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I punti oscuri di quel dirottamento



di Marco Valle
Sull'affaire di Ronchi restano ancora molti punti oscuri. Qualche esempio: gli inquirenti sostennero che Ivano Boccaccio (un ragazzo mandato allo sbaraglio da un gruppo di mascalzoni) prevedeva, in caso di successo, di far decollare il Fokker, costringere l'equipaggio a fare rotta verso l'Appennino e paracadutarsi (con il riscatto) in piena notte tra le montagne. La complessità tecnica di una simile operazione (praticamente senza alcuna possibilità di riuscita) lascia decisamente spazio a molti dubbi. 
E poi, l'assassinio di Boccaccio, perché di un omicidio si tratta. In piena regola. 
Il dirottatore (probabilmente resosi conto della follia in cui "qualcuno" lo aveva incastrato) dopo un primo tempo di trattative decise sua sponte di rilasciare tutti gli ostaggi (piloti compresi) e restare solo sul mezzo. La resa era soltanto questione di minuti ma propria allora ("qualcuno" evidentemente aveva fretta) diede l'ordine ai cecchini di fare fuoco. Boccaccio colpito, stramazzò al suolo. La missione era terminata.
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Nei giorni scorsi avevo pubblicato un post sul dirottamento di Ronchi de' Legionari. Marco Valle, leader del Fdg milanese negli anni '80 e della Fiamma tricolore a fine secolo, mi ha mandato queste osservazioni. Importanti. 

2 commenti:

  1. Esiste qualche libro sull'argomento?

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  2. No, Vinciguerra è scrittore e affabulatore molto prolifico ma le sue storie mica le ha ricostruite con chiarezza. Così, giusto per fare un esempio, se, come sostiene, avevano deciso di scendere sul terreno rivoluzionario della lotta armata contro lo Stato, perché non si sono preoccupati affatto della questione dell'armamento.

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