avranno sempre un valore , che pagavo di tasca mia e che nessuno potrà mai ricomprare. Quando seguivo Fini ancora piccola, capivo a malapena quello che diceva, ma ne ero attratta terribilmente politicamente. Mi piaceva il linguaggio, mi piaceva quello che diceva, insomma iniziava per me l’apertura verso la politica che sarebbe diventata l’amore più grande e l’inganno peggiore da non perdonare più. Subito dopo i comizi tornavo a casa e mandavo la mia “letterina” di apprezzamento a cui seguivano risposte(ovviamente dalla segretaria) ed io ne ero felice, e che ancora conservo. 
La prima volta che partì di mia iniziativa coinvolgendo una “compagna” di liceo in tutti i sensi fu a Bologna nella primavera del 2001. Avevo 19 anni e i miei genitori al tel mi chiedevano ”non sei in piazza a vedere Fini,vero”?. Io dicevo di no ma ero già lì. Bologna, la rossa per antonomasia ospitava il comizio di ex fascista, a detti di molti, ma con il senno di poi, nonostante prima avesse alzato il braccio, ma solo per un tic nervoso ( è la causa migliore che gli si può imputare) lui un fascista non lo è mai stato. E non lo era per me. A quei comizi a seguire Fini, c’era gente strana. Diciamoci la verità di giovani pochissimi, di camerati nemmeno l’ombra, c’era gente che ricordo perfettamente diceva ”è un politico intelligente che sa parlare bene e si fa capire,lo ascoltiamo” .Tutta questa gente però portava la cravatta. Capì più avanti quale strana razza erano i “cravattari”. Il popolo di An già allora mi sembrava separato, da chi il passato non lo avrebbe mai cancellato, a ragione, e da chi guardava avanti sperando in Fini. Eh si in Fini alcuni speravano. Io ero una di queste speranzose, a gratis. La speranza non ebbe mai nessun valore. Quel giorno dopo fatiche immense per riuscire ad entrare tra la folla e pochissima paura di finire sotto le mani dei manifestanti di sinistra che gridavano “fascista, fascista” ( che si vede che la fantasia dei comunisti alle volte è veramente piatta) arrivammo in ritardo. La mia amica, profondamente di sinistra, mi accompagnò e nemmeno a malincuore, dicendomi che vista la mia passione non importava se andavamo a seguire uno di destra. Ed alla fine del comizio fra applausi della gente disorientata, quando si è preda di entusiasmi è facile applaudire. Io applaudì solo a Mirabello, gasata come non mai,volendogli restituire un’altra possibilità , prima lo avevo sempre ascoltato a braccia conserte, perché volevo capire, non fare la fan. Tanto ci tenevo a salutarlo quel giorno a Bologna che non pensammo alla folla e che quel giorno finimmo grazie alla spinta della mia amica, addosso alla macchina del Presidente, che abbassò il finestrino e ci salutò con la mano e con un sorriso. Era per me il “grazie” di una persona a cui avevo affidato i miei sogni,che più tardi nella realtà si presenterà di nuovo per strapparmi sogni e speranza. Ma io per parer mio non cedo nulla. Mai.
Graziella Balestrieri

3 commenti:

  1. si, ho letto anche io sul blog di Alfatti Appettiti in cui pure il sottoscritto e' registrato le opinioni di questa giovane e simpatica ragazza su Gianfranco Fini. Si e' accorta molto in ritardo chi e' veramente l'inglesino e il suo nulla poltico. Pero' va assolutamente perdonata per l'eta' (sopratutto nel 2001 o a maggior ragione nel 1995 nell'immediato dopo Fiuggi quando credo avesse poco piu' che 13 anni). E adesso le fa molto onore Non schierarsi nemmeno con plutocrate arcimiliardario massone Silvio Berlusconi.
    Tra l'altro e' una ragazza estremamente colta e sensibile, una grande ammiratrice di Franco Battiato. Come me!
    Ed e' pure di "sangue caliente", essendo meridionale..................

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  2. Ma come può una ragazza colta sensibile ed intelligente, ammirare uno come Fini?Concludo con alcune considerazioni umane ma che hanno un riflesso politico importante:Berlusconi che ha sempre avuto un debole per la gnocca ( su questo ha ragione Myriam Bartolini in arte Veronica Lario), è uno che sa scegliere le femmine, a costo anche di farsi del male, Fini sono le femmine che lo scelgono e ancora una volta dimostrando tutti i suoi limiti umani e quindi politici. A proposito la casa di Montecarlo è del cognato, da quanto è emerso dalla inchiesta dei magistrati romani,che per un giorno dico un giorno, lo avevano indagato per truffa aggravata per assolverlo in giornata (ma la Repubblica e il Fatto Quotidiano non ne hanno parlato del fatto che fosse indagato,ma che strano...), ma non aveva promesso le dimissioni, in caso che lo fosse stato provato?

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  3. Caro Ephifanius, adesso se hai letto bene NON ammira piu' Fini. anzi, lo detesta. E poi come puoi immaginare che un'adolescente tra i 13 e i 19 anni capisca e percepisca tutti i comportamenti e la furbizia di un soggeto come GIanfranco Fini??. Quanto a Montecarlo e' vero, credo debba dimettersi. cosi' come un Capo di Governo che imponga con pressioni psicologiche delle scelte alla questura e spacci delle falsi generalita' ( generalita' false fornite a pubblico ufficiale.....reato, pregasi informare. Grazie.) O forse ad un capo di governo viene consentito pure per i suoi tornaconti personali di spacciare una normalissima ragazza marocchina per una nipote del capo di Stato egiziano??

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